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Piemonte: abolito il ticket per le donne che rischiano tumore

Come accade già in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, chi accerta il rischio di mutazione genetica Brca1 e Brca2 non dovrà pagare visite ed esami di controllo

In Piemonte le donne colpite dalla mutazione genetica Brca1 e Brca2, e quindi esposte al rischio di sviluppare un tumore al seno o alle ovaie, non dovranno più pagare il ticket. Significa che le visite e gli esami di controllo per le donne sane ma con rischio accertato dal test genetico saranno d’ora in poi gratuiti. Un risparmio, per le donne che risultano positive al test, che potrebbe girare intorno ai 600 euro annui. Il Piemonte segue la scelta assunta da Lombardia, Toscana e Emilia Romagna, nella speranza di garantire maggiore tutela e stimolare tutte le donne a effettuare i controlli necessari.

Quali prestazion saranno gratuite

Le prestazioni specialistiche inserite nel programma dei controlli per le persone con rischio accertato, per cui sarà attivata l’esenzione dal ticket, prevedono: una visita clinica senologica da effettuare ogni sei mesi, una mammografia e una risonanza magnetica da effettuare ogni anno per la prevenzione del tumore della mammella; una visita ginecologia e un’ecografia ogni sei mesi per la prevenzione del tumore dell’ovaio.

Gruppo San Donato

I numeri in Piemonte

Oggi sono circa 1.000 in Piemonte le donne portatrici di mutazioni Brca1 e Brca2 già riconosciute dal test genetico effettuato, ma la stima è che possano essere circa 2.000, con un’identificazione di 180 nuovi casi all’anno.

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Migliora la prevenzione

«Con questo provvedimento, che per altro accoglie una sollecitazione del Consiglio regionale – spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta – la Regione aumenta l’attività di prevenzione e rafforza il programma di screening già effettuato all’interno della Rete oncologica e allo stesso tempo agevola il percorso dei pazienti che vengono sottoposti ai controlli».

L’intervento di Angelina Jolie

È  diventata famosa in tutto il mondo soprattutto dopo che l’attrice americana Angelina Jolie nel 2013 ha scritto una lettera al New York Times in cui raccontava di essersi sottoposta all’asportazione del seno dopo che le era stata diagnosticata una mutazione Brca1. Questo intervento chirurgico abbassa il rischio di sviluppare il cancro alla mammella del 95%, ma non è l’unica opzione che le donne hanno a disposizione. Un’altra, ad esempio, è fare ogni anno a partire dai 30 anni una mammografia e una Risonanza Magnetica per Immagini.

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Le percentuali di rischio:
tumore al seno

Tuttavia, anche se avere la mutazione genetica Brca aumenta di molto il rischio di sviluppare un tumore al seno, non significa che ci si ammalerà sicuramente. Si stima che tra il 55 e il 65% delle donne che eredita la mutazione Brca1 e circa il 45% di chi ha la Brca2 possono sviluppare il cancro entro i 70 anni. Tutti i dati di questo articolo sono del National Cancer Institute americano.

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Le percentuali di rischio:
tumore all’ovaio

Invece, circa il 39% delle donne con la Brca1 e tra l’11 e il 17% con la Brca2 svilupperanno il tumore alle ovaie. Anche in questo caso molte donne scelgono di asportare le ovaie e le tube di Falloppio. Uno studio di tre anni fa pubblicato sul Journal of Clinical Oncology ha dimostrato che la chirurgia abbassa il rischio di cancro dell’80 per cento.

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