SaluteTumori

Cura del cancro: lo sport va prescritto come un farmaco

Secondo un articolo pubblicato su un'importante rivista di cardiologia, l'esercizio fisico dovrebbe essere personalizzato per ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti, soprattutto chemioterapici

Le persone malate di tumore dovrebbero ricevere una prescrizione personalizzata di attività fisica da svolgere per proteggere il loro cuore (e non solo). È quanto suggerisce un articolo pubblicato sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology. Come sottolinea l’autore Flavio D’Ascenzi, dell’Università di Siena, «le persone con neoplasie sono spesso meno attive della popolazione sana. Tuttavia, l’esercizio è essenziale per i pazienti diagnosticati e sotto trattamento, indipendentemente dalla tipologia di terapia».

Cura del cancro: ogni attività ha i suoi benefici

Un allenamento di tipo endurance, cioè soprattutto aerobico, «è efficace per migliorare le prestazioni cardiovascolari e ridurre l’infiammazione» spiega l’esperto, mentre un allenamento di resistenza, quindi di tipo anaerobico, «può essere un punto di partenza per i pazienti più fragili. Altri tipi di esercizi, come l’allenamento dei muscoli coinvolti nella respirazione, sono sicuri ed efficaci, in particolare nelle persone con carcinoma toracico. Per questi motivi, l’esercizio dovrebbe essere scelto nello specifico in base alle caratteristiche individuali».

Gruppo San Donato

Cura del cancro: terapia e disturbi cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono effetti collaterali comuni nei pazienti con cancro. Questo è il risultato della cardiotossicità, in base alla quale il trattamento del cancro compromette la funzione e la struttura del cuore, o lo sviluppo accelerato di malattie cardiovascolari, soprattutto quando sono presenti fattori di rischio come l’ipertensione.

Leggi anche: L’ipertensione o pressione alta

Cura del cancro: personalizzazione del piano di allenamento

L’articolo evidenzia quindi l’importanza di un piano di allenamento personalizzato, che un team multidisciplinare (formato da un oncologo, un fisioterapista, un cardiologo, eccetera) dovrebbe realizzare tenendo conto dell’anamnesi personale del paziente, del tipo di trattamento che farà oppure in corso, della risposta all’esercizio fisico e delle preferenze personali. L’esercizio fisico dovrebbe iniziare il prima possibile, anche prima di iniziare un trattamento come la chemioterapia.

Cura del cancro: prescrivere lo sport come un farmaco

Prima delle prescrizione, l’esperto suggerisce di valutare la salute del cuore e la sua risposta all’esercizio fisico con un test da sforzo. Così facendo sarà possibile prescrivere la “dose” più appropriata di attività fisica, proprio come si fa con un medicinale, oltre che la sua intensità, tipologia e volume (minuti e volte in una settimana, ad esempio). «La definizione dell’intensità e del volume dell’esercizio è importante per massimizzare i benefici dell’attività fisica evitando dolori muscolari, affaticamento e disturbi del sonno» sottolinea D’Ascenzi.

Leggi anche: Esami del sangue: la guida completa

Facciamo degli esempi. I pazienti con bassi livelli di emoglobina dovrebbero evitare attività ad alta intensità; quelli con bassi livelli di piastrine (necessari per la coagulazione del sangue) non dovrebbero praticare sport di contatto; le attività che potrebbero aumentare il rischio di fratture dovrebbero essere evitate nei pazienti fragili.

Cura del cancro: lo sport contrasta gli effetti collaterali e i sintomi della terapia

«L’attività fisica prima, durante e dopo il trattamento del cancro – conclude l’esperto – può contrastare gli effetti negativi delle terapie sul sistema cardiovascolare. Inoltre, può alleviare sintomi come nausea e affaticamento e aiutare a prevenire variazioni indesiderate del peso corporeo».

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio