Salute

Alga tossica in mare: che rischi ci sono?

Dopo i divieti di balneazione dovuti agli scarichi in mare in Romagna e in Versilia arriva l'alga tossica Ostreopsis ovata in Puglia

Il cambiamento climatico sta rapidamente modificando il nostro ambiente. Così da qualche anno ormai un’alga tossica tipica dei mari tropicali ha fatto la sua comparsa anche in Italia a causa dell’innalzamento delle temperature.

Ci sono alcune condizione che ne determinano una rapida proliferazione, come il ristagno delle acque, la presenza di fosforo e azoto provenienti dalle acque di fiumi e laghi, oltre a una temperatura dell’acqua marina superiore ai 22 gradi.

Gruppo San Donato

Si tratta di una microalga non visibile a occhio nudo 

Nel periodo della fioritura si possono notare delle chiazze colorate, a volte anche schiuma biancastra o materiale gelatinoso in sospensione. Il momento più critico è proprio quello compreso tra luglio e agosto.

Uccide tutta la flora e la fauna presenti 

L’alga in sé è una microalga. Avendo dimensioni minuscole non è visibile dall’occhio umana. Ricopre però i fondali marini, sia quelli sabbiosi che quelli rocciosi, causando la morte di tutti gli esseri viventi. Per crescere consuma infatti tutto l’ossigeno presente. Cozze, patelli e denti di cane muoiono rapidamente, mentre i ricci perdono gli aculei.

Così è sufficiente un mare mosso o una mareggiata per arrivare facilmente lungo le coste.

Quali sono i rischi per la salute?

L’alga può provocare un’intossicazione che colpisce le mucose respiratorie e congiuntivali, molti simili all’influenza, tanto che si parla di sindrome influenzale. I sintomi principali sono quindi:

  • difficoltà respiratorie con tosse,
  • raffreddore,
  • congiuntivite,
  • febbre.

È sufficiente inalare l’areosol marino. Di conseguenza non è sufficiente non entrare in acqua. Anche un passeggiata sul lungomare, specie in presenza di scogli su cui si infrangono le onde, può portare a irritazioni.

Il pericolo più grande dall’ingestione di molluschi contaminati 

I rischi maggiori arrivano però dall’ingestione di molluschi contaminati dalla tossina prodotta da Ostreopsis. I molluschi – filtrando grandi quantità di acqua marina – possono accumulare tossine algali. Se mangiati anche cotti possono causare la ciguatera, una tossinfezione alimentare che si manifesta con vomito e diarrea, trascorse 6 ore dall’ingestione.

Vietato raccogliere e mangiare molluschi, compresi i ricci di mare

Fortunatamente al momento nel nostro Paese non sono stati segnalati episodi di intossicazioni di natura alimentare da consumo di pesce contaminato da questa microalga. Per sicurezza quando acquistiamo frutti di mare dobbiamo sempre controllarne la provenienza. Si ricorda che è vietata raccogliere molluschi autonomamente. Anche i ricci di mare sono assolutamente da evitare.

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