CuoreSalute

Coagulo del sangue: un morto ogni 37 secondi

Il tromboemolismo venoso è terza malattia cardiovascolare in Occidente

È la terza malattia cardiovascolare più comune dopo la sindrome coronarica e l’ictus. Si tratta della formazione di coaguli di sangue nelle vene, chiamato scientificamente tromboemolismo venoso, che nel mondo occidentale uccide una persona ogni 37 secondi.

Prima causa di morte in Europa

Le manifestazioni più comuni sono l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda degli arti inferiori. Le malattie da trombosi sono la prima causa di morte e di grave invalidità in Europa. Colpiscono il doppio dei tumori ma possono essere concretamente evitate almeno in un caso su tre.

Gruppo San Donato

Solo in Italia la trombosi è tra le cause di una morte su quattro, ma solo il 30% degli italiani sa cos’è e più della metà ignora che le malattie da trombosi si possono evitare.

Rivelati i primi dati di uno studio fatto in 28 Paesi

I dati arrivano dall’International Society on Thrombosis and Haemostasis (il congresso della società internazionale su trombosi ed emostasia, ndr ) in corso a Berlino, dove sono stati presentati i primi risultati di Garfield Vte, uno studio che ha coinvolto quasi 11.000 adulti in 28 Paesi, di cui circa 600 italiani. Lo studio è iniziato nel 2014 e si concluderà nel 2020.

Il parere dell’esperto

«Il tromboembolismo venoso – spiega Walter Ageno, professore associato di medicina interna dell’Università dell’Insubria – colpisce pazienti ricoverati in ospedale che hanno fatto interventi chirurgici, donne che assumono dei contraccettivi orali e può essere una complicanza della gravidanza. Le cellule tumorali inoltre producono sostanze procaugulanti quindi favoriscono la trombosi nel meccanismo di crescita e i pazienti oncologici ricevono chemioterapici che a volte possono favorire lo sviluppo di trombosi. Un altro fattore sono i cateteri venosi».

«La necessità di uno studio internazionale che coinvolge cinque continenti – conclude Ageno – nasce dal fatto che negli ultimi anni le possibilità terapeutiche sono aumentate e si voleva capire come sta cambiando la gestione. I primi risultati dimostrano che la metà dei pazienti prende nuovi farmaci e l’altra metà prende quelli di vecchia generazione».

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE 

Trombosi: uno stile di vita sano abbassa il rischio significativamente

Perché a volte si addormenta una gamba?

Cellulite: tutti i trattamenti migliori contro la buccia d’arancia

Il gruppo sanguigno può influire sul rischio di infarto

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio