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Dieta: per perdere peso la motivazione è fondamentale

Il cervello è più forte del fisico. Per dimagrire in modo efficace servono costanza, regolarità, ma anche convinzione. I consigli di Emanuel Mian, psicologo e psicoterapeuta

Iniziare una dieta sostenuti da una forte motivazione, invece che da un generico desiderio di perdere qualche chilo, è il primo passo per raggiungere l’obiettivo con successo e stabilità. Come del resto accade in ogni altra situazione della vita. Ecco i consigli di Emanuel Mian, psicologo e psicoterapeuta, responsabile scientifico di Emotifood e docente al master internazionale in trattamento integrato multidisciplinare dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione all’Università di Pavia (puoi chiedergli un consulto qui).

Porsi un obiettivo

Proprio come per Enrico Papi, che voleva riacquistare una forma fisica in grado di fornirgli le energie necessarie a sostenere la sfida televisiva, la motivazione è il motore fondamentale per iniziare e mantenere un percorso di dimagrimento che abbia successo.

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Dev’essere un percorso graduale e costante 

Innanzitutto perché il raggiungimento dell’obiettivo appare molto più importante della gratificazione momentanea regalata da un pasto troppo abbondante o poco sano. E poi perché, anche se si rivela un’impresa più lenta e faticosa del previsto, non la si considera un fallimento, ma solo una difficoltà momentanea superabile con un po’ di maggiore impegno. Occorre tenere sempre presente che non si tratta di una corsa contro il tempo, ma di un percorso graduale e costante.

Le spinte più forti

Le motivazioni più potenti sono rappresentate dalle cose che la persona si sente impedita di fare a causa dell’eccesso di peso, sia dal punto di vista fisico, come partecipare e vincere una gara sportiva, sia da quello psicologico, come indossare un bikini o farsi avanti con la persona desiderata.

E quella più debole

Purtroppo le meno potenti sono invece quelle legate al solo stato di salute. È difficile riuscire a seguire un regime nutrizionale consigliato, o modificare quello che ha provocato un aumento eccessivo di peso, solo pensando che faccia bene alla salute. Se il risultato non arriva nel giro di poco tempo si è subito portati a lasciar perdere.

Gli errori da evitare

Privarsi di ogni gratificazione, pensando che esistano cibi rigorosamente buoni o cattivi, non va bene, perché rende eccessivamente ossessivi e intolleranti rispetto ai giusti piaceri che la buona tavola dovrebbe continuare a dare. Meglio piuttosto fare attenzione alla quantità e alla regolarità. Proprio come ha fatto Papi, che non si è privato di alcuni alimenti, consumandoli però in maniera corretta. Specchio e bilancia non devono essere rigidi censori dei nostri gusti e abitudini, ma piuttosto degli alleati equilibrati.

Mantenere i risultati 

La perdita del peso in eccesso dev’essere solo una parte di un percorso motivazionale più strutturato, da continuare a perseguire con lo scopo di lavorare sulla propria autostima: sentirsi adeguati ed efficaci, infatti, aiuta a mantenere i risultati nel tempo.

Inoltre bisogna considerare che il «nuovo corpo» può sempre oscillare di circa due chili in più o in meno di peso, e correre ai ripari nel caso in cui aumenti o diminuisca maggiormente, lavorando immediatamente sui motivi che in passato avevano portato all’eccesso.

Il cervello prevale sul fisico

Il ruolo della mente è fondamentale per decretare il successo o il fallimento di un percorso: dire «è più forte di me», «ormai è fatta» o «ci penso domani» non può che essere pericolosamente controproducente. Il cervello riesce a trovare più facilmente scuse che soluzioni, perché sono più immediate rispetto all’impegno necessario per riuscire nell’impresa, quindi riuscire a indirizzarlo nel modo giusto e con costanza risulterà positivo ed efficace.

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