Salute

Mangiare cibo con cannabis: quali sono le conseguenze?

Non si sta parlando dei prodotti alimentari a base di canapa indiana, che invece possono avere effetti benefici sulla salute. Gli esperti si concentrano sugli effetti degli alimenti con i derivati della marijuana che contengono Thc, il principio attivo dello sballo

Mangiare alimenti che contengono cannabis è generalmente visto come un’alternativa più sana, rispetto a fumarla o svaparla. Questa convinzione, però, secondo gli esperti è assolutamente priva di fondamento scientifico, perché ci sono molto rischi ad assumere in questo modo i derivati della marijuana. L’allarme è contenuto in un documento pubblicato sulla rivista dei medici canadesi Canadian Medical Association Journal. Insomma mangiare cibo con cannabis può essere particolarmente pericoloso.

Mangiare cibo con cannabis: molti Paesi lo permettono 

Sono sempre di più i Paesi dove l’uso di cannabis – sia per scopi medici che per scopi ricreativi – è diventato legale. L’esempio più recente in ordine di tempo è proprio quello del Canada, dove le autorità hanno dichiarato alcuni alimenti che contengono cannabis legali dallo scorso ottobre. Un sondaggio svolto da poco da Deloitte ha svelato che i canadesi intervistati volevano usare gli alimenti con cannabis non solo per motivi ricreativi – lo “sballo” per intenderci – ma anche per una serie di ragioni mediche, soprattutto che riguardano il controllo dell’ansia e i problemi legati all’insonnia.

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Mangiare cibo con cannabis: quali sono i rischi? 

  • Il primo rischio è che per produrre i suoi effetti la cannabis quando viene mangiata può impiegare anche quattro ore, mentre quando viene fumata gli effetti sono perlopiù immediati. Questo grande lasso di tempo può portare nei meno esperti a consumare quantità più grandi di questi alimenti.
  • Inoltre gli effetti della cannabis assunta con il cibo può durare anche otto ore o di più. Questo significa che le conseguenze tipiche del suo uso possono durare più a lungo, rispetto a quello che succede a chi la fuma.
  • In diversi Paesi è possibile acquistare prodotti già preparati dalle aziende. Questo accade in generale perché sono più economici. Il problema è che le dosi utilizzate sono standard. È noto invece che ogni persona reagisce in modo diverso alla stessa dose. Alcuni possono essere più sensibili di altri. Studi dimostrano che c’è chi non regge anche piccole quantità, specialmente se si è alle prime armi.
  • Un altro problema è che i cibi a base di cannabis sono spesso dolci o biscotti, che potrebbero attirare l’attenzione di bambini o animali domestici. È ovvio che gli effetti che questi prodotti avrebbero sulla loro salute sarebbero gravi. A sostegno di questa affermazione gli esperti canadesi hanno citato uno studio svolto in Colorado, tra i primi stati degli USA a legalizzare la cannabis. Secondo questa ricerca il Centro di Controllo dei Veleni ha visto crescere del 70% le chiamate per assunzione accidentale di cannabis da parte dei bambini tra il 2013 e il 2017. Anche gli anziani potrebbero scambiare i biscotti con cannabis per dolci tradizionali. Il consumo di cannabis tra gli anziani è stato legato a danni alla memoria e alle capacità cognitive in generale, un aumento dei rischi di frattura da caduta per pressione bassa, aritmie cardiache e interazioni con i farmaci che assumono.

Attenzione all’interazione con farmaci e alcolici

Gli esperti mettono anche in guardia dall’uso di questo tipo di prodotti con:

  • alcol,
  • benzodiazepine, usate contro l’ansia e l’insonnia,
  • pillole per dormire,
  • oppioidi, prescritte come potenti antidolorifici.

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