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Omega 3 e cuore: parlano i produttori di integratori

Dopo lo studio di revisione della Cochrane Library, in cui si dichiara che questi prodotti hanno scarsi effetti sulla salute del cuore, arriva la risposta dell'associazione Integratori Italia-AIIPA

Il dibattito sugli effetti benefici (o no) degli omega 3 sul cuore si fa acceso. Dopo lo studio di revisione pubblicato dalla Cochrane Library, in cui è stato evidenziato che non ridurrebbero il rischio di malattie cardiovascolari, arriva la risposta di Integratori Italia-AIIPA. Secondo l’associazione la revisione dell’istituzione internazionale non include alcuno studio scientifico recente e il modello di analisi utilizzato presenta qualche criticità.

La posizione dell’AIIPA

Prima di tutto, l’AIIPA sottolinea che gli studi revisionati si riferiscono in gran parte a persone già portatrici di malattie cardiovascolari. Questi pazienti, in tutti i paesi industrializzati, seguono terapie farmacologiche, che rendono complesso identificare l’effetto di ogni singolo principio attivo impiegato, come appunto gli omega 3. Le conclusioni della revisione, quindi, sarebbero di rilevanza limitata per le persone sane, interessate unicamente a ridurre il rischio di ammalarsi, non a curarsi.

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L’EFSA e gli studi sulla popolazione

Gli esperti di AIIPA, però, ricordano che un impiego appropriato degli omega-3 può ridurre alcuni fattori di rischio cardiovascolare, come indica anche l’EFSA (European Food Safety Authority). Inoltre, sottolineano che grandi studi di popolazione hanno documentato come il loro uso (sia alimentare sia come integratore) risulti efficace nel mantenere uno stato di benessere e salute, e contribuisca alla prevenzione cardiovascolare e di alcune condizioni patologiche molto diffuse (anche perché il loro apporto alimentare è insufficiente in molti Paesi, come l’Italia).

Lo studio CANTOS

Infine, ricordano gli esperti di AIIPA, lo studio CANTOS1, i cui risultati sono stati presentati a fine agosto 2017 al congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) a Barcellona, ha dimostrato che ridurre i meccanismi dell’infiammazione dell’organismo è in grado di ridurre gli eventi coronarici. L’attività antinfiammatoria degli omega-3 a lunga catena, accertata da anni e non messa in discussione nemmeno dagli studi più recenti, si tradurrà quindi in un risparmio di eventi coronarici. Impiegati in modo corretto, questi principi possano inserirsi in modo utile ed efficace nella prevenzione cardiovascolare, anche per la loro riconosciuta sicurezza d’impiego.

Benefici generali riconosciuti

Che gli omega 3 facciano bene all’organismo è risaputo e non è stato messo in discussione da nessuno studio, nemmeno da quello della Cochrane Library. Sono infatti acidi grassi essenziali per il normale sviluppo di organi e tessuti (soprattutto retina, cervello, cuore) e per una loro corretta funzionalità.

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