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Gli italiani si perdono i benefici dei flavonoidi per il cuore

Un recente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition suggerisce che una dieta ricca di flavonoidi può favorire la prevenzione delle malattie cardiovascolari e ridurre il rischio di morte. Fin qui tutto bene, se non fosse che proprio noi italiani ci stiamo perdendo i benefici offerti da queste preziose sostanze antiossidanti perché seguiamo una dieta povera di questi elementi. Lo rivela un’indagine dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.

Un recente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition suggerisce che una dieta ricca di flavonoidi può favorire la prevenzione delle malattie cardiovascolari e ridurre il rischio di morte. Fin qui tutto bene, se non fosse che proprio noi italiani ci stiamo perdendo i benefici offerti da queste preziose sostanze antiossidanti perché seguiamo una dieta povera di questi elementi. Lo rivela un’indagine dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.

Come accennato i flavonoidi sono sostanze chimiche naturali contenute in certi alimenti; in particolare frutta e verdura. Sono considerati dei potenti antiossidanti e antinfiammatori. Ricordiamo che dietro a malattie anche gravi come quelle dell’apparato cardiaco e vascolare, e il cancro, vi è spesso un problema di ossidazione e infiammazione. I flavonoidi dunque possono essere di aiuto proprio nella prevenzione di queste patologie.

Gruppo San Donato

Ecco i risultati dell’indagine
Il tè, per esempio, è consumato dal 30% circa della popolazione, con una prevalenza per il sesso femminile (32% verso il 25,5%). Maggiore è il consumo di caffè (80% della popolazione, senza differenza tra i sessi). Tuttavia è bene tenere presente che il contenuto di flavonoidi nel caffè è inferiore rispetto a quello del tè.

Il vino rosso è consumato dal 55% della popolazione, con prevalenza nel sesso maschile (65% vs il 48%). Per quanto concerne la frutta e in particolar modo gli agrumi, sono consumati dal 60% della popolazione. Tuttavia, le porzioni di frutta consumate sembrano essere inferiori rispetto a quelle consigliate dalle linee guida per una sana e corretta alimentazione; infatti, si è stimato che il consumo medio di frutta pro capite è di circa 250 g, mentre l’apporto consigliato è di 400 g (circa 3 frutti).

Ma i dati diventano critici quando si indaga sull’apporto di verdura: si stima infatti che il consumo medio pro capite sia di 175 g al giorno, lievemente superiore nelle donne. Secondo le linee guida per una sana e corretta alimentazione andrebbe consumata una porzione di verdura da almeno 200 g a ogni pasto – siamo pertanto al di sotto della media.

«Ancora una volta ci troviamo a ribadire l’importanza dei capisaldi della dieta mediterranea – ha commentato la dottoressa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition Association e responsabile della Struttura Semplice di dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano – Raccomandando il consumo di almeno una porzione di verdura a pasto e di circa tre frutti al giorno, preferendo sempre frutta e verdura crude, fresche e di stagione. È consentito un consumo moderato di vino rosso (circa un bicchiere al giorno), di caffè (due-tre tazzine al giorno) e soprattutto di tè. Anche in questo caso, la dieta mediterranea consente un adeguato apporto di flavonoidi, importanti per la prevenzione cardiovascolare».

«È accertato che un costante e alto apporto di vegetali al naturale e di frutta fresca riduce il rischio di malattie cardiovascolari e quindi dei gravi eventi a esse correlati: soprattutto infarto cardiaco e ictus cerebrale – interviene il prof. Sergio Coccheri, Professore di Malattie Cardiovascolari dell’Università di Bologna – Che questo effetto benefico sia da attribuire ai flavonoidi contenuti in frutta e verdura è verosimile, ma non ancora dimostrato nell’uomo: gli studi clinici hanno dato infatti risultati talora contrastanti. Questo anche perché si sono spesso ricercati soltanto effetti eclatanti come la riduzione della mortalità, che è influenzata da molti altri fattori».

I CONSIGLI DELL’OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO

– Consumare legumi il più spesso possibile, almeno due-tre volte la settimana, come alternativa al secondo piatto. Se tollerati, andrebbero consumati con la buccia, ricchissima di antiossidanti.

– Consumare almeno una porzione di verdura a pasto. Per rendere più varia e completa l’assunzione di antiossidanti, consumare verdure di diverso colore: verde scuro (spinaci, broccoli, bieta ecc.); bianco (come aglio e cipolla); giallo e arancione (peperone, carota, zucca) e rosso (pomodoro, anche cotto). Preferire le verdure crude e fresche, perché gli antiossidanti possono alterarsi o perdersi con la conservazione o le cotture.

– Consumare ogni giorno circa tre frutti, preferibilmente freschi e di stagione, sempre alternando i colori: bianco (mela, pera); giallo e arancione (albicocca, pesca, agrumi ecc.); rosso (fragole, cocomero ecc.), viola (prugne, mirtilli ecc.). Si consiglia di consumare la frutta con la buccia, ben lavata.

– Consumare oli vegetali crudi (soprattutto extra vergine d’oliva) al posto di grassi animali.

– Bere un bicchiere di vino al giorno, preferibilmente rosso.

– Consumare moderatamente tè e caffè (due-tre tazze al giorno), preferendo il tè.

– Utilizzare spezie ed erbe aromatiche per insaporire gli alimenti, poiché apportano antiossidanti e permettono di limitare l’uso di sale e condimenti grassi.

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Fonte La Stampa

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