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Salvo Sottile: «Pasta a colazione e molto sport. Ho perso 25 chili»

Salvo Sottile: «Con le mie abitudini sedentarie e le scorpacciate ero arrivato a superare il quintale di peso. La svolta? Mi sono dato una regolata a tavola e mi sono buttato sul triathlon»

Adesso lo so: mangiavo male e mi muovevo peggio. I miei ritmi di lavoro mi costringevano a mettermi a tavola a orari irregolari, spesso divorando un piatto di pasta a notte fonda quando rientravo a casa dopo essere stato in piedi tutto il giorno con un panino veloce. La mia attività fisica? Ogni tanto un po’ di pesistica in palestra, che mi ingrossava un po’ i muscoli e nient’altro. E come se non bastasse, fumavo pure due pacchetti di sigarette al giorno.

Così facendo, un paio d’anni fa l’ago della bilancia era arrivato a segnare 103 chili. Eppure non era il peso a preoccuparmi. Piuttosto, cominciavo a sentirmi fuori forma e più il tempo passava, più quella sensazione mi disturbava.

Gruppo San Donato

Dev’essere stato per questo che all’inizio dell’estate 2014 ho accettato il consiglio di un amico a salire per la prima volta in sella a una bici da corsa. Era leggerissima e mi consentiva di pedalare ad alta velocità senza sforzi eccessivi. Mi piaceva. E intanto cominciavo anche a osservare incuriosito chi faceva jogging nei dintorni di casa mia, fino a quando una mattina ho deciso di provarci anch’io. (Leggi qui come cominciare a fare sport senza correre rischi)

Pieno di entusiasmo, ho indossato pantaloncini e T-shirt e mi sono messo a correre sulla pista ciclabile. E ovviamente, dopo appena un centinaio di metri sono stramazzato a terra, vinto dalla fatica e dal fiatone. Ero decisamente fuori forma. E dentro di me è scattato il meccanismo della sfida. Con me stesso, naturalmente.

Ho cominciato a correre ogni giorno, imponendomi di fare, volta per volta, sempre qualcosa di più: duecento metri, cinquecento, fino al traguardo del primo chilometro. Ma sentivo che qualcosa ancora non andava. Non volevo accontentarmi di riuscire a bruciare il terreno, ma migliorare la mia prestazione in modo che mi facesse anche sentire bene.

DIMAGRIRE: UNA SFIDA CON ME STESSO

La risposta mi è arrivata da alcuni amici nutrizionisti: una buona attività sportiva è inevitabilmente legata a un’alimentazione corretta. E a me non serviva tanto una dieta vera e propria, quanto alcune linee guida da seguire coerentemente e regolarmente. Tanto per cominciare, mi hanno detto, dovevo mangiare più spesso e in modo più vario, eliminando soltanto i cibi eccessivamente calorici, a cominciare dai dolci.

E poiché non resisto ai carboidrati come la pasta e la pizza, mi hanno consigliato di iniziare la mia giornata con 200 grammi di pasta integrale in bianco al posto della prima colazione, seguita soltanto da un caffè. Che, pedalando poi per tre ore come mi ero abituato a fare, mi procurava un carico energetico utile e salutare. Poi, sempre in mattinata, un’ora di corsa, seguita da un panino con la bresaola e un po’ di frutta. Nel resto della giornata, solo proteine come pesce e carne, soprattutto bianca, e tanta verdura.

Giorno dopo giorno vedevo il mio fisico asciugarsi, rassodarsi e perdere peso progressivamente. Come se non bastasse, ho aggiunto anche un’ora di nuoto, arrivando così a praticare una sorta di triathlon: distribuivo i tre sport nell’arco di sette giorni, alternandoli, mentre un giorno alla settimana li facevo tutti. Intanto era trascorso un anno e io avevo perso nientemeno che 25 chili! Certo, è stato faticoso. Ma il benessere psicofisico che ho ottenuto in cambio è valso sicuramente lo sforzo.

PRATICAVO TRE SPORT IN SETTE GIORNI

Così, a giugno ho affrontato pieno di nuova energia la conduzione di Estate in diretta e a settembre quella, attualmente in corso, di Domenica In. Ho poi aggiunto Ballando con le stelle, che ha richiesto ogni giorno cinque o sei ore di esercitazioni: ovviamente mi ha costretto a sospendere momentaneamente il triathlon.

Ho smesso di mangiare pasta a colazione, ma continuo ad alternare con equilibrio carboidrati e proteine, frutta e verdura, perché ho capito di cosa ha bisogno il mio organismo. E se qualche volta mi concedo uno sgarro, come la spaghettata notturna, non mi preoccupo. Sei mesi fa ho anche dato l’addio definitivo al fumo. E adesso mi sento davvero in gran forma.

Salvo Sottile

Testimonianza raccolta da Grazia Garlando per OK Salute e Benessere giugno 2016

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