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Farmaci anti obesità: numeri e ragioni di un successo

Due farmaci, Ozempic e Wegovy, hanno fatto diventare Novo Nordisk la società a più alto valore in Borsa. E ora la rivista Science li nomina "scoperta dell'anno" per il 2023

Occhi puntati sui farmaci anti-obesità a base di semaglutide. Il primo che ha catturato l’attenzione di molti nel 2021 è Ozempic, un medicinale indicato nel trattamento del diabete di tipo 2 negli adulti, di Novo Nordisk. Il farmaco si è rivelato efficace non solo nel raggiungimento del controllo glicemico ma anche nel favorire la perdita di peso, tant’è che molti hanno iniziato a usarlo “impropriamente” con lo scopo di dimagrire.

Alla luce di questo successo, che ha comportato una carenza del farmaco in alcuni Paesi (tra cui l’Italia) e un giustificato allarmismo sul suo uso inopportuno tra i non diabetici, il gruppo danese ha lanciato negli Stati Uniti Wegovy, farmaco sempre a base di semaglutide ma che, a differenza del suo predecessore, è indicato specificatamente per il trattamento dell’obesità. Sono decine le star americane (Elon Musk è uno di questi) che hanno parlato di come, grazie a quest’ultimo medicinale, siano dimagrite in modo importante. E in un Paese che conta oltre 100 milioni di persone obese è facile intuire quale sia stato il boom riscontrato.

Gruppo San Donato

E ora la prestigiosa rivista Science ha nominato questi farmaci antidiabetici usati contro l’obesità come “scoperta dell’anno” per il 2023.

Farmaci anti obesità: Novo Nordisk è la prima società europea per valore in Borsa

Le ripercussioni sono state importanti non solo per l’azienda ma per tutta l’economia danese. Nei primi sei mesi di quest’anno, infatti, il PIL del Paese è aumentato di quasi 2 punti percentuali. Il 90% di questo risultato si deve proprio alle esportazioni di Novo Nordisk. Del resto, dalla scoperta del farmaco l’azienda ha raggiunto una capitalizzazione di borsa – cioè il valore complessivo di tutte le sue azioni – di 2,934 miliardi di corone danesi, pari a circa 394 miliardi di euro. È diventata, così, la società europea con il più alto valore in borsa, superando il gruppo francese del lusso LVMH, che vale 385 miliardi di euro.

Come funziona il farmaco?

La somministrazione al momento avviene attraverso una iniezione settimanale. Il principio attivo agisce sulle aree del cervello che regolano l’appetito e l’assunzione di cibo, rallentando anche il passaggio degli alimenti nell’intestino.

Ma c’è di più. Il farmaco segnala al corpo di rilasciare insulina, che aiuta a spostare lo zucchero digerito dal sangue nelle cellule dove può essere utilizzato per produrre energia. Gli studi clinici dimostrano che coloro che hanno assunto il farmaco hanno perso fino a 15,3 kg in media nell’arco di 15 mesi, rispetto ai soli 2,6 kg nel gruppo placebo.

Obesità vera epidemia nei Paesi occidentali

Questi dati vanno inseriti all’interno della situazione dell’obesità, che è una vera e propria epidemia nel mondo occidentale. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Salute in molti Paesi occidentali più della metà della popolazione adulta è in sovrappeso e il 15-20% si trova in condizione di obesità conclamata. Sappiamo che in questi casi i rischi di malattie croniche, come quelle cardiovascolari e neurologiche e diverse forme di tumore, aumentano in modo drastico.

La tenuta dei conti pubblici: investire in prevenzione, fa risparmiare

C’è un problema di costi, che al momento restano elevati. Negli USA il trattamento si aggira intorno ai 1.300 dollari al mese. In Gran Bretagna è disponibile a 300 euro ogni 30 giorni. I servizi sanitari stanno mettendo dei limiti temporali alla copertura, anche se le evidenze scientifiche parlano di un recupero di peso una volta interrotta la terapia. In realtà utilizzare fondi per la prevenzione, fa bene anche i bilanci statali.

Ogni euro speso in prevenzione ne fa risparmiare almeno il triplo nella gestione delle malattie sul lungo termine. Uno studio ha dimostrato ad esempio che i pazienti obesi in cura con il farmaco anti obesità vedono scendere il rischio di essere colpiti da infarto o da ictus del 20 per cento. L’Istituto Superiore di Sanità spiega che in Italia i costi sul Servizio Sanitario dell’obesità pesano per quasi il 3% del PIL, con un esborso per ogni cittadino di 289 euro di tasse supplementari all’anno.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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