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Herpes simplex: è possibile evitare che ritorni?

È un virus antico, che ha notevoli capacità di perpetuarsi e di adattarsi all’organismo ospitante. Una volta contratto, permane per tutta la vita.

Si tratta di un virus a Dna diffuso e conosciuto in tutto il mondo, che causa infezioni latenti nei neuroni sensitivi. Il suo decorso è imprevedibile: può restare silente per lunghi periodi di tempo o alternare ricadute (riattivazioni del virus) che si susseguono a breve distanza l’una dall’altra.

9 persone su 10 ne hanno sofferto almeno una volta nella vita

Circa il 90% della popolazione mondiale ha contratto il virus e almeno il 40-50 per cento ha sofferto di episodi di Herpes Simplex. Tra le cause di una maggiore frequenza di ricorrenze vi è principalmente una predisposizione genetica.

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Può colpire anche naso e occhi 

Tradizionalmente la forma più frequente, Herpes Simplex Virus di tipo 1, colpisce le labbra, ma può manifestarsi anche sugli occhi e nel naso. La seconda forma, Herpes Simplex Virus di tipo 2, è invece più grave, si localizza sui genitali e la trasmissione avviene per via sessuale, anche in assenza di sintomi.

La distinzione però non è così assoluta in quanto il tipo 1 può colpire a livello genitale e il tipo 2 a livello facciale. Inoltre il virus può impiantarsi in lesioni della pelle e dare luogo a quello noto come herpes gladiatorum.

Il contagio

È un virus molto contagioso, la cui trasmissione è causata principalmente dal contatto tra persone infette. Il contagio può avvenire anche con lo scambio di oggetti contaminati dalle secrezioni (saliva o il liquido contenuto nelle vescicole delle labbra) di persone infette come bicchieri, rossetti o balsami per le labbra. Il virus dell’herpes simplex però non sopravvive a lungo lontano dall’ospite.

Quali sono i sintomi?

Il periodo d’incubazione è di circa quattro giorni. La zona colpita si presenta arrossata e si avverte un leggero pizzicore; in seguito compaiono le tipiche vescicole a grappolo che poi si aprono e si trasformano in crosticine. Già dopo 24-48 ore al massimo il virus è scomparso, ma rimane l’infiammazione che nei casi più seri può essere molto dolorosa. Il decorso varia da individuo a individuo, ma si risolve comunque nel giro di 4 o 5 giorni, anche senza farmaci. Entrambe le infezioni, sia di tipo 1 sia di tipo 2, possono essere prive di sintomi.

Quali sono le terapie?

Al momento tra le terapie più efficaci c’è quella con gli antivirali sistemici come l’Aciclovir, sotto forma di pastiglie, raccomandate nel caso di frequenti e serie recidive ricorrenti. Gli antivirali sono ben tollerati e non hanno particolari controindicazioni.

Creme locali a base di antivirali aiutano a ridurre i fastidi e il tempo di infettività, come pure, pur non avendo capacità antivirali, sono utili nella riduzione dei fastidi i cerottini idrocolloidali. Entrambi questi rimedi valgono per l’herpes labiale. La crema è sconsigliata per l’herpes genitale. In caso di localizzazione oculare esistono speciali colliri a base di antivirali.

C’è un vaccino?

Non esiste alcun vaccino di provata efficacia. Alcuni anni fa era stato messo in commercio, e poi tolto, il Lupidon, un vaccino tedesco che è stato utilizzato anche in Italia. Non è mai stata dimostrata la sua reale validità. Al momento ci sono un paio di promettenti studi di vaccini americani, ma sono ancora in fase di sperimentazione e prima di conoscere la loro efficacia profilattica e terapeutica bisognerà attendere i risultati definitivi degli studi.

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