Lavoro per disabili, chimera o realtà?

Aaa… disabile cercasi per lavoro a tempo indeterminato. Le statistiche dicono che i disabili che lavorano sono pochi, in media il 19% della categoria contro il 51% della media italiana dei normodotati. Eppure qualche offerta c’è, magari non di altissimo profilo, ma c’è. E qualche annuncio va pure deserto. Perché? «C’è ancora molto da fare in Italia», spiega al Corriere la responsabile delle risorse umane di L’Oreal Cristina Scialino. «Qui vige una politica assistenziale che fa in modo che il disabile sia convinto che anche se non arriva alla laurea gli si garantirà una pensione». Opinione condivisibile in parte visto che la pensione è minima e non si riesce a camparci. In secondo luogo, almeno tra le mie conoscenze, noto la propensione e il forte desiderio di realizzarsi anche nel lavoro. I diversamente abili voglio dimostrare, agli altri e a se stessi, che valgono nell’università e nel lavoro. Ecco quindi qualche buon link su cui trovare le offerte che si cercano. Un buon punto di partenza è il sito della Fondazione Adecco per le pari opportunità che unisce la competenza nel mondo del lavoro, buoni contatti con le migliori aziende del paese, a una sensibilità verso le categorie più disagiate nella ricerca del lavoro.

Il sito migliore che ho trovato è lo specializzatissimo Lavoro per disabili, che offre oltre a una selezione quotidiana di offerte e qualche buona dritta per fare bella figura con il curriculum vitae e il colloquio. Una vera bibbia per chi cerca un’occupazione. A seguire Careerbuilder, una sorta di motore di ricerca che raccoglie le offerte dei grandi gruppi o quelle dei network di agenzie di collocamento: basta inserire la parolina magica, categoria protetta (ex legge ’68-1999) per avere una serie di risultati più o meno aderenti alle proprie esigenze. Più difficoltosa, e spesso inutile la navigazione sui siti delle grandi agenzie di collocamento.