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Jimmy Ghione: che tendinite per colpa delle infradito!

«Ho passato un’estate con le ciabatte aperte tanto di moda e mi sono ritrovato con un dolore sordo e tagliente alla gamba destra. Da lì è cominciato il mio viavai dai medici»

«Ho cominciato a vagare tra gli ortopedici cinque anni fa», racconta Jimmy Ghione. «Mi ero provocato un’infiammazione al tendine di Achille». Ecco la confessione dell’inviato di Striscia la notizia a OK.

«Perché mi è venuta la tendinite? Il bello è che la colpa non era delle pallonate tirate nella Nazionale di calcio della tv, di una partita rubata tra un servizio di Striscia e l’altro. Né di una sciata o di un doppio a tennis. No: incredibile, la tendinite m’è venuta per colpa di quelle maledette infradito.

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Jimmy Ghione: «Sedute di ipertermia per risolvere il guaio»

Sono comode, aperte, vanno pure di moda. E io le ho tenute ai piedi per un’estate intera. Mi sono ritrovato con un dolore sordo e tagliente soprattutto al calcagno destro. Pensavo di avere esagerato con lo sport. Quando sono arrivato dall’ortopedico, mi ha guardato i piedi e ha indicato loro, le colpevoli. “Signor Ghione, quelle infradito non vanno calzate tutto il tempo. Sono scarpe troppo basse per garantire un’andatura corretta. Per prima cosa se le tolga”.

Per la fase acuta dell’infiammazione mi è stata da subito di gran beneficio l’ipertermia. Credo sfruttino microonde elettromagnetiche, il risultato è un calore localizzato dove ti fa male.

Mi sono sottoposto all’intero ciclo, una decina di sedute. Ho risolto l’infiammazione, ma i guai non sono finiti. Da allora è come se tutto il corpo fosse andato in difetto. Pieno di acciacchi, legnoso, i muscoli lombari indolenziti, le articolazioni delle ginocchia che scricchiolano. A volte salgo le scale a denti stretti, mugugnando: “Ah! Uh!”.

L’osteopata: “Ha bisogno di una bella raddrizzata”

Così sono andato da un osteopata. Lui mi ha spiegato che quando inizi a camminare male per un dolore, quando assumi una postura sbagliata per proteggere un piede dolorante, alla fine ne risenti ad altri livelli. Siamo un po’ come quelle auto che, dopo un tot di chilometri, hanno bisogno di convergenza e riequilibratura. E poi non aiuta uno sportivo indolenzito andare in giro per Roma in motorino. Chiedete ai motociclisti della Capitale e capirete perché la mia schiena è stata messa a dura prova dalle buche sull’asfalto.
Morale? “Ha bisogno di una bella raddrizzata”, mi ha detto l’osteopata.

Jimmy Ghione: «La tecarterapia mi ha fatto davvero bene»

Sono stato manipolato in lungo e in largo, a volte in modo fin troppo energico. Ho imparato a non impressionarmi se, mentre il medico mi prende per il collo, sento “crac”. La terapia dalla quale ho trovato il maggiore giovamento per i miei mal di schiena ricorrenti è stata la Tecar.
Ve la spiego a modo mio. Sei sdraiato con la schiena poggiata su una piastra di metallo, dalla parte opposta c’è un manipolo sempre metallico. Attraverso questi due poli la macchina richiama l’energia elettrica presente nel corpo e la condensa nel punto dolente. È stupefacente.
Dovrei avere la costanza di andare di tanto in tanto a farmi manipolare. Anche l’automobile più affidabile ha bisogno di una bella revisione di tanto in tanto, no? Confesso che non sempre ci riesco. Ma almeno ho imparato che le infradito posso portarle solo quando sono diretto alla spiaggia».

Jimmy Ghione (testo raccolto da Barbara Rossi)

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