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Cellulite: tutti i trattamenti migliori contro la buccia d’arancia

 

La buccia d’arancia 

La buccia d'arancia Contro la buccia d’arancia puoi ricorrere a trattamenti sofisticati, praticabili soprattutto da un medico specialista in dermatologia, da un medico estetico o un chirurgo plastico. Oppure puoi rivolgerti a un centro estetico, ricordandoti che per affrontare la cellulite in modo efficace ci vuole tempo se si vogliono rispettare i ritmi biologici naturali. La scelta dipenderà anche dal tuo tipo di inestetismo. Ecco, secondo Antonino Di Pietro, fondatore e direttore dell’Istituto dermoclinico Vita Cutis di Milano, quali sono i trattamenti più efficaci e sicuri per ogni stadio della cellulite.

Microterapia (1° grado)

Microterapia (1° grado)

Dal dermatologo – È una delle metodologie anticellulite in grado di garantire migliori risultati. Attraverso un apposito microago monouso, chiamato Sit (Skin injection therapy), sono iniettate superficialmente micro-gocce di una soluzione naturale ipertonica, che richiama i liquidi ristagnanti fino nel derma, dove sono convogliati nei vasi per essere poi espulsi con le urine. La microterapia consente così di eliminare il gonfiore e di riattivare il processo di combustione dei grassi. Si consigliano mediamente 10-15 sedute a cadenza settimanale.

Gruppo San Donato

Avvertenze – Durante le infiltrazioni si può avvertire un lievissimo pizzicore. Subito dopo la parte trattata si arrossa ma torna alla normalità nel giro di pochi minuti.

Sonicazione controllata (1° grado)

Sonicazione controllata (1° grado)

Dal dermatologo – Si basa sull’uso di onde ultrasoniche a bassa frequenza. Il fascio ultrasonico crea delle microbolle di gas all’interno del tessuto adiposo che, implodendo sotto il carico della pressione esterna, sprigionano energia e provocano la rottura della membrana cellulare. In questo modo, il contenuto della cellula adiposa si libera per essere così smaltito dall’organismo. Per favorire lo scorrimento del manipolo, lo strumento da cui è emesso il fascio di onde ultrasoniche, il dermatologo applica un gel a base di principi attivi naturali. La sonicazione controllata prevede mediamente cinque sedute, a distanza di dieci giorni l’una dall’altra.

Avvertenze – La metodica non si può praticare su pazienti con flebiti o eczemi.

Elettroporazione (1° grado)

Elettroporazione (1° grado)

Dal dermatologo – È una tecnologia che sfrutta l’azione di un debolissimo potenziale elettrico per favorire la penetrazione in modo rapido, sicuro e indolore dei principi attivi. In genere è sufficiente una seduta ogni settimana per tre-cinque mesi.

Avvertenze – Va evitata su pelli che presentano alterazione dello strato superficiale o patologie dermatologiche.

Endosphères (1° grado)

Endospheres (1° grado)

Nei centri estetici – È una tecnologia che utilizza un innovativo sistema a microvibrazione compressiva: tramite un rullo composto da 55 sfere di silicone anallergico, genera vibrazioni meccaniche a bassa frequenza che vanno ad agire sulle cause principali della cellulite: la stasi linfatica, l’accumulo di liquidi, gli aggregati di cellule adipose. Migliora la circolazione linfatica e venosa ed effettua un importante linfodrenaggio meccanico. Per iniziare sono indicate dieci sedute due volte alla settimana.

Avvertenze – È da evitare in caso di malattie venose (per esempio vene varicose) e di fragilità capillare.

Ultrasuoni (1° grado)

Ultrasuoni (1° grado)Nei centri estetici – Sono onde sonore, emesse da un manipolo, che producono calore. L’alta frequenza è tale da permetterne la penetrazione nel tessuto a una profondità di un centimetro circa, provocando una vibrazione e favorendo il riassorbimento dei liquidi ristagnanti tra le cellule di grasso. Da otto a dieci sedute con cadenza settimanale.

AvvertenzeNon si può fare in gravidanza e allattamento, in caso di malattie venose e di fragilità capillare.

Massaggio emolinfatico (1° grado)

Nei centri estetici – Si esegue con manipolazioni delicate e sfioramenti diretti verso le stazioni linfatiche ed è consigliato particolarmente quando si è in presenza di ritenzione idrica, perché stimola lo smaltimento dei liquidi di ristagno e la circolazione venosa, depurando e rivitalizzando i tessuti. È efficace con due sedute settimanali.

Avvertenze –  Meglio non sottoporsi al massaggio in caso di infezioni, trombosi, flebite.

Massaggio connettivale (1° grado)

Massaggio connettivale (1° grado)

Nei centri estetici – Detto anche pincé roulé, riattiva la circolazione cutanea e favorisce il ripristino del tono e dell’elasticità della pelle. Con impastamenti delicati o leggere pinzature si scolla la pelle dai tessuti sottostanti. Andrebbe praticato un paio di volte alla settimana.

Avvertenze – Non è indicato in chi ha problemi di fragilità capillare.

Radiofrequenza
ad alta intensità (2° grado)

Radiofrequenza ad alta intensità (2° grado)

Dal dermatologo – Il trattamento è praticato con una sonda che emette radiofrequenze. L’energia trasmessa ai tessuti attiva un rimodellamento a livello connettivale riducendone i legami fibrosi, colpevoli dell’antiestetico aspetto della pelle a materasso. La radiofrequenza non ablativa, ottima se abbinata alla microterapia, è indicata per celluliti molli, in cui è presente anche un rilassamento dei tessuti. Sono previste di solito dalle otto alle dieci sedute a cadenza settimanale.

Avvertenze – In rari casi la pelle trattata può arrossarsi o gonfiarsi per qualche giorno. La radiofrequenza è controindicata su cute infiammata e in chi porta pacemaker.

Lecilisi (2° grado)

Lecilisi (2° grado)

Dal dermatologo – È un metodo che prevede microiniezioni in profondità attraverso le quali si fanno penetrare nel tessuto adiposo sostanze lipolitiche, cioè che sciolgono i grassi. Questa tecnica è utilizzata, insieme alla microterapia, per eliminare, oltre al ristagno dei liquidi, anche la componente adiposa. Servono almeno cinque sedute con cadenza mensile.

Avvertenze – La parte trattata può arrossarsi e si può avvertire una sensazione di bruciore che può durare qualche ora. Da evitare su cute infiammata. Dopo il trattamento non usare indumenti stretti per due-tre giorni.

Radiofrequenza estetica
a bassa intensità (2° grado)

Radiofrequenza estetica a bassa intensità (2° grado)

Nel centro estetico – Attraverso un’induzione termica, favorisce un leggero riscaldamento dei tessuti e un maggiore apporto di ossigeno e nutrimento, riattivando la produzione delle fibre elastiche e collageniche, riportando tono ai tessuti e rimodellando i volumi. Occorrono quindici sedute, una volta la settimana e poi ogni quindici giorni.

Avvertenze – La radiofrequenza non può essere fatta su pelli con eritemi o eczemi.

Pressomassaggio (2° grado)

Pressomassaggio (2° grado)

Nel centro estetico – Detto in gergo pressoterapia, è il trattamento di base per la cellulite edematosa con gonfiore e pesantezza alle gambe, specie se fatta dopo un massaggio emolinfatico. Grazie al drenaggio dei liquidi ne stimola nelle ore successive l’evacuazione e si perde velocemente peso e volume. Per ottenere risultati duraturi bisogna però ripetere il trattamento almeno due volte alla settimana per tre mesi.

Avvertenze – Da evitare in caso di malattie venose, come flebite o vene varicose, ipertensione o cardiopatie.

Ossigeno-ozonoterapia (3° grado)

Ossigeno-ozonoterapia (3° grado)

Dal dermatologo – Prevede l’infiltrazione di un mix di gas medicale attraverso delle microiniezioni, con piccoli aghi di 4-6 millimetri, per migliorare l’ossigenazione locale. È indicato per cellulite allo stadio fibroso e all’inizio dello stadio nodulare. I risultati emergono dopo dieci-venti sedute (a seconda dell’entità della cellulite).

Avvertenze – È indicata per adiposi localizzate, mentre va evitata in caso di flaccidità dei tessuti.

Carbossiterapia (4° grado)

Carbossiterapia (4° grado)

Dal dermatologo – Indicata per celluliti a uno stadio avanzato, con rilassamento dei tessuti, va praticata da un dermatologo esperto nella metodica. Microiniezioni di anidride carbonica nel derma e ipoderma migliorano la circolazione e aiutano a sciogliere gli accumuli di grasso. È più efficace se abbinata a lecilisi e microterapia. I risultati si vedono dopo un ciclo di dodici sedute, una alla settimana.

Avvertenze – Non si può fare su cute infiammata. La zona trattata può arrossarsi e gonfiarsi.

Daniela Serri

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