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Il tuo neonato beve abbastanza con il caldo? Scoprilo dal pannolino

E poi occhio a mucose secche, febbre e sonnolenza: questi campanelli d'allarme indicano che la disidratazione è già in atto

I neonati sono tra i soggetti più esposti al rischio disidratazione in estate: colpa della pelle più sottile, della maggiore superficie della testa rispetto al resto del corpo da cui si disperde più sudore, e soprattutto dell’impossibilità di esprimere la sete se non con una generale irrequietudine.

Il primo campanello d’allarme è il pannolino: se risulta asciutto troppo di frequente, allora è meglio insospettirsi. Attenzione poi alle mucose che tendono a seccarsi e ad una sonnolenza eccessiva: questi segnali indicano che la disidratazione è già in atto.

Gruppo San Donato

«Nei casi gravi – spiega Marcello Lanari, consigliere della Società Italiana di Neonatologia (Sin) – vediamo sintomi come avvallamento della fontanella anteriore, sonnolenza o un leggero aumento di temperatura corporeo che nel bambino più grande può diventare anche febbre». Ma quando si arriva a questo punto la situazione può essere già compromessa. «La prevenzione è tutto. Il bambino non deve essere esposto a temperature elevate, mai al sole diretto e se si esce, il capo va coperto. Bisogna verificare poi se fa pipì regolarmente, ma niente acqua in più», aggiunge Lanari.

Che sia in formula o della mamma, il latte ingerito nella giusta quantità basta al neonato. «Se prende il latte materno, va bene proporgli il seno più frequentemente. La mamma però deve bere più del solito, non perché così cambierà la composizione del latte, ma perché così non rischia di disidratarsi lei». Se invece il bimbo prende latte in formula, non bisogna modificare numero di poppate né la composizione, magari aggiungendo acqua. «In questo caso l’unica cosa è essere certi che termini i pasti. Se il bambino è in stato di disidratazione, infatti, tende a essere soporoso, richiede meno spesso il pasto e fa fatica. Infatti un mancato incremento di peso può sottolineare scarso apporto di latte e quindi di liquidi». A partire dai cinque mesi, invece, specie se già si è iniziato a introdurre alimenti solidi, «va bene proporre spesso acqua, che però deve essere a temperatura ambiente, non di frigo e non scaldata».

14/7/2015

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