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Diabete: come riconoscere l’ipoglicemia

Parte la campagna "Ipoglicemia - Non farti sorprendere" per riconoscere e tenere a bada l'abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue

Un’improvvisa perdita di controllo fisico e mentale. Una condizione destabilizzante che disorienta, confonde, induce uno stato di panico. Una minaccia costante che accompagna la vita quotidiana e la condiziona. Così i pazienti descrivono l’esperienza dell’ipoglicemia, un rapido abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue, la più importante complicanza acuta del diabete di tipo 1 e 2. Se non gestita con rapidità ed efficacia l’ipoglicemia può portare alla perdita di coscienza e al coma. Molto dipende dall’informazione e dalla prontezza del paziente e di chi gli è vicino.

Diabete: la campagna per riconoscere l’ipoglicemia

Aiutare pazienti e caregiver a non “farsi sorprendere” dall’ipoglicemia, invitare famigliari e caregiver a informarsi su come agire quando si presenta, sono gli obiettivi di Ipoglicemia – Non farti sorprendere, campagna d’informazione e sensibilizzazione promossa da Diabete Italia Onlus e Portale Diabete con il patrocinio di Associazione Medici Diabetologi (AMD), Società Italiana di Diabetologia (SID) e Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) e con il supporto di Lilly. Sono tre le azioni che la campagna intende promuovere: riconoscere per tempo i segnali dell’ipoglicemia, intervenire con la somministrazione di zucchero – anche sotto forma di zollette, miele o succo di frutta – nelle forme lievi, mentre per le forme severe deve essere disponibile il glucagone, un ormone che è in grado far risalire la glicemia e che può essere somministrato per via sottocutanea o intramuscolare e adesso, nella nuova formulazione spray, anche per via inalatoria.

Gruppo San Donato

Parte anche la challenge social #LightDownChallenge

La campagna invita tutti i cittadini a rispondere a una challenge virale diffusa attraverso i profili Facebook e Instagram: la #LightDownChallenge, una sfida basata sull’idea di “spegnere qualcosa”, in modo inaspettato, per riprodurre l’esperienza dell’ipoglicemia, simile a un’improvvisa interruzione dei collegamenti. Tutti gli utenti del web sono invitati a realizzare una breve story o video su Instagram con l’hashtag #LightDownChallenge, nel quale potranno mostrare cosa succede quando spengono la luce o il computer di amici e famigliari, in modo da interrompere improvvisamente le loro attività. Per propagare la campagna i video saranno rilanciati attraverso i canali social degli influencer della campagna. Nell’ambito della campagna sono stati infatti arruolati sei social-ambassador, influencer che attraverso i loro profili social faranno arrivare i messaggi a tutta la community delle persone con diabete ma anche ad amici, colleghi, conoscenti.

Disponibili anche videopillole informative per tenere a bada l’ipoglicemia

Oltre alle attività social, la campagna prevede attività informative che faranno leva sulla landing page con informazioni e regole di pronto intervento per gli episodi di ipoglicemia, cose da fare e da non fare, come regolarsi nelle diverse situazioni, etc. La pagina ospita inoltre videopillole informative, insieme a un opuscolo scaricabile in formato pdf. Quando la glicemia scende a un livello pericolosamente basso, si possono manifestare sintomi importanti, fino alla perdita di coscienza e alle convulsioni, che rendono necessaria l’assistenza di un’altra persona.

Glucagone disponibile in una nuova formulazione spray

«Bisogna adottare tutte le strategie per prevenire l’ipoglicemia, ma una volta che avviene si deve intervenire tempestivamente: quando il valore della glicemia scende al di sotto di 70 mg/dL, è sufficiente ingerire zuccheri semplici; se il valore scende ancora è necessario agire con un trattamento farmacologico basato sul glucagone, l’ormone antagonista dell’insulina» afferma Salvatore Piro, Segretario nazionale SID, professore associato di Medicina Interna all’Università degli Studi di Catania, Responsabile Day Hospital Medicina Interna e Diabetologia all’ Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania.

«Fino a pochi mesi fa l’unica modalità di somministrazione del glucagone era quella per iniezione intramuscolare o per via sottocutanea, poco accettata dal paziente e dal caregiver  perché prevede una serie di passaggi preparatori. Dallo scorso giugno è disponibile una nuova formulazione di glucagone, in spray nasale, una vera rivoluzione, perché può essere somministrato per via inalatoria e dopo alcuni minuti entra in circolo e riporta i valori glicemici a target».

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