Bambini

Back to school: tutti i falsi miti sul ritorno tra i banchi

Cosa fa davvero bene e cosa fa male ai piccoli quando riaprono le scuole? Ecco qualche consiglio per i genitori

Zaino, compiti a casa, abbigliamento, alimentazione, svago, riposo. Quando il calendario segna “Settembre”, sono queste e tante altre le incombenze che iniziano a pesare sui genitori. Il ritorno a scuola, per i piccoli, significa tornare ad adeguarsi a certe regole e doveri persi durante l’estate, come la sveglia presto, i compiti da svolgere a casa, lo studio e la disciplina in classe, con i compagni e le maestre. «Una fase delicata, che va affrontata in modo graduale, con serenità e un pizzico di curiosità» spiega Rosanna Schiralli, psicologa e psicoterapeuta, docente della scuola per genitori Impresa Famiglia di Vicenza (puoi chiederle un consulto qui).

I falsi miti del ritorno a scuola

Per molti mamme e papà, però, il suono della campanella porta con sé preoccupazioni e timori, spesso del tutto infondati. Ecco una lista dei luoghi comuni da sfatare, un “ripasso” utile ai genitori per quanto riguarda la salute e il benessere dei figli.

Gruppo San Donato

Lo zaino

Lo zaino pesante provoca la scoliosi? No, al massimo può affaticare la schiena, ma non può provocare seri danni alla colonna vertebrale. Ma quanto dovrebbe pesare lo zainetto dei nostri bambini? «Non dovrebbe superare il 10-15% del peso corporeo e va portato sempre su entrambe le spalle, per distribuire meglio il carico» avverte Stefano Negrini, professore associato di medicina fisica e riabilitativa all’Università di Brescia e direttore scientifico di Isisco-Istituto scientifico italiano colonna vertebrale (puoi chiedergli un consulto qui). Per non gravare troppo sulle spalle, inoltre, meglio scegliere uno zaino con bretelle ampie e imbottite, non riempirlo con oggetti superflui e toglierlo quando possibile, per esempio alla fermata del bus.

La colazione

È corretto preparare al proprio bambino una colazione abbondante per farlo tirare fino all’ora di pranzo senza spuntini? No, meglio spezzare la mattinata con uno snack che apporti il 5-10% delle calorie giornaliere, cioè circa 100-125 calorie, fornendo energia e prevenendo il calo di attenzione tipico della tarda mattinata. «Da privilegiare alimenti facilmente digeribili. L’ideale è un frutto, uno yogurt, un pacchetto di cracker, un paio di fette biscottate o due-tre quadratini di cioccolato» suggerisce Andrea Vania, responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica al Policlinico Umberto I di Roma. «Evitare, o limitare molto, panini, tramezzini, merendine, che sovraccaricano la digestione rallentando le prestazioni cognitive». Leggi qui le buone abitudini da adottare a tavola per evitare che tuo figlio diventi obeso o sovrappeso.

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Le merendine

Le merendine dolci fanno venire le carie? No, o meglio: tutti i cibi possono causare insorgenza di carie in assenza di una corretta igiene orale. I piccoli – ma non solo – dovrebbero lavare i dentini almeno tre volte al giorno, dopo ogni pasto. Fondamentale soprattutto prima di andare a dormire: nella notte diminuisce la produzione di saliva, che neutralizza l’azione degli acidi della placca. «Lo spazzolino deve essere piccolo e con setole morbide, mentre il dentifricio deve avere un buon sapore, frutta o chewing gum, con al massimo un conservante, meglio se di uso alimentare come sodio benzoato o sorbato, ma nessun colorante» sottolinea Gianni Bona, direttore della Clinica pediatrica all’Università del Piemonte Orientale, Novara, e vicepresidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale.

rientro a scuola

Le scarpe

Se pensate che sia una buona idea acquistare le scarpe un numero più grandi perché così durarenno più a lungo, state sbagliando. Anche una mezza misura in più, infatti, può essere fastidiosa e danneggiare la salute del piede mentre il vostro bambino cammina o corre.

Il riposo 

Otto ore di sonno sono l’ideale? No, non per i bambini dai 6 agli 11 anni. Per loro sono raccomandate 9-12 ore di riposo al giorno, come stabilito dalle linee guida dell’American Academy of Sleep Medicine. Ecco le regole per una buona nanna.

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I compiti a casa

Per non perdere la concentrazione, i compiti vanno svolti senza pause? Meglio di no: ricerche scientifiche confermano che i bambini che fanno piccole interruzioni durante lo studio rendono meglio di quelli che fanno i compiti senza sosta. L’ideale sarebbe prevedere pause di due-cinque minuti ogni quarto d’ora. L’importante, durante questi mini-break, è di non mettersi a guardare la televisione o a giocare con i videogiochi. Meglio fare due passi per casa o una breve telefonata a un amico.

Lo shampoo

Lavare i capelli tutti i giorni con lo shampoo tiene lontano i pidocchi? In realtà non è vero, perché i pidocchi sono attratti dai capelli puliti e non dalla scarsa igiene. Piuttosto, dato che nelle scuole non è raro che si sviluppino focolai di pediculosi per il contatto ravvicinato tra i bambini, è buona regola controllare con frequenza il cuoio capellutto del proprio figlio, per individuare eventualmente le uova dei pidocchi, dette lendini. Scopri qui ulteriori falsi miti sul tema e qui come eliminarli.

banchi scuola

La lettura

Se tuo figlio non ama leggere, non insistere, altrimenti potresti ottenere l’effetto contrario. L’importante, infatti, è far comprendere al proprio bambino che la lettura può essere un piacere e non solo un faticoso dovere scolastico. Una buona idea è fissare un giorno alla settimana in cui andare insieme in biblioteca per fargli scegliere dei titoli, indipendentemente da quelli indicati dalla maestra. Anche leggere insieme a voce alta è un buon metodo, perché si crea un momento di condivisione.

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La pagella

Di fronte a una brutta pagella, scatta subito una punizione severa? No, o meglio, non sempre. Prima di arrabbiarsi, gli esperti consigliano di cercare il motivo dell’insuccesso. «Voti brutti possono essere il segnale di un disagio che trova la sua manifestazione nello scarso rendimento scolastico» spiega Schiralli. La causa, inoltre, potrebbe essere anche il passaggio dalla scuola dell’infanzia a quella primaria, spesso un trauma per i piccoli perché cambiano le maestre, i metodi e c’è il primo approccio allo studio. Se vedi il tuo bambino poco motivato, prova a seguire queste strategie.

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