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Quanto è facile la reinfezione da Covid con la variante Omicron?

La nuova variante ha fatto schizzare verso l'alto il numero dei contagi. Spesso le reinfezioni hanno sintomi blandi, quindi è difficile dire con certezza quale sia il loro numero

Riprendere Covid è più semplice, anche se resta in fenomeno raro, a causa delle varianti di Omicron. Naturalmente il rischio reinfezione è più probabile in chi non si sia vaccinato o lo abbia fatto da diversi mesi, o sia guarito da tempo, specie se da una variante diversa.

Riprendere Covid: Omicron ha fatto salire il dato fino a oltre al 3%, ma è sottostimato

L’ultimo bollettino di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di reinfezione certa hanno raggiunto il numero di 264.634, pari al 3,2% del totale, stabile rispetto alle settimane precedenti. Si parla di reinfezioni certe, quando una persona ha una seconda infezione comprovata da test positivi a distanza di almeno 90 giorni dalla prima diagnosi. Oppure chi entro i 90 giorni dal primo tampone positivo, ha una nuova infezione con variante diversa, documentata dalla sequenza. C’è un problema con questi dati. Come vedremo dopo i sintomi delle reinfezioni spesso sono estremamente lievi. Quindi con quasi certezza si può dire che il numero delle reinfezioni da Omicron siano sottostimate.

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Riprendere Covid: dipende anche dallo stato di salute generale della persona

Le varianti precedenti a Omicron avevano un tasso di reinfezione molto più basso, intorno all’1 per cento. La percentuale è via via cresciuta da dicembre, mese in cui è apparsa la nuova mutazione, che ha sfondato il muro del 3 per cento. All’origine di questo aumento c’è l’alta contagiosità di Omicron, ma anche il fatto che la maggior parte della popolazione ha avuto anche la terza vaccinazione nei mesi di dicembre e gennaio. Hanno un impatto anche le condizioni generali di salute e la presenza di altre malattie. Quindi la possibilità di un nuovo contagio cambia da persona a persone. Va ricordato tra l’altro che il vaccino è stato creato sulla base del virus scoperto in Cina. Ogni variante escogita metodi per eludere le barriere delle difese immunitarie in modo assolutamente specifico.

Quali sono i sintomi delle reinfezioni da Omicron?

La situazione cambia da persona a persona. Comunque si può affermare che nella stragrande maggioranza dei casi i sintomi sono inferiori a quelli manifestati nella prima o nella seconda infezione. Solo una piccolissima parte di reinfezioni ha sintomi più gravi. Ci sono molti casi asintomatici, quindi si può affermare che i casi siano sottostimati.

Il problema non è solo Omicron, ma anche la variante sorella, Omicron 2, chiamata anche BA.2. Questa mutazione è il 30% più contagiosa. Si tratta ancora di eventi rari, ma ci sono casi di reinfezione possibile anche da Omicron a Omicron 2.

Riprendere Covid: quali sono le persone più a rischio?

Le persone più a rischio di reinfezione sono i giovani, perché sono quelli che meno volentieri seguono le regole negli ultimi mesi. Ovviamente in questa categoria ci sono anche gli operatori sanitari per il semplice fatto che sono costantemente a contatto con persone positive. Sembra che anche le donne siano più a rischio degli uomini. Secondo gli esperti la ragione andrebbe trovata nel fatto che spesso sono le donne a occuparsi dei bambini malati, rispetto ai padri. In più 8 insegnanti su 10 sono donne. Come sappiamo a scuola c’è una forte attività di screening.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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