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Ivermectina pericoloso e inutile contro Covid

Molti siti internet spingono l'uso di questo antiparassitario per animali come cura contro la malattia

Le prescrizioni per l’uso dell’ivermectina sono cresciute di 24 volte rispetto a quello che accadeva prima della pandemia. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie americani hanno lanciato l’allarme contro l’utilizzo di questo farmaco per trattare Covid 19. La Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco americana, è intervenuta duramente con un tweet per chiedere alle persone di smettere di assumerla.

Cos’è l’ivermectina?

L’ivermectina è un anti parassitario comunemente utilizzato per cavalli e buoi. In alcuni casi i medici lo prescrivono anche a pazienti umani per eliminare alcuni vermi, ma in dosi fortemente ridotte rispetto a quello che si fa in agricoltura. L’Ivermectina è utilizzata per trattare la strongiloidosi causata dal nematode Strongyloides stercoralis e per tenere sotto controllo l’oncocercosi causata dal nematode Onchocerca volvulus.
A volte trova impiego anche per trattare altre parassitosi, incluse pediculosi e scabbia.

Gruppo San Donato

Gli esperti confermano che non abbia alcuna capacità contro il coronavirus che provoca Covid.

Perché c’è stata la corsa all’acquisto? Quali sono le conseguenze sulla salute umana?

Il farmaco ha avuto una grande popolarità in alcuni ambienti dopo che sono circolati studi falsi sulla sua abilità nel fermare la malattia. Il tam tam su internet ha poi fatto schizzare le vendite.

La conseguenza è stato un aumento significativo dei ricoveri in ospedale per avvelenamento. Il rialzo è stato del 552% rispetto ai 150 anni di vita che ha questo farmaco. Gli esperti sostengono che queste cifre sono anche sottostimate.

Le persone stanno ottenendo il farmaco sia attraverso prescrizioni classiche, sia andandolo a comprare nei negozi veterinari. È possibile trovarlo anche su alcuni siti specializzati.

Ivermectina: studi clinici interpretati mali

Anche l’Ema, l’agenzia europea dei farmaci, e l’Aifa, l’ente italiano che si occupa di farmaci, sono intervenute duramente nello scorso mese di marzo. Alcuni studi di laboratorio hanno evidenziato che ivermectina sarebbe in grado di inibire la replicazione del SARS-CoV2. Oltre a essere ricerche allo stadio iniziale, i risultati hanno dimostrato che ci riesce solo «a concentrazioni molto più elevate rispetto a quelle raggiunte con le dosi autorizzate». Tra l’altro questi studi hanno avuto risultati contrastanti. Alcuni non hanno dimostrato alcun beneficio, mentre altri hanno indicato un beneficio potenziale. Quindi, hanno concluso sostenendo che «le evidenze non sono sufficienti a supportare l’uso di ivermectina per Covid19 al di fuori degli studi clinici».

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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