Fertilità

Anello vaginale: in che modo funziona, controindicazioni, come si applica

La specialista Rossella Nappi spiega per chi è particolarmente adatto questo metodo contraccettivo e come si inserisce correttamente

Secondo i risultati dell’indagine Le italiane, sessualità e contraccezione, condotta dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, il 24.8% delle donne italiane in età fertile utilizza metodi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Il 17.5% ricorre al coito interrotto, il 4.2% si affida ai metodi naturali e il 3.1% al caso o altri rimedi. La contraccezione ormonale viene scelta invece solo dal 16.2% delle donne. Si tratta di un dato fra i più bassi in Europa.

«Troppe ragazze pensano che ci sia un prezzo da pagare alla contraccezione ormonale in termini di aumento di peso, cellulite, calo del desiderio sessuale, cefalea e cattivo umore», commenta Rossella Nappi, professore di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università degli Studi di Pavia. «Invece, molti dati suggeriscono che gli effetti collaterali sono davvero esigui con le nuove preparazioni ormonali a basso dosaggio a fronte di innumerevoli benefici sul versante della qualità di vita (dolore mestruale, flusso abbondante, acne, peluria superflua, ecc.) e della prevenzione dei tumori».

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L’anello vaginale è più sicuro della pillola perché va ricordato una sola volta al mese

Vivere una sessualità consapevole significa fare delle scelte contraccettive che abbiano lo scopo di proteggere la fertilità futura per vivere il presente con serenità. Ma quali sono oggi i metodi contraccettivi più sicuri e perché? «La contraccezione ormonale è il metodo più sicuro se usato correttamente, cioè senza dimenticanze», continua Nappi. «Infatti, nella sicurezza di un contraccettivo ormonale incide il cosiddetto uso tipico dell’utente e purtroppo la pillola può essere gravata da dimenticanze perché bisogna ricordarla ogni giorno». L’anello vaginale rappresenta una buona soluzione, anche perché si deve ricordare soltanto una volta al mese. Si tratta di un metodo di autosomministrazione che si inserisce a livello vaginale e resta in sede per 21 giorni. Fornisce i più bassi livelli di ormoni sintetici oggi possibili per garantire una contraccezione ormonale efficace e sicura.

Per chi è particolarmente adatto?

L’anello vaginale rappresenta un’opzione che ben si adatta a chi ha una vita frenetica o è ansiosa e dunque rischierebbe di scordarsi l’assunzione della pillola. «L’anello abbatte il rischio delle dimenticanze e la via vaginale è innovativa», spiega Nappi, «perché mette la donna a contatto con il proprio corpo, favorendo una sessualità più consapevole, aspetto molto importante oggi». Il rilascio ormonale per via vaginale consente inoltre l’impiego di dosaggi inferiori di estrogeni e progestinici e, non coinvolgendo l’apparato gastrointestinale, evita che eventuali episodi di vomito o diarrea compromettano l’efficacia contraccettiva, come invece può accadere per la tradizionale pillola.

Come funziona l’anello vaginale?

L’anello rilascia ogni giorno il più basso quantitativo di ormoni oggi possibile per la contraccezione ormonale e funziona esattamente come la pillola, bloccando quindi l’ovulazione. Ha il vantaggio di non dovere essere ricordato tutti i giorni. Inoltre fornisce livelli bassi e molto stabili di ormoni, perché vengono assorbiti per via vaginale e non attraverso il sistema gastro-intestinale.

Come si applica l’anello vaginale?

L’anello contraccettivo si presenta come un dispositivo flessibile di un materiale plastico morbido e anallergico che la donna inserisce facilmente da sola all’interno della vagina. L’anello si lascia in posizione per 21 giorni, al termine dei quali si rimuove per una settimana, quindi se ne inserisce uno nuovo. Nell’intervallo tra l’inserimento dei due anelli si verifica il sanguinamento mestruale. Quando inserito correttamente, nella parte più alta della vagina, che è insensibile, l’anello non si percepisce e non dà problemi. Durante i rapporti sessuali difficilmente il partner avvertirà la presenza di fastidi.

Esistono controindicazioni?

Non esistono controindicazioni specifiche dell’anello vaginale, se non quelle legate a una scarsa confidenza col proprio corpo. Tuttavia, può capitare che:

  • durante i primi mesi d’utilizzo dell’anello, il dispositivo esca spontaneamente dalla vagina, anche se si tratta di un’eventualità assai remota, quando ben inserito (nel caso dovesse accadere, sarà sufficiente lavarlo con acqua tiepida e reinserirlo delicatamente);
  • l’anello può causare perdite vaginali che possono essere confuse con infezioni batteriche o da Candida;
  • al pari di tutti i contraccettivi ormonali estroprogestinici, l’anello non è indicato in donne fumatrici di età superiore a 35 anni, o con problematiche di pressione alta, tendenza alla trombosi o malattie del fegato.

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