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Tumori: ecco i controlli da fare in ogni fascia d’età

Quali sono gli esami suggeriti per prevenire l'insorgenza di una patologia neoplastica?

La prevenzione è la migliore arma per vincere il cancro. Sottoporsi con regolarità a visite di controllo ed esami diagnostici consente di individuare la neoplasia in uno stadio molto precoce e di trattarla in maniera efficace, ottenendo un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità. Ecco, dunque, quali controlli fare in ogni fascia d’età per prevenire o diagnosticare tempestivamente i tumori.

Esami e visite per ragazze under 25

Le ragazze di età inferiore ai 25 anni dovrebbero sottoporsi alla prima visita ginecologica con eventuale ecografia pelvica. Sarebbe meglio farla già «nel periodo dell’adolescenza, nel momento di cambiamento ormonale», dice Rossella Nappi, professoressa di ostetricia e ginecologia all’Università degli Studi di Pavia, che ha divulgato alcuni consigli di benessere intimo femminile in collaborazione con Meclon Lenex, cosmetico Alfasigma.

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Inoltre la specialista suggerisce di effettuare «la vaccinazione del papilloma virus umano, noto come HPV, raccomandata e gratuita per le ragazze e i ragazzi a partire dagli 11 anni di età. Si tratta di un virus infettivo di cui si conoscono oltre 200 varianti (sierotipi): in alcuni casi può causare verruche e condilomi, in altri l’infezione può portare a modifiche cellulari che lentamente progrediscono in forme tumorali dell’apparato riproduttivo femminile interessando il collo dell’utero, ma anche la vagina e la vulva, oltre che di altri organi e apparati di contatto».

Tumori: i controlli da fare nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni

Gli esami per lei e per lui

Entrambi i sessi dovrebbero controllare i nei, perché questa è la migliore prevenzione contro il melanoma. Il controllo dei nei deve essere fatto periodicamente, in autonomia, seguendo la regola dell’ABCDE.

«La A sta per asimmetrie: generalmente i nei sono simmetrici ed è possibile tracciare una linea immaginaria che li divide in due parti uguali; i nei sospetti, invece, sono formati da due metà diverse tra loro. La B sta per bordi: quelli di un neo anomalo, che potrebbe degenerare in melanoma, sono irregolari, frastagliati, dentati. Per C si intende il colore: un neo particolarmente scuro o che presenta sfumature non omogenee che virano sul rosso, sul rosa o sul blu deve essere controllato in maniera scrupolosa. La D sta per dimensioni: i nei atipici sono più grandi di sei millimetri. Infine, per E si intende l’evoluzione: bisogna monitorare tutte le variazioni dell’aspetto di un neo, soprattutto se queste avvengono in un breve lasso di tempo, cioè indicativamente in 6-8 mesi», spiega Elisabetta Sorbellini, specialista in dermatologia e venereologia e titolare dello Studio Sorbellini a Milano

Come suggerito dalla Commissione Nazionale LILT, se si riscontrano lesioni pigmentate sospette è bene sottoporsi subito a visita dermatologica per un’accurata diagnosi. Lo specialista procede con una mappatura dei nei mediante dermatoscopia (o epiluminescenza), ossia una tecnica non invasiva e indolore che permette di esaminare derma, epidermide e altri strati della pelle per individuare eventuali anomalie.

È il dermatologo a stabilire la frequenza con la quale fare la mappatura. In generale, chiunque dovrebbe fare una visita dermatoscopica almeno una volta nella vita, meglio in autunno o in inverno perché la pelle non è abbronzata e lo specialista può svolgere un’analisi più accurata.

Gli esami per lei

  • Visita ginecologica. Il ginecologo verificherà le condizioni obiettive dei genitali esterni, per controllare se siano arrossati o infiammati, e nella visita sarà anche possibile accertare se la paziente accusa dolore all’ingresso della vagina. Poi s’indagherà lo stato del collo dell’utero (alla ricerca di fibromi e zone di dolorabilità), delle ovaie e delle tube. La visita ginecologica andrebbe fatta almeno una volta all’anno.
  • Ecografia pelvica: si tratta di un’indagine assolutamente innocua, ma preziosa per visualizzare gli organi contenuti nell’addome inferiore, soprattutto utero e ovaie, e per stanare la presenza di malformazioni o masse atipiche. Andrebbe effettuata almeno una volta all’anno dopo l’inizio dell’attività sessuale e in vista di una gravidanza.
  • Autopalpazione della mammella: è un esame che la donna può eseguire da sola a partire dai vent’anni di età, una volta al mese o ogni due mesi.
  • Ecografia mammaria: è l’esame della mammella attraverso gli ultrasuoni. Va fatta una volta l’anno dai 30 anni. Nelle pazienti con due familiari stretti colpiti da neoplasia mammaria, all’ecografia va abbinata dai 40 anni la mammografia.
  • Pap-test (o striscio vaginale): «da non trascurare, il Pap Test è un esame di screening che è bene fare a scadenze regolari ogni 3 anni o sulla base del proprio rischio e che permette di intercettare anomalie
    pre tumorali o tumorali», continua la ginecologa Rossella Nappi.

Gli esami per lui

  • Autopalpazione del testicolo. I tumori del testicolo rappresentano una delle prime cause di mortalità per patologia neoplastica nei maschi giovani. Ma sono anche i più guaribili, se stanati in tempo. E l’autopalpazione è di sicuro un validissimo aiuto per scovare precocemente queste presenze anomale. Va eseguita periodicamente.

Tumori: i controlli da fare dai 40 anni in su

Gli esami per lei e per lui

Prevenzione del tumore colon-retto. I tumori del colon-retto rappresentano per incidenza la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. A dirlo è il rapporto I numeri del cancro in Italia 2023. La buona notizia è che il 90% delle presenze maligne nel grosso intestino deriva da una lesione precancerosa, la cui trasformazione richiede circa 10 anni. Ecco, allora, l’invito a eseguire i seguenti test rivelatori:

  • Test del sangue occulto nelle feci. Le attuali linee guida prevedono che tutti gli individui sani, tra i 50 e i 69 anni (in alcune Regioni fino a 74 anni), comincino a sottoporsi al test del sangue occulto nelle feci ogni due anni e su invito della propria ATS di appartenenza. I casi positivi necessiteranno di un ulteriore accertamento attraverso una colonscopia, per confermare il sospetto diagnostico.

Gli esami per lei

  • Visita ginecologica ed ecografia pelvica: indispensabili per valutare lo stato dell’utero e delle ovaie in premenopausa, menopausa e post menopausa. Il ginecologo potrà anche prescrivere una terapia ormonale sostitutiva per mitigare i sintomi della donna quando viene meno la funzione ovarica. La visita andrebbe fatta ogni anno, mentre l’ecografia con periodicità stabilita dal ginecologo. Tuttavia, «non bisogna aspettare
    l’appuntamento annuale se si hanno sanguinamenti o perdite vaginali anomale, dolore o gonfiore addominale, dolore nei rapporti sessuali o alterazioni del ciclo mestruale. In questi casi è bene rivolgersi subito al ginecologo», continua Nappi.
  • Pap-test. Quando rientra nella normalità, è sufficiente ripetere l’indagine una volta ogni 3 anni.
  • Autopalpazione della mammella: ogni 1-2 mesi.
  • Ecografia mammaria: esame di primo livello nelle donne fino ai 40 anni, resta anche dopo un ottimo alleato diagnostico a braccetto con la mammografia. Va fatta ogni anno.
  • Mammografia bilaterale: consiste in una radiografia a entrambe le mammelle. È consigliata dai 40 anni, con cadenza biennale, e dopo i 50 ogni anno.

Gli esami per lui

  • Autopalpazione del testicolo. L’abitudine che si dovrebbe seguire fin da adolescenti, non va trascurata neanche dopo i 40. Va fatta periodicamente.

Prevenzione del tumore della prostata. Il 75% dei tumori alla prostata viene diagnosticato nella fascia d’età over 65. Se diagnosticato in tempo, si tratta di un tumore altamente guaribile. Ecco un trittico di esami che la maggior parte delle società scientifiche internazionali consiglia di effettuare una volta all’anno a partire da 50 anni:

  • Visita clinica con esplorazione rettale: è il primo, elementare, ma cruciale controllo della ghiandola prostatica.
  • Dosaggio del PSA. Da un prelievo sanguigno si esaminano i valori di una sostanza chiamata antigene prostatico specifico (PSA), il cui aumento nel sangue potrebbe esser indice della presenza di un tumore.
  • Ecografia transrettale: è una tecnica che sfrutta gli ultrasuoni, grazie a un’esile sonda cosparsa di gel lubrificante introdotta nel retto.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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