AlimentazioneNews

Il miele di Manuka curerà dalla fibrosi cistica?

Questa varietà di miele è ricca di benefici per l'organismo. Un nuovo studio lo ha valutato come rimedio contro l'antibioticoresistenza

Ci sono diverse qualità di miele in commercio. È importante sapere riconoscere le caratteristiche che deve avere per essere utile alla salute. Ogni tipo di miele è indicato per differenti problemi, a seconda delle sostanze che contiene. Uno dei più potenti sembra essere il miele di Manuka.

Gli studi scientifici lo dicono da tempo: il miele di Manuka ha molti benefici. Prodotto grazie all’impiego di nettare e polline prelevato dai fiori di Manuka, possiede proprietà curative, tanto da farlo affermare come alimento 100% naturale con azione antibatterica e antinfiammatoria, ad esempio per tonsilliti e faringiti, sia per uso topico che per uso orale. Peccato il prezzo: rispetto alle altra qualità di miele, il Manuka è abbastanza costoso.

Gruppo San Donato

Miele di Manuk: cosa dice la ricerca

Ora, grazie a una ricerca della Swansea University, il miele di Manuka è posto al centro di una nuova questione scientifica. Le scienziate Rowena Jenkins e Aled Roberts hanno scoperto che l’uso di questo miele potrebbe aumentare nettamente l’efficacia della terapia antibiotica nel trattamento delle infezioni respiratorie da batteri resistenti nei pazienti con fibrosi cistica.

Diabete: la guida completa

Efficace contro i batteri resistenti agli antibiotici

Lo studio è stato condotto sul tessuto polmonare isolato di un maiale, colpito da infezioni batteriche simili a quelle osservate nei pazienti con fibrosi cistica. Gli esperti hanno utilizzato il miele di Manuka per trattare queste infezioni e il metodo si è rivelato efficace nell’eliminare il 39% dei batteri con resistenza antibiotica (l’antibioticoresistenza uccide 700 mila persone l’anno). Un obiettivo che, quando vengono utilizzati gli antibiotici, è centrato solo per il 29%. Ancor più interessante, però, è stata la sinergia tra l’azione del miele e quella degli antibiotici: i due trattamenti combinati sono riusciti ad eliminare il 90% dei batteri.

Le infezioni peggiori, riporta lo studio, sono quelle da Pseudomonas e Burkholderia cepacia complex, batteri difficili da debellare perché multi-resistenti e in grado di causare un importante danno ai polmoni. La loro presenza può rappresentare una controindicazione al trapianto di polmone (ecco chi lo può fare e come funziona).

L’ipertensione o pressione alta

Cosa contiene il Manuka

Prima di questo studio, altre ricerche hanno dimostrato l’efficacia del miele di Manuka nel distruggere varie specie di microorganismi tra cui Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus faecalis e Helicobacter pylori. La sua caratteristica peculiare sarebbe, secondo i ricercatori, il contenuto di Methylglyoxal (MGO). Quantità compresa tra i 100 e i 900 mg/kg. Altri mieli non superano i 50 mg/kg. Qual è il ruolo di questa sostanza? Da solo si lega alle proteine e al DNA e risulta tossico per le cellule umane, ma quando è contenuto nel miele è in grado di uccidere le cellule batteriche senza danneggiare quelle umane.

Esami del sangue: la guida completa

Avviato un trial clinico

«I risultati preliminari ottenuti con il nostro studio – afferma Rowena Jenkins, Lecturer in Microbiologia e Malattie Infettive presso la Swansea University – sono molto promettenti e meritano di essere testati in un setting clinico; potrebbero aprire la strada a nuove opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da fibrosi cistica con infezioni respiratorie. La sinergia con gli antibiotici e l’assenza di resistenza osservate in laboratorio ci ha convinto a far partire un trial clinico per studiare le potenzialità del miele di Manuka, inserito come ingrediente di un lavaggio dei seni nasali per alleviare le infezioni delle prime vie aeree».

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio