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Il mal di testa da stress: ecco cosa fare

Cefalea tensiva ed emicrania sono attivate dallo stress. «I farmaci di automedicazione possono essere utili», spiega l'esperto di Ok Piero Barbanti

Il 97% degli italiani ha sperimentato lo stress nella propria vita. È quanto emerge da un’indagine promossa da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione. E l’associazione più diffusa è stress e mal di testa. Per capire come prevenirlo e, quando serve, come affrontarlo responsabilmente con i farmaci di automedicazione abbiamo parlato con il professor Piero Barbanti, primario di Neurologia dell’Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma.

Per 8 italiani su 10 lo stress causa lievi disturbi: tra i più diffusi mal di testa (44%), insonnia (37%) e mal di stomaco (35%). Qual è il suo commento a questi dati?

Lo stress nasce nel cervello e al cervello ritorna. Questo spiega la grande prevalenza nei soggetti stressati di sintomi neurologici, come il mal di testa e l’insonnia, e di sintomi relativi al cosiddetto “secondo cervello”, cioè al tratto gastrointestinale quale appunto il mal di stomaco. Pertanto è opportuno che chi presenti tali sintomi consideri attentamente non solo le cause organiche, ma anche le cause correlate allo stress, tanto frequenti quanto sottostimate, modificando lo stile di vita.

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Stress buono e stress nocivo: qual è la differenza?

Lo stress è buono quando è acuto e motivato: in questo caso rappresenta una risposta adattativa per ristabilire l’equilibrio dopo una novità inattesa. Il tipico esempio è la frenata improvvisa per evitare un impatto mentre si è alla guida. L’organismo grazie allo stress acuto suona l’allarme, inducendo dilatazione delle pupille, accelerazione del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, contrazione dei muscoli. D’incanto proprio grazie allo stress il problema è superato. Nocivo è invece lo stress cronico, meno violento rispetto a quello acuto in grado con il suo andamento subcontinuo di sfiancare l’organismo in una lunga guerra di logoramento. Lo stress cronico è causato in genere da una quotidianità snervante, alienante, priva di spazi di riposo e riflessione. Una vita insomma senza spegnere mai completamente l’interruttore.

Mal di testa da stress: quali sono i meccanismi che attivano il disturbo e quali i sintomi? Come si riconosce un mal di testa da stress da una semplice cefalea?

Lo stress attiva le due forme più frequenti di mal di testa cioè la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania. La cefalea di tipo tensivo compare all’acme dello stress psicologico, quando il sommarsi di attenzione e tensione nel corso delle ore annulla le fisiologiche capacità del cervello di silenziare “le lamentele” riferite dal nostro organismo nel corso di una giornata troppo intensa. L’emicrania compare invece dopo lo stress, nel momento di relax, come la nuvoletta di Fantozzi, quando cioè lo spreco delle riserve energetiche del neurone ad opera dello stress protratto rende evidente la predisposizione del soggetto emicranico a trasformare in dolore stimoli di per sé non dolorosi (quali appunto lo stress, le variazioni climatiche e ormonali ecc).

Che cosa sono i farmaci di automedicazione e come possono essere utili nel trattamento del mal di testa da stress?

I farmaci di automedicazione sono molecole utili nel trattamento di diversi disturbi correlati allo stress quali il mal di testa (si pensi agli antinfiammatori come l’ibuprofene, l’insonnia (melatonina, valeriana) nonché diversi disturbi digestivi. Un vantaggio dei farmaci di automedicazione è certamente la facilità di accesso da parte del paziente e la sua confidenza con la molecola. Nel caso del mal di testa, l’ibuprofene, l’acetil salicilico e il ketoprofene sono – alle dosi corrette – molecole efficaci nel trattamento dell’attacco acuto anche secondo le vigenti linee guida AGENAS. Spetta tuttavia al paziente chiedere consiglio al farmacista, impiegare tali farmaci con giudizio e segnalarne l’uso al proprio medico curante.

Quanto è importante lo stile di vita nella prevenzione allo stress?

È l’elemento cruciale. Lo stile di vita veloce richiesto dai nostri tempi e il dilagante uso della tecnologia mettono a dura prova le riserve energetiche del cervello. Non solo: pc, tablet e cellulari usati in maniera dissennata fraseggiano con la parte “meno nobile” del nostro cervello. Così si bypassa la porzione più evoluta, razionale e critica, tipicamente più lenta. Allentare l’assedio con la pratica sportiva e un corretto stile di vita è l’unica speranza vera che ci resta.

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