Salute

Vaccinati proteggono i non vaccinati: lo studio svedese

Un'imponente ricerca che ha coinvolto più di 1.000.000 di persone dimostra che almeno in ambito familiare l'immunità di gregge funziona

È arrivata anche la conferma da uno studio svedese: i vaccinati proteggono i non vaccinati. Le persone non vaccinate hanno un rischio minore di contrarre COVID-19 se i membri della loro famiglia hanno una immunità contro il virus data dal vaccino o dalla guarigione della malattia. È questo in estrema sintesi il risultato di una ricerca dell’Università di Umeå, nel nord-est della Svezia. I risultati sotto stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Internal Medicine. In pratica i ricercatori hanno dimostrato che almeno a livello di piccoli gruppi l’immunità di gregge funziona. Quindi i vaccini non proteggono solo chi si vaccina, ma anche gli altri.

Immunità del gregge familiare

L’immunità di gregge è un concetto ben noto. I ricercatori affermano che i risultati dimostrano che la combinazione di protezione dal vaccino Covid e degli anticorpi naturali può prevenire l’infezione anche in persone non immuni.

Gruppo San Donato

Vaccinati proteggono i non vaccinati: lo studio svedese

Il team di ricerca in forza all’ateneo svedese ha analizzato i dati di 1.700.000 persone, distribuite in 814.806 unità familiari in Svezia. Ogni famiglia era composta da due a cinque persone. Tutte le famiglie incluse nello studio avevano almeno un membro della famiglia che non aveva l’immunità e i ricercatori hanno calcolato la loro probabilità di contrarre il Covid. Il primo punto che è saltato subito agli occhi dei ricercatori è che il rischio si abbassa all’aumentare delle persone vaccinate in un singolo gruppo familiare.

Il gruppo di lavoro ha messo sotto la lente di ingrandimento i dati su infezione e vaccinazione per identificare quante persone all’interno di ogni famiglia avessero una sorta di immunità dal virus, sia attraverso gli anticorpi naturali dell’infezione, sia per aver ricevuto il vaccino.

Vaccinati proteggono i non vaccinati: tutti i risultati

I ricercatori hanno scoperto che:

  • le persone che vivevano in famiglie di cinque membri con quattro membri immuni erano le più sicure. La persona non vaccinata aveva il 97% in meno di probabilità di contrarre il virus rispetto alla persona media non vaccinata.
  • Avere tre membri di una famiglia di quattro o cinque membri con l’immunità ha ridotto il rischio di infezione di oltre il 90% anche per la persona non vaccinata.
  • Due membri di una famiglia che hanno l’immunità hanno ridotto il rischio complessivo di infezione di almeno il 75%,
  • una persona immunizzata nella famiglia ha ridotto il rischio di quasi il 50%.

Vaccinati proteggono i non vaccinati: protezione anche per i bambini che non si possono ancora vaccinare

“I risultati suggeriscono in modo significativo che la vaccinazione è importante non solo per la protezione individuale, ma anche per ridurre la trasmissione, specialmente all’interno delle famiglie, che è un ambiente ad alto rischio di trasmissione”. Peter Nordström è professore di medicina geriatrica all’Università di Umeå.

“Questi risultati sono molto positivi perché significa che i vaccinati o gli immunizzati dalla malattia riducono al minimo il rischio che più persone si ammalino gravemente. Ma c’è di più sembrano anche in grado di limitare l’arrivo di nuove varianti problematiche”. Marcel Ballin è coautore dello studio presso l’Università di Umeå.

Arriveremo mai all’immunità di gregge?

Gli esperti ritengono che il segno per l’immunità di gregge per Covid potrebbe essere che circa l’80% della popolazione – o quattro persone su cinque – sia immune. L’ascesa della variante Delta e il potenziale per l’insorgenza di ceppi ancora più potenti del virus potrebbero spingere il bersaglio ancora più in alto.

Leggi anche…

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio