Salute

I misteri di Covid: cosa ancora non sappiamo?

Sono passati ormai sei mesi da quando il mondo sta affrontando l'emergenza coronavirus. Quali sono ancora le cose che non abbiamo capito?

Dallo scorso gennaio medici e scienziati stanno studiando senza sosta il coronavirus. Sono molti gli aspetti che ormai conosciamo. Abbiamo imparato a conoscere il numero notevole di sintomi della malattia, le cause, l’importanza del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine. Ci sono però altrettante cose che ancora non sappiamo, che fanno parte dei misteri di Covid.

A fare il riassunto di quello che ignoriamo di questa malattia ci hanno pensano alcuni esperti del magazine The Times. Dare una risposta a questi misteri è determinante per capire il nostro futuro.

Gruppo San Donato

I misteri di Covid: quante persone sono state contagiate?

Questa è la grande incognita. Ogni giorno vengono diramati bollettini da tutti i Paesi del mondo che indicano quante persone siano risultate positive al tampone del coronavirus. Ma sono solo quelle che hanno potuto accedere ai tamponi. Dobbiamo dire che ora tendenzialmente tutti i sintomatici hanno la possibilità di avere un tampone se si mettono in contatto con il proprio medico curante. All’inizio della pandemia con alcuni sistemi regionali in tilt, questo non accadeva. C’è poi la questione asintomatici o paucisintomatici, rispettivamente chi non ha alcun sintomo o chi ha manifestazioni molto leggere. Ad oggi i risultati positivi dall’indizio dell’epidemia in Italia sono stati oltre 233.000, mentre le persone che hanno perso la vita sono più di 33.50. Gli scienziati ci dicono che almeno un terzo dei malati di Covid non mostra sintomi.

I misteri di Covid: quanto virus ci vuole per farci ammalarci?

Quanti virus devono entrare nel nostro corpo per sviluppare Covid. C’è una soglia minima? Alcuni esperti si sono lanciati in qualche previsione, ma non c’è ancora uno studio clinico che possa dircelo con precisione. E non è un dato irrilevante. Ci farebbe capire quando un’esposizione possa diventare a rischio. L’unica certezza è che più ne inaliamo, maggiori sono le probabilità di ammalarci. I pazienti hanno sintomi peggiori se sono esposti a grandi dosi di virus.

Ecco perché è particolarmente importante lavarsi spesso e bene le mani, usare le mascherine nei luoghi chiusi e tenere il distanziamento sociale.

Perché la severità della malattia cambia così radicalmente da persona a persona?

C’è chi non ha sintomi, chi solo alcuni, chi la vive come un’influenza, magari un po’ più forte. Ci sono anche persone però che hanno manifestazioni gravissime, tanto da rendere necessario il ricovero in Terapie Intensive e in reparti di riabilitazione, altri ancora che perdono la vita. La risposta degli esperti è che tutti dipende da come reagisce il sistema immunitario delle singole persone contagiate. Ecco perché gli anziani sono quelli più a rischio. Com’è noto le difese immunitarie scemano con il passare degli anni, così come coloro che soffrono di malattie croniche, come quelle cardiovascolari o il diabete.

I misteri di Covid: qual è il ruolo dei bambini nella diffusione del coronavirus?

Sono tante le domande che riguardano il legame tra i bambini e Covid 19. La certezza è che si ammalano meno gravemente degli adulti. Ci sono molte ipotesi, ma nessuna certezza perché questo accada. I bambini però secondo diversi studi possono trasmettere il virus agli adulti. Quando i bambini frequentano la scuola entrano in contatto con il triplo delle persone che generalmente frequenta un adulto. Questo potrebbe essere un problema importante. C’è anche la questione della sindrome infiammatoria, che molti hanno collegato alla malattia di Kawasaki, anche se si tratta di due patologie differenti.

I misteri di Covid: qual è il paziente zero?

La verità è che nessuno lo sa ancora. In realtà conosciamo solo il primo paziente che ha avuto bisogno di ricorrere alle cure di un ospedale. Senza il tampone al cosiddetto paziente 1 di Codogno, non avremmo mai saputo che l’uomo era ammalato di Covid. Il primo ricovero in ospedale al mondo si fa risalire al 16 dicembre del 2019, ma il paziente aveva sintomo dai primi giorni del mese. Secondo alcuni genetisti la malattia circola già dallo scorso autunno in una forma più lieve, che è diventata aggressiva durante i mesi più freddi.

Quanto si resta immuni dopo la malattia?

Diversi studi hanno confermato che i guariti da Covid sviluppano tutti anticorpi. Quanto dura la protezione da una seconda infezione invece ancora non si sa. Gli anticorpi contro gli altri coronavirus, come quelli della SARS o della MERS, garantivano un’immunità di almeno un anno. La malattia però è troppo giovane per poter dare una risposta.

I misteri di Covid: perché colpisce di più gli uomini?

Un altro aspetto molto indagato è trovare la causa per cui gli uomini sono colpiti in misura maggiore, soprattutto nelle forme più gravi. Le ipotesi sono molte. Secondo alcuni esperti le ragioni andrebbero ricercate nel recettore ACE più sensibile negli uomini. Altri assegnano un ruolo al testosterone. Manca però lo studio clinico che metta la parola definitiva.

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