Salute

La tecnica di Longo è la cura migliore per le emorroidi

Oltre che nella moda e nel cibo, il made in Italy si fa valere anche in campo medico...

La tecnica Longo per le emorroidi, ideata dal chirurgo omonimo, ha ricevuto l’approvazione del Nice, il National Institute for Health and Clinical Excellence, il principale organismo sanitario britannico. Per arriva a questa decisione gli esperti del Nice hanno esaminato 27 studi scientifici.

«Questa pronuncia», precisa l’inventore della tecnica, Antonio Longo, presidente onorario della Società italiana unitaria di colonproctologia, «rappresenta una svolta a livello internazionale per l’applicazione della procedura, dato che di regola tutti i più importanti sistemi sanitari, a partire da quello degli Stati Uniti, vi si adeguano».

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Tecnica di Longo: cos’è?

La tecnica consiste nel riposizionamento dei cuscinetti emorroidari nel canale anale. Il metodo riduce il dolore dopo l’operazione. L’intervento si pratica con una suturatrice meccanica, dalla forma simile a quella di una pistola. Il medico inserisce la pistola nel canale anale e posizionata al di sopra dei cuscinetti emorroidali. Con questo strumento è possibile tagliare circolarmente la mucosa sopra le emorroidi. In questo modo lo specialista accorcia la mucosa, tirando via una piccola striscia, e riportando poi nel canale anale tutta la parte che sporge fuori. Dopodiché, si chiude il tessuto con punti meccanici. Si realizza, insomma, un lifting della mucosa in una zona non sensibile.

Tecnica Longo: perché è la migliore

«Questa tecnica ha mostrato un minor tasso di recidive rispetto a quelle tradizionali». A parlare è Massimo Mongardini dell’Università La Sapienza di Roma. «È meno dolorosa e provoca un minore sanguinamento. Questo patto ovviamente che siano chirurghi dedicati a effettuarla e che ne abbiano una buona conoscenza».

Precisa Maurizio Gentile (puoi chiedergli un consulto), responsabile dell’unità di colonproctologia all’Università Federico II di Napoli. «È molto efficace soprattutto nei pazienti con emorroidi di terzo grado. Andrebbe consigliata soprattutto nei casi in cui i prolassi sono costituiti per lo più da tessuto mucoso e solo in minima parte da gavoccioli esterni. Purtroppo sull’onda dell’entusiasmo per il dolore ridotto e i tempi di recupero brevi molti specialisti la praticano anche in maniera inappropriata con risultati molto contrastanti».

Tecnica Longo: è sempre la soluzione migliore?

Se i cuscinetti sporgono costantemente verso l’esterno, infatti, vanno asportati chirurgicamente. Allora i vantaggi si perdono e vale ancora la pena di ricorrere alle tecniche tradizionali. Questo metodo comporta una percentuale di recidive che solo ora si comincia a valutare e che sembra aumentare con l’allungarsi del follow-up.

FONTE: National Institute for Health and Clinical Excellence

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