Salute

Il 40% delle ragazze ha un deficit di ferro

Uno studio americano sottolinea che tra i motivi ci sarebbe l'esplosione dei regimi a base di vegetali

Ragazze con deficit di ferro. Quasi quattro ragazze su dieci non assumono abbastanza di questo minerale, correndo così il rischio di sviluppare anemia. Secondo uno studio dell’Università del Michigan le ragioni andrebbero ricercate nel fatto che spesso le giovanissime seguono regimi alimentari come quello vegetariano e vegano, senza però rivolgersi a esperti che possano guidarle nella corretta assimilazione di tutti i macro e i micronutrienti. Anche il fatto che molti studi hanno evidenziato che la carne rossa, particolarmente ricca di ferro, possa fare male alla salute ha acuito i problemi. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Jama. Si stima che solo il 10% dei ragazzi abbia una carenza di ferro.

Quali sono i sintomi che vivono le ragazze con deficit di ferro?

I ricercatori hanno analizzato i dati dei campioni di sangue di 3.490 ragazze tra i 12 e i 21 anni tra il 2003 e il 2020. L’analisi ha portato a scoprire che il 39% aveva un deficit di ferro, il 6% aveva sviluppato anemia.

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I sintomi principali della carenza di ferro sono:

  • stanchezza,
  • difficoltà respiratorie,
  • mal di testa,
  • irritabilità,
  • colorito pallido,
  • maggiore esposizione alle infezioni,
  • capelli e unghie fragili.

Ragazze con deficit di ferro: occorre seguire i consigli dei nutrizionisti se non si mangia la carne

Diciamo subito che se si seguono i consigli giusti si può tranquillamente essere vegetariani o vegani e non avere problemi di assunzione di questo prezioso minerale. Di solito sono necessari tra i 10 e i 18 milligrammi al giorno di ferro. Quando si è incinta il fabbisogno sale a 27 milligrammi ogni giorno.

Differenza di assimilazione tra il ferro dei vegetali e quello di carne e pesce

Il problema per chi mangia soprattutto vegetali è che questi contengono il cosiddetto ferro NON EME, più difficile da assimilare. Quello della carne e del pesce si chiama invece EME. Quello del mondo vegetale ha una biodisponibilità tra l’1 e il 10 per cento. Quello che deriva dagli alimenti del mondo animale tra il 25 e il 30 per cento.

Come facilitare l’assorbimento del ferro contenuto nei vegetali?

Per facilitare l’assorbimento di quello NON EME gli esperti suggeriscono di associare alimenti ricchi di vitamina C. Ricordiamoci però che questa vitamina è termolabile, quindi gli alimenti che la contengono devono essere mangiati crudi. Per fortuna ci sono molti frutti che ne contengono buone quantità. Attenzione invece al consumo di caffè e tè. Contengono tannini che limitano l’assorbimento del ferro. È quindi preferibili aspettare un’oretta dopo i pasti prima di concedersi queste bevande.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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