
Sono uno dei cibi più mangiati in questa stagione. Usate per condire la pasta o il cous-cous, oppure servite nella intramontabile impepata. Le cozze sono adorate da molti italiani. Tra l’altro sono ottime per chi non vuole ingrassare – contengono 70 calorie ogni 100 grammi – forniscono i preziosi omega 3, oltre a ferro, zinco e selenio. Sono ricche di vitamine come la A. Insomma sembrerebbero non presentare problemi.
Invece qualche attenzione la dobbiamo fare, perché possono essere fonte di contaminazione batterica, se provengono da acque di mare non perfettamente pulite, per questo è sempre meglio evitare di mangiarle crude, sia a casa sia al ristorante. Solo con la cottura infatti i batteri vengono inibiti e si evitano spiacevoli disturbi intestinali. Inoltre la classica spruzzatina di limone non ha alcun ruolo protettivo nei confronti delle eventuali infezioni presenti
Il primo consiglio è quello di comprarle solo confezionate nei sacchetti che hanno il bollo Cee, che consente di identificare l’origine certa del prodotto, la data di confezionamento e garantisce la sua sicurezza igienico sanitaria.
Il secondo consiglio è quello di verificare che le valve siano ben chiuse e che dall’apertura fuoriesca abbondante acqua limpida, incolore e dal gradevole odore salmastro. Per legge questi molluschi devono essere venduti vivi.
Per lavarle, mettiamole sotto l’acqua corrente per togliere i residui di sabbia, mentre dobbiamo scartare le cozze rotte e quelle aperte che non si richiudono quando vengono battute leggermente. Per eliminare la sabbia eventualmente accumulata all’interno del guscio è necessario porre i frutti di mare in un catino con acqua e aggiunta di sale da cucina: 30 grammi per litro.
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