Salute

Acqua in bocca: iI segreto per un sorriso smagliante

Insieme a spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio, una giusta idratazione contribuisce a mantenere la salute di denti e gengive. Il dentista ci spiega perché

Vuoi un sorriso smagliante, più bianco e luminoso da sfoggiare anche in selfie e foto? Raggiungere l’obiettivo può essere, letteralmente, semplice come bere un bicchier d’acqua. Anzi, otto bicchieri, la quantità giornaliera raccomandata dagli esperti. «L’acqua è un nutriente essenziale per l’organismo. Contribuisce, insieme con spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio, a mantenere la salute di denti e gengive», afferma Luca Levrini, docente di malattie odontostomatologiche all’Università dell’Insubria e autore de La dieta del sorriso (Mondadori). A sostenere l’importanza dell’acqua in questo ambito è anche uno studio pubblicato nel 2017 sul British Journal of Nursing e condotto dai ricercatori dell’Health Education England, che ha messo nero su bianco le connessioni tra corretta idratazione e igiene orale.

L’acqua previene le macchie sui denti

Bere acqua in abbondanza serve, innanzitutto, a pulire la bocca, rimuovendo eventuali residui di cibo. In particolare, mandare giù un bel bicchiere, o effettuare un paio di risciacqui, dopo avere assunto alimenti ricchi di coloranti. Ad esempio liquirizia, frutti di bosco, barbabietole, caffè, cola, vino rosso, tè nero. Dopo di loro può servire a tenere alla larga le antiestetiche macchie che alla lunga possono fare capolino sulla superficie dentale. Rendendola opaca e ingiallita. 

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L’acqua contrasta l’alito cattivo

Ma l’acqua è utile anche per aumentare la saliva. Si tratta di un liquido prodotto dalle ghiandole salivari e composto da acqua, proteine e glucidi, che crea un sottilissimo film – il cui spessore è compreso tra 10 e 60 micrometri – su tutti i tessuti della bocca. Dai denti alla lingua fino alle gengive.

«La saliva svolge un effetto “lavante”», spiega lo specialista. «Aiuta a contrastare la formazione di batteri, che decomponendosi sviluppano composti dello zolfo, responsabili dell’alito cattivo (alitosi). Un disturbo fastidioso e imbarazzante, di solito più accentuato al risveglio mattutino».

Ciò non deve stupire, dato che il flusso salivare, che durante il giorno si attesta su 0,5 ml al minuto con picchi che raggiungono i 4-5 ml, nel corso della notte diminuisce fino a quota 0,3 ml al minuto. Provocando una certa secchezza della bocca, che va appunto a nozze con la proliferazione dei batteri.

L’acqua protegge lo smalto dei denti

Un altro fattore da tenere sotto controllo per avere un sorriso smagliante e sano è il pH della bocca. Di norma è neutro, quindi pari a 7 circa. In alcune circostanze, però, si può verificare un abbassamento verso valori acidi (pH 5-6).

«Ciò può accadere perché i batteri metabolizzano gli zuccheri presenti nel cavo orale producendo acido. Oppure perché alcuni alimenti ingeriti, come agrumi, melograno, pomodori, aceto, marmellate, hanno un elevato grado di acidità», chiarisce Levrini. «Il risultato è che in entrambe le circostanze lo smalto, cioè lo strato più esterno dei denti, che li protegge come una sorta di scudo, si indebolisce e si dissolve. Causando la carie nel primo caso e usure dentarie nel secondo».

L’acqua più neutra? Quella liscia

Ancora una volta l’acqua, che ha un pH neutro, può venire in aiuto contribuendo a stemperare l’acidità del pH orale. Per raggiungere l’obiettivo è meglio preferire l’acqua liscia a quella gassata. Perché la versione con le bollicine è ricca di anidride carbonica, gas che produce acido carbonico, un composto con un pH compreso tra 2 e 3. Se poi ci si aggiunge la classica fettina di limone, l’acidità va alle stelle. Ecco perché gli odontoiatri suggeriscono di consumare l’acqua naturale per abitudine durante i pasti e di berla a piccoli sorsi. Inoltre, consigliano di bere le bibite particolarmente acide con una cannuccia, in modo da limitare il contatto con i denti. 

L’acqua difende dalle carie

L’acqua contiene, inoltre, due componenti indispensabili per la salute dei denti. Il calcio e il fluoro. Il primo è utile a rafforzare lo smalto e a tenere alla larga la carie. Del resto, già nel 1937 uno studio condotto nelle 75 città degli Stati Uniti dimostrò che dove l’acqua potabile possedeva una durezza più elevata, essendo quindi più ricca di calcio, gli abitanti avevano meno denti cariati, mancanti o otturati. A risultati analoghi è poi giunta una ricerca del 2008 che ha sottolineato come la presenza di calcio nelle acque fosse associata a una riduzione del 45% dei denti deteriorati.

Anche dalla parodontite

Ma i benefici non finiscono qui, visto che questo minerale si è rivelato utile anche per contrastare la parodontite. Una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti di supporto dentali, come le gengive e l’osso. Provocando, nei casi più gravi, la mobilità e la perdita dei denti.

Il contenuto di fluoro nell’acqua

Pure il fluoro, se assunto in quantità adeguate, rende i denti più forti e sani, garantendo una protezione extra. In base agli studi scientifici effettuati, gli esperti sostengono che la concentrazione ottimale di questo elemento nelle acque dovrebbe essere compresa tra 0,5 e 0,8 milligrammi per litro. Con un valore ideale di 0,7.

Attualmente, per poter essere immessa nei nostri acquedotti, l’acqua deve avere un contenuto di fluoro non superiore a 1,5 milligrammi per litro. Per le acque in bottiglia non è stato fissato un valore limite, anche se, in accordo con il decreto del ministero della Salute del 2003, in caso di concentrazioni maggiori rispetto a tale cifra l’etichetta deve obbligatoriamente riportare l’indicazione «non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore ai sette anni».

Tutto ciò per poter trarre il massimo beneficio da questo prezioso minerale. Scongiurando però il rischio di un’assunzione eccessiva. Quest’ultima potrebbe, infatti, provocare la fluorosi, una patologia dentale caratterizzata da macchie opache e striature bianche. E, nei casi più gravi, da porosità e aree brunastre.

L’acqua è ideale anche per i denti da latte

L’acqua è un toccasana anche per i dentini dei bimbi. Al pari degli altri alimenti, contribuisce, infatti, a raggiungere il fabbisogno quotidiano di calcio e di fluoro. Nei piccoli di norma superiore rispetto a quello di un adulto. Varie ricerche hanno, in particolare, appurato i benefici per il cavo orale di un’adeguata idratazione in tenera età. Per esempio, secondo uno studio pubblicato nel 2020 su Jama Pediatrics e condotto dai ricercatori dell’Università di Canterbury, in Nuova Zelanda, su 276mila bambini con un’età media di quattro anni, il fluoro dell’acqua risulterebbe positivo per i denti da latte. Mantenendoli più a lungo in salute.

«Al contrario di quanto a volte si crede, questi ultimi sono essenziali per un’adeguata masticazione e per lo sviluppo del linguaggio. Ma anche per guidare la corretta eruzione dei denti permanenti», sottolinea l’odontoiatra Luca Levrini. Certo, non è facile convincere i piccoli a lasciare da parte succhi di frutta zuccherati e bibite gassate. Per rendere più agevole l’impresa si può scegliere un bel bicchiere decorato o una tazza colorata, offrendo loro dell’acqua non solo ai pasti, ma più volte nel corso della giornata. Ad esempio, quando si prepara la merenda o lo spuntino, sia a casa che a scuola in cartella, è importante ricordarsi di aggiungere sempre, alla torta casalinga, alla frutta, al vasetto di yogurt, una borraccia di acqua da mezzo litro.

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