Alimentazione

Cottura al microonde: è pericolosa?

Scalda il cibo attraverso le radiazioni a radiofrequenza, ma ha un'energia troppo bassa per interagire con il Dna degli alimenti ed esporre a rischi per la salute

La diffidenza nasce dalla parola “radiazione”. Si tratta della categoria a cui appartengono le onde a radiofrequenza dei forni a microonde, ma è anche un termine che ricorda la radioattività. Perciò molti associano la cottura a microonde a qualcosa di non molto salutare o addirittura pericoloso. 

Le radiazioni del microonde non sono pericolose

Un timore che la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro fuga del tutto, rassicurando: le radiazioni a radiofrequenza hanno un’energia troppo bassa per interagire con il Dna ed esporre al rischio di cancro. Un effetto che invece possono avere radiazioni più potenti, come i raggi X, i gamma e quelli ultravioletti del sole.

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Il cibo cotto al microonde, quindi, è sano e assolutamente non radioattivo, perché esposto a quantità di energia insufficienti a provocare questo fenomeno. Di conseguenza, gli alimenti cotti o scaldati con questo metodo non influiscono sul rischio di ammalarsi.

Come funziona il forno a microonde

Rispetto ai metodi di cottura classici (fornelli, forni elettrici o a gas) che scaldano per irraggiamento o conduzione partendo dall’esterno dell’alimento per arrivare all’interno, il forno a microonde in genere cuoce prima la parte centrale dell’alimento, in particolare se è ricca di acqua o grassi, e solo successivamente quella esterna, più secca.

Come tutte le altre cotture (in padella, pentola o nel forno) anche il microonde impoverisce il cibo da un punto di vista nutrizionale, perché molte vitamine e proteine presenti nell’alimento crudo si denaturano con il calore. Tuttavia, essendo quella del microonde una cottura piuttosto rapida e senza acqua, dovrebbe incidere meno sul profilo nutrizionale degli alimenti. In questo articolo, quattro cibi che rendono bene cotti in questo modo.

Il microonde non uccide i batteri

Uno solo il rischio: se l’alimento riscaldato è rimasto per qualche giorno in frigo, le possibilità di contrarre infezioni o intossicazioni sono più alte perché la temperatura di cottura che raggiunge il microonde non è sufficiente a eliminare la potenziale carica batterica. Per non avere problemi, meglio utilizzarlo solo con alimenti freschi e, se da riscaldare, ben conservati. 

Sempre schermato

Poiché questo tipo di radiazione è ben assorbito da materiali ricchi di acqua, come i cibi ma anche come i tessuti umani, è bene che il microonde sia ben schermato: in caso di mancata schermatura, infatti, si rischierebbe una scottatura o una ustione.

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