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Daniela Ferolla: «Il mio rimedio per l’insonnia arriva da un orto nel Cilento»

In dieci anni di viaggi per l’Italia il suo riposo notturno è stato messo a dura prova, ma la sana alimentazione e le tisane l'hanno aiutata. E così, la sveglia di UnoMattina non le fa paura

Sul mio comodino c’è una sveglia. Tutte le mattine, dall’11 settembre, suonerà alle 7. Ma quello non è solo un numero, è anche l’inizio di una nuova avventura, che giorno dopo giorno diventerà la mia routine quotidiana. Nella vita di ognuno di noi ci sono tante sveglie, tanti nuovi inizi, ma anche tante giornate tutte uguali, che magari all’inizio stanno un po’ strette, poi cominciano a prendere forma, e infine diventano la nostra comfort zone.

Il tempo necessario a questo processo varia da persona a persona, tanto imprevedibile quanto fisiologico: io stessa non so quanto ci metterò a entrare nei miei nuovi panni (dopo aver condotto per anni Linea Verde e Linea Verde Life, da settembre Daniela Ferolla condurrà, insieme a Massimiliano Ossini, UnoMattina su Rai1, ndr), ma lo farò col mio consueto rigore e imparando dal mio passato.

Gruppo San Donato

Per Linea Verde ha girato l’Italia in lungo e in largo

Per oltre dieci anni sono stata una ragazza on the road: prima come inviata per diversi programmi, tra cui la Vita in Diretta, poi per Linea Verde, ho passato intere stagioni in viaggio per l’Italia. Privilegiata, certo, perché ho scoperto territori, persone e città che forse non avrei mai incrociato sul mio cammino, ma dietro il bello della messa in onda si nasconde un lavoro parecchio stancante.

Ogni mattina la sveglia suonava all’alba, tiranna mi buttava giù dal letto, e così partivo, con la valigia in mano, e poi ancora mi spostavo, giorno dopo giorno, per visitare il luogo a cui avremmo dedicato la puntata, macinando chilometri su chilometri. Quasi ogni sera la camera in cui dormivo era diversa, il letto era nuovo, il cuscino pure.

Ma poi Daniela Ferolla ha iniziato a soffrire di insonnia

All’inizio la vivevo come veniva, dopotutto ero felice, impegnata in un lavoro che mi appassionava, ma poi ho iniziato ad avere problemi di insonnia, faticavo ad addormentarmi, guardavo per ore il soffitto con la consapevolezza che quella sveglia sul comodino sarebbe suonata molto presto. Era tutto entusiasmante e adrenalinico – soprattutto quando mi sono ritrovata a provare il parapendio! – ma il mio corpo iniziava a subirne le conseguenze e mi inviava segnali inequivocabili: non solo il sonno difficoltoso, ma anche la pancia cominciava a dire la sua.

Con tutto quello che assaggiavo durante i viaggi (specie durante le registrazioni di Linea Verde Life, dove avevamo una parte del programma dedicata al cibo, chiamata Giro del gusto!), una volta tornata a casa spesso stavo male per la cattiva digestione o a causa di un alimento poco tollerato. A quel punto mi sono resa conto che dovevo dare una svolta, altrimenti la mia nuova vita non sarebbe mai diventata una comfort zone. Ritrovare l’equilibrio, per me, era molto importante.

Nuove regole per stare meglio

Così ho deciso che dovevo darmi delle regole e ho iniziato una sorta di ritualità che investiva due aspetti importanti del mio stile di vita: ciò che mangiavo e ciò che bevevo. Ovviamente ho voluto cambiare a modo mio, cioè nella maniera più green possibile. Prima di tutto, su indicazione della mia nutrizionista, ho smesso di mangiare cibi crudi, come il pesce, e, nei momenti in cui dovevo cimentarmi nella degustazione delle tipicità del luogo che stavamo documentando, mi sono limitata a piccoli assaggi. Poi tanta frutta, acqua, cibi sani, spesso anche portati da casa.

È stata dura, perché mi hanno sempre offerto di tutto, dai salumi ai formaggi, ma piano piano, con un po’ di disciplina, ho impostato un regime alimentare salutare anche in trasferta, che in fondo era il modo in cui vivevo la gran parte del mio tempo. Inoltre, ho iniziato a cenare presto, evitando pasti serali pesanti per la digestione, come quelli a base di carne, e a coricarmi non troppo tardi, limitando tablet e telefono.

Per l’insonnia Daniela Ferolla si è affidata alle piante

E poi mi hanno aiutato le piante: non gli alberi, ma quelle che si coltivano nell’orto e con cui si possono preparare infusi dalle proprietà meravigliose. Qui c’è lo zampino di mia mamma: lei è stata una sorta di pioniera, nel Cilento, ad avviare un orto biologico. Mi ci portava da piccolissima e mi spiegava come si coltivavano le erbe aromatiche. Vengo da una terra magnifica ma anche da una famiglia che mi ha insegnato il valore del mangiare sano e bio, in tempi in cui ancora non se ne parlava, rispettando l’ambiente e noi stessi.

Ancora oggi molte delle erbe che utilizzo per preparare gli infusi che mi aiutano a rilassarmi e a conciliare il sonno le coltivo direttamente io nella mia casa nel Cilento: melissa, camomilla (la mia preferita!), liquirizia e menta. Le faccio essiccare, le porto a Milano e mi hanno sempre accompagnata anche in viaggio. Inserendole nella mia routine quotidiana, insieme a tutti gli altri accorgimenti, ho iniziato a stare meglio e ad addormentarmi con più facilità, senza risvegli notturni e problemi alla pancia.

Nonostante sia riuscita a raggiungere il mio obiettivo, ci ho messo due-tre mesi per ritrovare l’ equilibrio, anche perché noi donne, a causa degli ormoni, siamo costantemente in cambiamento e anche questo, talvolta, incide sul nostro sonno. Ora che inizia la mia nuova avventura sono curiosa di vedere come reagirò: quest’anno, a differenza delle edizioni precedenti, UnoMattina inizierà alle 8,30 invece che alle 9, quindi la mia sveglia suonerà alle 7, forse prima se deciderò, come sono abituata, di andare a camminare prima di iniziare a lavorare.

Nell’incognita di come reagirà il mio corpo alla novità io sono pronta e già in questi mesi estivi non sono mai andata a dormire senza prima bere una tisana a base delle mie care camomilla e melissa. Stavolta la sveglia non mi coglierà di sorpresa.

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Giulia Masoero Regis

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, sito e giornale, e altre testate di divulgazione scientifica. Laureata in Scienze Politiche, Economiche e Sociali all'Università degli Studi di Milano, nel 2017 ha vinto il Premio Giornalistico SID – Società Italiana di Diabetologia “Il diabete sui media”; nel 2018 il Premio DivulgScience nel corso della XII edizione di NutriMI – Forum di Nutrizione Pratica e nel 2021 il Premio giornalistico Lattendibile, di Assolatte, nella Categoria "Salute". Dal 2023 fa parte del comitato scientifico dell’associazione Telefono Amico Italia.
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