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Tumori: la “ricetta” di LILT per prevenirli

Dal 18 al 26 marzo, in occasione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori promuove in tutta Italia l’importanza di uno stile di vita salutare

La lotta contro il cancro passa anche dalle scelte quotidiane: più queste sono attente e accurate e maggiori sono le possibilità di guadagnarci in salute. In occasione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, che si svolge dal 18 al 26 marzo, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT punta a sensibilizzare l’opinione pubblica proprio su un corretto stile di vita per prevenire queste patologie. La ricetta della salute secondo l’associazione? Una bella passeggiata tutti i giorni, mangiare sano e screening periodici.

Dieta e attività fisica per prevenire i tumori

Quest’anno un focus particolare è dedicato alla tavola, anche grazie al testimonial della campagna, lo chef stellato Giorgio Locatelli, uno dei più famosi ambasciatori della cucina nostrana all’estero, nonché giudice delle ultime edizioni di MasterChef Italia. È noto, dopotutto, che la dieta sia uno degli strumenti di prevenzione più importanti a nostra disposizione.

Gruppo San Donato

Come emerso da una ricerca dell’American Institute of Cancer Reasearch, le cattivi abitudini alimentari sono responsabili di 3 casi di tumore su 10. Al contrario, aderire a un regime alimentare equilibrato, ispirato ai dettami della dieta mediterranea (ricca di cereali integrali, frutta, verdure e legumi), aiuterebbe a ridurre la probabilità di sviluppare patologie oncologiche, grazie alla prevenzione del rischio obesità, che in Italia nel 2021 ha interessato il 10% della popolazione.

Accanto alla dieta, una regolare attività fisica è l’altro fattore cruciale che contribuisce alla riduzione del rischio obesità e a prevenire i tumori. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, basterebbe una camminata veloce di mezz’ora al giorno per ridurre il rischio oncologico.

Le iniziative LILT dal 18 al 26 marzo

Dal 18 al 26 marzo, le associazioni provinciali della LILT, distribuite in tutta Italia, saranno impegnate a informare, dialogare e diffondere messaggi positivi per incentivare scelte di vita salutari e virtuose. L’appuntamento della settimana nazionale sarà anche l’occasione per mettere in luce il valore della diagnosi precoce che, attraverso screening e controlli clinico-sanitari periodici, è in grado di individuare il cancro ancora nelle sue fasi iniziali. Garantendo un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita.

Anche per quest’edizione, l’olio extravergine di oliva italiano si conferma il simbolo della campagna. Si tratta di un vero alleato di salute perché, grazie alle sue proprietà nutrizionali, svolge un ruolo prezioso nella prevenzione di malattie cardiovascolari, gastrointestinali, neurologiche e tumorali. Tramite la collaborazione con il Consorzio Olio di Calabria Igp, verranno distribuite bottigliette da 250 millilitri in occasione delle iniziative organizzate su tutto il territorio nazionale.

Nella settimana dal 18 al 26 marzo, infine, sarà anche possibile effettuare, previa prenotazione al numero verde Sos LILT, 800 998877, visite di controllo presso gli oltre 397 centri prevenzione e le 106 associazioni provinciali in tutta Italia.

I numeri del cancro in Italia

In Italia, nel 2022, sono stati stimati 390.700 nuovi casi di tumore: 14.100 in più rispetto al 2020, con una maggiore incidenza negli uomini. In ordine decrescente, i tumori più frequenti sono stati quello della mammella, del colon-retto, del polmone, della prostata, della vescica. Un dato positivo è quello sulla sopravvivenza: a fronte dei 2 milioni e mezzo di cittadini italiani viventi nel 2006 con una pregressa diagnosi di tumore, si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020, pari al 5,7% della popolazione italiana. L’aumento è stato particolarmente marcato per coloro che vivono da oltre 10 o 15 anni dalla diagnosi.

Per quanto riguarda i dati relativi alla pandemia da Covid, invece, l’infezione da coronavirus ha causato un aumento della mortalità dei pazienti oncologici. Soprattutto nei maschi, in età avanzata, con tumore diagnosticato da meno di due anni e nei tumori ematologici.

La pandemia ha causato, nel 2020, anche un calo delle nuove diagnosi. In parte legato all’interruzione degli screening oncologici, in parte al rallentamento delle attività diagnostiche. Per molte sedi tumorali questi rallentamenti/interruzioni di attività hanno causato un passaggio da forme precoci verso forme più avanzate. Tuttavia, c’è stata una forte variabilità geografica, correlata alla diversa attitudine alla partecipazione ai programmi di screening e alla capacità di “recupero” del sistema sanitario (Fonte dati: “I numeri del cancro in Italia 2022”). 

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