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Cavolini di Bruxelles: quattro motivi per mangiarli

Sono ricchi di vitamina C, di potenti antiossidanti e di fibre. Scopri perché fa bene inserire questa crucifera nella propria dieta

A molti non piacciono per il sapore deciso e un po’ amarognolo, ma i cavolini di Bruxelles hanno validi motivi per essere inseriti in una dieta sana. Sono i germogli di una pianta della famiglia delle crucifere (come il cavolfiore, il cavolo verza, le cime di rapa ma anche la senape e il rafano) e sono originari del nord Europa.

Vitamine e sali minerali

I cavolini di Bruxelles sono pieni di vitamina C (scopri qui dove è contenuta): 85 mg per 100 grammi che corrispondo al 141,67% della razione giornaliera raccomandata. Inoltre contengono vitamine K, A, acido folico, manganese e potassio, che aiuta a regolare la pressione sanguigna.

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Antiossidanti

In particolare, i cavolini di Bruxelles sono ricchi di campferolo, un potente antiossidante efficace nel prevenire i danni alle cellule, e di sulforafano, che blocca il processo infiammatorio e i danni alla cartilagine delle ossa. Per questo i cavolini sono consigliati in una dieta preventiva per artrosi e artrite (scopri qui altri cibi che fanno bene alle ossa).

Fibre

Fibre

Mezza tazza di cavolini di Bruxelles cotti contiene 3 grammi di fibre, soprattutto insolubili. Le fibre insolubili hanno la proprietà di aumentare il volume delle feci per facilitarne il passaggio nell’intestino, oltre ad aiutare la digestione del cibo, accelerandone il passaggio attraverso lo stomaco e l’intestino. Inoltre, sono utili per controllare i livelli di zucchero nel sangue.

Salute intestinale e detossificazione

I cavolini di Bruxelles, come anche i cavoli e i broccoli, promuovono la salute intestinale. È questo il risultato di una ricerca pubblicata su Journal of Functional Foods. I ricercatori ritengono che le crucifere contengano un composto che si scinde in altre sostanze nello stomaco, che poi si legano e attivano un recettore, noto come idrocarburo arilico. Questo aiuta a mantenere una flora bilanciata e a migliorare la funzione di barriera intestinale, che fa transitare il cibo correttamente ma non tossine e microrganismi.

È così che si previene la sindrome della permeabilità intestinale che può portare a infiammazione. I cavolini quindi sono indicati anche per chi abbia voglia di disintossicarsi: uno studio ha dimostrato che inserirli nella propria dieta potenzia fino al 30% i lavori di specifici enzimi che controllano il processo di detossificazione.

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