Salute

Coronavirus: si può donare il sangue in sicurezza?

In questa emergenza sanitaria donare il sangue non solo è sicuro ma anche raccomandato e permesso dal governo. Ecco le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità

L’Italia si ferma, la donazione di sangue no. Sebbene le istituzioni sollecitino i cittadini a portare avanti questa pratica, l’emergenza Coronavirus rischia di causare un calo delle scorte nelle regioni italiane.

Si sta registrando una riduzione nella raccolta

«Nella settimana tra il 2 e l’8 marzo, quando ancora non erano state varate le misure restrittive, sono state raccolte 2000 sacche in meno, corrispondenti a circa il 10% di quanto utilizzato normalmente» dice Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore generale del Centro Nazionale Sangue. Il sistema, tuttavia, è rimasto in piedi grazie alla compensazione interregionale, alle scorte e al fatto che in alcune zone gli interventi chirurgici non urgenti siano stati posticipati. «Se il trend rimane questo, però, si rischiano gravi ripercussioni sulle terapie necessarie a circa 1800 pazienti, come ad esempio i talassemici e gli oncologici, che richiedono un ricorso regolare alle trasfusioni» continua il direttore.

Gruppo San Donato

Perché si dona meno?

Ma come mai in questo momento tutte le regioni stanno segnalando un forte calo nelle donazioni di sangue? Come afferma il professor Liumbruno in un’intervista, alcuni donatori hanno contratto il virus, e dunque hanno necessariamente sospeso la pratica, mentre altri hanno paura di recarsi in ospedale e di rischiare un contagio durante la donazione.

La donazione del sangue è sicura?

Nonostante le paure degli italiani siano tante, Gianpietro Briola, Presidente di AVIS Nazionale, precisa che «a differenza di altre malattie virali, come l’AIDS o l’epatite, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione del Coronavirus attraverso le trasfusioni di sangue ed emocomponenti. Insomma, non c’è possibilità di contagio durante lo scambio sanguigno». Quindi, in un momento in cui il Sistema Sanitario si trova a fronteggiare l’emergenza rappresentata dal virus Sars-CoV-2, donare il sangue non solo è sicuro ma anche raccomandato. «Le donazioni possono essere fatte in sicurezza e le associazioni sono impegnate a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti» continua Briola.

Posso uscire di casa per andare a donare il sangue?

Alla luce delle misure restrittive attivate dal governo italiano molti cittadini si chiedono se possono uscire dalla propria abitazione per andare a donare. Sì, queste persone sono autorizzate. Il Ministero della salute, infatti, ha diramato una circolare in cui si precisa che la donazione di sangue ed emocomponenti può essere inclusa tra le “situazioni di necessità” previste nel D.P.C.M. del 9 marzo 2020. Il donatore deve stampare e compilare l’autocertificazione, allegando – se possibile – la conferma dell’avvenuta prenotazione. Bisogna portare con sé anche il tesserino associativo.

Come si fa a donare il sangue durante l’emergenza Coronavirus

In questo momento delicato per il Paese e il Sistema Sanitario Nazionale anche le modalità di donazione del sangue ed emocomponenti subisce qualche modifica. L’Istituto Superiore di Sanità fornisce alcune informazioni su cosa fare per compiere questo prezioso gesto nelle strutture di riferimento presenti sul territorio. Ecco tutti i suggerimenti.

Contatta i servizi trasfusionali per prenotare la donazione

È necessario che il donatore contatti telefonicamente il servizio trasfusionale o l’associazione di riferimento per prenotare la donazione. In questo modo non solo si evitano assembramenti nelle sale d’attesa ma si facilita anche il lavoro del personale impegnato a garantire il rispetto delle misure di sicurezza.

Con questa telefonata si valutano anche le tue condizioni di salute

Nel corso della telefonata, tra l’altro, l’operatore rivolge alcune semplici domande al donatore per verificare la sua idoneità alla donazione. In questo modo si evitano inutili spostamenti del donatore nel caso fosse opportuno rinviare l’appuntamento a data da destinarsi.

Dona in tutta sicurezza

I servizi trasfusionali degli ospedali e le unità di raccolta associative applicano scrupolosamente le procedure per il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle disposizioni del governo. Pertanto, all’interno delle strutture è garantito ai donatori il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.

Prima di donare devi sottoporti a visita medica

Prima di effettuare la donazione il medico responsabile della selezione sottopone il potenziale donatore a una visita medica, con la misurazione della temperatura corporea, atta a escludere la presenza di sintomi associabili all’infezione Covid-19.

Puoi chiedere un certificato di avvenuta donazione

Dopo la donazione, il cittadino può chiedere al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta un certificato di avvenuta donazione. Questo documento può servire qualora l’individuo, nel tragitto di ritorno, dovesse essere fermato dalle Forze dell’Ordine per un controllo.

Se compaiono i sintomi da Covid-19, contatta la struttura per dirlo 

Se entro i 15 giorni successivi alla donazione si dovessero manifestare i sintomi dell’infezione da Sars-CoV-2, il donatore deve immediatamente contattare la struttura dove ha donato il sangue per comunicarlo.

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