Salute

Rimedi contro l’hangover: ecco cosa dice la scienza

Una revisione inglese fa luce sui metodi da adottare contro i postumi di una sbornia. I risultati non sono confortanti

Per chi si sveglia in hangover a causa del troppo bere della sera prima, farà fatica a rimediare al mal di testa, alla nausea e al malessere tipici della sbronza. È questa, in soldoni, la conclusione a cui è giunta una revisione di 21 studi clinici condotta da un gruppo di ricercatori britannici. La meta analisi è stata pubblicata sulla rivista scientifica Addiction. Tra i rimedi analizzati scientificamente non solo sostanze alcune contenute nei farmaci antinfiammatori non steroidei (che in genere si prendono sperando di contrastare il dolore alla testa), ma anche l’estratto di chiodi di garofano, il ginseng rosso e il succo di pera coreana.

Rimedi contro l’hangover: estratti naturali o analgesici

«Al momento non ci sono prove di grande qualità che permettono di raccomandare qualsiasi rimedio per il trattamento o la prevenzione dei postumi di una sbornia» spiega Emmert Roberts, ricercatore in medicina delle dipendenze al King’s College di Londra e primo autore dello studio. Tra tutti, l’estratto di chiodi di garofano, l’acido tolfenamico (contenuto negli analgesici) e il piritinolo sono i più promettenti. Eppure la maggior parte degli studi condotti sull’argomento non è abbastanza attendibile. Un peccato, continua l’esperto, perché «tutti i trattamenti studiati hanno un meccanismo d’azione plausibile per alleviare i sintomi della sbornia. Questo perché alcuni lavorano sullo stesso sistema di recettori cerebrali dell’alcol, altri alterano il tasso di metabolismo dell’etanolo oppure hanno proprietà antidolorifiche».

Gruppo San Donato

Pochi studi sui postumi da sbronza

Mancano anche studi sull’efficacia di farmaci molto classici, come il paracetamolo o l’acido acetilsalicilico. Per essere un tema di interesse pubblico così forte ci sono davvero poche informazioni. Sarà perché la maggior parte dei medici sostiene che il miglior rimedio contro l’hangover è evitare di bere in eccesso la sera prima. Insomma, prevenire è meglio che curare. Certo, ma come sottolineano gli autori dello studio inglese, «dato il gran numero di persone che sperimentano ogni anno i sintomi della sbornia, insieme al suo impatto economico, dei finanziamenti consentirebbero di condurre ulteriori ricerche in questo ambito. Solo così si potrebbero migliorare le conoscenze sui trattamenti che possono trattare l’hangover».

Rimedi contro l’hangover: per alcuni non esistono

Altri medici sostengono invece che non esistono cure per rimediare ai sintomi post-hangover. «In posti come Las Vegas, ci sono centri finalizzati al trattamento dei postumi della sbornia. In questi posti si somministrano vitamine per via endovenosa» racconta Michael Fingerhood, professore di medicina e salute pubblica presso la Johns Hopkins University di Baltimora. «Ma sono costosi e in realtà traggono vantaggio da persone che cercano disperatamente di sentirsi meglio dopo aver bevuto troppo».

Hangover: non tutti ce l’hanno

C’è anche un altro “mistero” che la scienza non ha chiarito. Non si capisce, infatti, come mai alcuni individui che bevono fino all’ebbrezza di svegliano con i postumi, mentre altri no. Le persone più soggette a mal di testa, nausea e malessere dopo aver bevuto alcol in eccesso potrebbero essere quelle già inclini alla disidratazione e alla privazione di sonno. Nonché quelle propense a bere bevande alcoliche colorate, quindi cocktail con un mix di alcolici al loro interno, oltre che coloranti.

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