Salute

Coronavirus: posso comunque andare dal dentista?

L'Associazione Specialisti Italiani in Ortodonzia ricorda che si può accedere alle cure dentali e ortodontiche solo quando urgenti e non differibili

Tra le tante domande chi ci si pone in piena emergenza sanitaria da Coronavirus è se in questo momento è consentito andare dal dentista. La risposta è chiara. Il decreto-legge del 9 marzo 2020 limita infatti l’attività clinica odontoiatrica alle prestazioni urgenti o non differibili e invita a rinviare tutte le altre.

Gli “aerosol” prodotti possono veicolare l’infezione

Questo provvedimento non solo mira a contenere gli spostamenti dei pazienti ma anche a ridurre le possibili occasioni di contagio all’interno degli studi dentistici. Un recente articolo comparso su Nature, infatti, ha sottolineato come le particelle di saliva e secrezioni (aerosol) rilasciate nella maggior parte delle procedure dentali, anche in seguito all’utilizzo di strumenti rotanti e nebulizzanti, possano potenzialmente veicolare l’infezione. Non a caso, per il rischio al quale è sottoposto il team odontoiatrico, il New York Times ha collocato questi specialisti al secondo posto delle categorie professionali più esposte all’infezione Covid-19.

Gruppo San Donato

Coronavirus: quando si può andare dal dentista

Il Coordinamento Sanitario Interregionale ha identificato come prestazioni “urgenti o non differibili” in odontoiatria la presenza di dolore, le emorragie, gli ascessi e i flemmoni (dispersione di pus che insorge dopo un’infiammazione acuta), i traumi e le problematiche protesiche tali da determinare un deficit funzionale del paziente. Nel campo ortodontico, invece, le prestazioni considerate “urgenti o non differibili” sono i distacchi di brackets (cioè gli attacchi), le decementazioni di bande o apparecchi ortodontici, i decubiti e le ulcere da trauma ortodontico.

In caso di intervento urgente, ecco qual è il protocollo

«Sebbene gli studi dentistici impieghino da sempre misure rigorose di sterilizzazione degli strumenti e disinfezione degli ambienti, in questo momento storico è importante sensibilizzare la popolazione ad accedere alle cure dentali e ortodontiche solo quando non differibili, in base ad una valutazione concordata telefonicamente con gli specialisti di riferimento» ricorda Giorgio Iodice, Presidente dell’Associazione Specialisti Italiani in Ortodonzia (ASIO). La maggior parte delle procedure, infatti, può giovarsi di un supporto a distanza del professionista. In caso di intervento urgente, anche in tempi di Coronavirus, si può andare fisicamente dal dentista. L’odontoiatra e l’ortodontista procedono però seguendo le modalità rese note proprio dall’ASIO.

Si effettua un triage telefonico

Il paziente deve telefonare al dentista o all’ortodontista, i quali verificano il problema in essere e lo stato di salute dell’individuo. A tal proposito gli specialisti chiedono al paziente se negli ultimi 14 giorni ha avuto febbre superiore ai 37,5 gradi, tosse, raffreddore, disturbi respiratori, dolori muscolari e mal di testa. Chiedono anche se nelle ultime due settimane è entrato in contatto con persone con questi sintomi, con individui infetti o con chi proviene da aree a rischio. Se sintomatici, i pazienti dovranno rivolgersi al proprio medico di famiglia o chiamare il numero 1500. Per queste persone il trattamento odontoiatrico è rinviato.

Lo specialista può richiedere foto o video

Durante la valutazione telefonica lo specialista potrà richiedere una fotografia o un video del problema riscontrato in modo da comprendere meglio l’entità del disturbo.

Lo specialista fissa l’appuntamento rispettando alcuni accorgimenti

Qualora lo ritenesse necessario, il dentista può fissare un appuntamento pur rispettando alcuni semplici (ma fondamentali) accorgimenti. Lo specialista, infatti, deve evitare la presenza di più pazienti in contemporanea in sala d’attesa e chiede ai pazienti di non essere accompagnati quando non è indispensabile.

Sale d’attesa: sì a disinfezione e ricambio dell’aria

Per quanto riguarda gli studi, gli specialisti devono adottare tutte le misure di sicurezza previste. La sala d’attesa e gli ambienti extra clinici sono sottoposti a un periodico e adeguato ricambio dell’aria; i giornali, le riviste e i libri vengono eliminati; si procede con la disinfezione di maniglie e superfici; il personale viene munito dei dispositivi di protezione (DPI), come mascherina, guanti, occhiali e camice monouso.

Disinfettante e mascherine per i pazienti

Gli specialisti devono mettere a disposizione del paziente, in sala d’attesa, un disinfettante alcolico e le mascherine. Bisogna poi detergere con soluzioni a base di alcool o di cloro tutte le superfici, maniglie o bottoni che sono entrati in contatto con l’individuo. Leggi anche: «Effetti indiretti del Coronavirus: record di intossicazioni da disinfettanti»

No a strumenti rotanti

Ovviamente i professionisti devono praticare, come di routine, tutte le norme di sterilizzazione degli strumenti, minimizzando in particolar modo l’impiego di strumenti rotanti e che prevedono nebulizzazione.

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