CervelloSalute Mentale

Il cervello di chi è aggressivo si forma in modo diverso

Uno studio internazionale dimostra per la prima volta che ci sono differenze anatomiche tra gli adolescenti che hanno disturbi della condotta e chi non ha questi atteggiamenti

Il cervello dei ragazzi che manifestano comportamenti antisociali ha una conformazione anatomica diversa da quello degli adolescenti che non hanno questi atteggiamenti. La scoperta è stata fatta da una ricerca internazionale che ha visto in prima fila l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), insieme alle Università di Cambridge e Southampton.

Sono stati coinvolti 58 teenager maschi con disturbo della condotta sociale e 25 adolescenti senza malattie neuropsichiatriche. I ricercatori hanno scoperto che i giovani con disturbo presentavano un minor numero di correlazioni a livello cerebrale, il che potrebbe riflettere uno specifico problema di sviluppo, ad esempio l’incapacità di selezionare le connessioni simpatiche più forti e durature. I risultati ottenuti sono stati replicati e confermati in un altro campione di 37 individui con disturbo e 32 individui di controllo, tutti maschi di età tra 13 e 18 anni, reclutato all’Università di Southampton.

Gruppo San Donato

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica per analizzare la struttura cerebrale di adolescenti maschi con diagnosi di disturbo della condotta sociale, un grave problema neuropsichiatrico caratterizzato da estrema aggressività, uso ripetuto di armi e droghe e comportamenti menzogneri e fraudolenti.

Studi precedenti avevano già dimostrato che l’amigdala (quella parte del cervello che gestisce le emozioni e in particolar modo la paura) degli adolescenti con gravi disturbi della condotta sociale presenta anomalie rispetto a quella di soggetti di pari età che non dimostrano tali comportamenti. Gli ultimi dati hanno però chiaramente mostrato che il disturbo della condotta sociale coinvolge moltissime regioni del cervello che presentano cambiamenti anatomici di natura complessa e sfaccettata.

«Le differenze che abbiamo riscontrato dimostrano che gran parte del cervello è coinvolto in questa malattia neuropsichiatrica – commenta Graeme Fairchild del Dipartimento di psicologia dell’Università di Southampton -. Il disturbo della condotta sociale è un reale problema cerebrale e non, come alcuni ancora sostengono, semplicemente una forma di esagerata ribellione alle regole della società. I risultati dimostrano anche che ci sono differenze cerebrali molto significative tra gli individui che sviluppano tale disturbo nella fanciullezza o durante l’adolescenza».

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