AlimentazioneAllergie e intolleranze

Celiachia, cambiano le etichette per gli alimenti “gluten-free”

Dal 20 luglio non saranno più definiti “dietetici”, ma prodotti “ senza glutine, specificamente formulati per celiaci”. Non cambiano erogabilità e rimborsabilità da parte del Sistema Sanitario Nazionale

Il pane, la pasta, i biscotti e tutti gli alimenti per celiaci fino ad oggi indicati come prodotti “dietetici”, da ora in poi dovranno essere etichettati come cibi “senza glutine, specificamente formulati per celiaci (o per persone intolleranti al glutine)”. È questa la nuova normativa, in vigore dal 20 luglio 2016, per gli alimenti gluten-free, che permetterà di migliorare la definizione sul mercato dei cibi creati appositamente per chi non può assumere la proteina del grano. L’Italia si allinea così al Regolamento Europeo 609/2013, norma quadro che armonizza tra gli Stati Membri l’etichettatura per cibi indirizzati a fasce vulnerabili della popolazione.

Cambiano le etichette, ma non cambia l’erogazione e il rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale: i prodotti senza glutine continueranno ad essere forniti a chi è stata diagnosticata e certificata la celiachia secondo i limiti di spesa precedentemente stabiliti. «La novità è l’eliminazione del termine “dietetico”, che rischiava di confondere le idee ai consumatori» spiega Susanna Neuhold, responsabile nazionale Area Food dell’Associazione Italiana Celiachia (Aic).

Gruppo San Donato

Secondo l’ultima relazione del Ministero della Salute, in Italia le persone affette da questa patologia sono oltre 170.000 (per scoprirla basta una puntura al dito), ma altri 400.000 non sanno ancora di esserlo: il tempo medio della diagnosi è di almeno 6 anni. La celiachia è una malattia autoimmune che si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’assunzione del glutine e che può avere gravi conseguenze. Osteoporosi, aborti ricorrenti e infertilità sono alcuni dei sintomi, ma in molti casi la patologia non viene riconosciuta a causa di una sintomatologia atipica. In Italia i celiaci aumentano sempre di più e sono soprattutto donne.

Da tempo, comunque, essere celiaci non significa privarsi dei piaceri della tavola e la garanzia di poter disporre di alimenti sicuri si è estesa anche alla ristorazione scolastica, ospedaliera e pubblica. Molto attiva anche la ricerca e la produzione di nuovi alimenti disponibili per i celiaci: dopo la pasta e il pane a base di farina di fagiolo, recentemente sono nati anche i biscotti. Rispetto ai prodotti con farina di mais e/o frumento, quelli a base di farina di legumi hanno un migliore bilanciamento aminoacidico, un maggior contenuto di fibre e un minore indice glicemico e contenuto di amido.

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