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Fertilità a rischio: come difendersi dagli interferenti endocrini?

Sono sostanze chimiche nascoste in moltissimi oggetti di uso comune, che a lungo andare possono rendere molto difficoltosa la ricerca di una gravidanza. Ecco dove sono e come limitarne l'influsso negativo

Errati stili di vita, inquinamento ambientale, patologie, condizionamenti sociali e fattori psicologici: sono molti i problemi che possono impattare sulla fertilità di una coppia. Stando all’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato nell’aprile 2023, una persona su sei nel mondo (17,5%) è affetta da infertilità. Ciò rende la ricerca di una gravidanza particolarmente difficoltosa a prescindere dal Paese o dalle risorse a disposizione. Anche per quanto riguarda l’Europa, le stime sono analoghe: il tasso di infertilità nella popolazione si aggira intorno al 16,5%.

Fertilità: gli interferenti endocrini la mettono a serio rischio

A minacciare la fertilità femminile e maschile sono anche gli interferenti endocrini, sui quali si sta ponendo l’attenzione soprattutto negli ultimi tempi. Chiamati anche perturbatori o distruttori endocrini, gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche naturali o sintetiche con le quali conviviamo a nostra insaputa ogni giorno, in grado di alterare il normale funzionamento del sistema endocrino, spegnendo, accendendo o modificando i segnali inviati dagli ormoni. Ciò può causare effetti avversi sull’organismo.

Gruppo San Donato

Come fa sapere Mario Mignini Renzini, referente medico per gli aspetti clinici dei Centri Eugin in Italia e responsabile del Centro di PMA della Casa di Cura La Madonnina di Milano, la loro interferenza sugli ormoni sessuali può avere conseguenze dannose sulla fertilità, così come sull’embrione e sulle possibilità di impianto. Durante la gravidanza, invece, gli interferenti endocrini possono provocare uno sviluppo inadeguato del feto e provocarne un’alterazione del sistema riproduttivo, neuroendocrino e immunitario, che si manifesterà nel corso della vita del bambino.

Interferenti endocrini: quali sono e dove si trovano?

L’OMS ha classificato più di 800 sostanze come interferenti endocrini. Si trovano un po’ dappertutto: nell’aria, nei prodotti alimentari, nei cosmetici, nell’abbigliamento, nelle medicine, nei mobili, nei computer e nella plastica. Una quantità molto elevata viene assunta con l’alimentazione. Come riporta Fondazione Veronesi, l’Unione Europea ha stilato una lista dei principali interferenti endocrini, con le relative fonti di provenienza.

  • idrocarburi policiclici aromatici: presenti nei gas di scarico, nel fumo di sigaretta ma anche nella carne alla griglia e nei prodotti alimentari affumicati;
  • benzene: si può formare nei gas di scarico e nelle sigarette, negli incendi boschivi e nei residui agricoli;
  • diossina: nella combustione di rifiuti, soprattutto plastici; i prodotti più esposti al rischio di contaminazione da diossina, che è liposolubile, sono il burro e i pesci grassi, il latte e i suoi derivati;
  • ftalati: nel PVC, nei cartoni per cibo da asporto ma anche negli smalti per unghie, negli adesivi e nelle vernici;
  • perfluorato: in materie plastiche, carta, fibre tessili e pellame, schiume antincendio, cosmetici, casalinghi;
  • bisfenolo A: in giocattoli, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici e odontoiatrici, lenti per gli occhiali, supporti ottici, elettrodomestici, caschi di protezione, rivestimento di lattine per alimenti e bevande;
  • octilfenolo e nonifenolo: ne sono state trovate tracce in alcuni tipi di pesce pescato nel Mar Tirreno; è presente nei detersivi, nei prodotti di pulizia eliminati con le acque di scarico, nei cosmetici;
  • policlorobifenili: in prodotti da processi industriali, si trovano principalmente in latte, burro, uova, pesce;
  • alchilfenoli: in shampoo, cosmetici, spermicidi, detergenti, prodotti ortofrutticoli o confezionati in plastiche e pellicole;
  • tributiltina: in pesticidi, conservanti per il legno e i tessuti, sistemi di condizionamento dell’aria;
  • acido perfluoroctanico: in teflon, pentole e padelle anti-aderenti.

Fertilità: come tutelarsi dagli interferenti endocrini?

Per tutelare la propria fertilità (ma non solo), occorre dunque modificare alcune abitudini, in modo da limitare l’influsso negativo degli interferenti endocrini. A tal proposito il professor Mignini Renzini suggerisce 6 cambiamenti da mettere in atto sin da subito.

  • Stilare una lista dei prodotti che si usano abitualmente e che contengano interferenti endocrini e iniziare gradualmente a sostituirli.
  • Per la propria igiene personale, sarebbe meglio usare prodotti naturali o biologici, senza conservanti chimici. Per chi avesse tempo e voglia, ci sono ricette facili e veloci di beauty routine, come lo scrub per il corpo con sale e olio d’oliva, lo scrub per il viso con crusca e olio d’oliva, la maschera nutriente con uovo, miele e olio d’oliva e la maschera antirughe con avocado e yogurt.
  • Per la casa, bisognerebbe utilizzare prodotti naturali ed efficaci come l’aceto, il bicarbonato di sodio o il sapone nero, con i quali pulire in modo sano ed ecologico.
  • Per quanto riguarda l’alimentazione, quando è possibile sarebbe meglio portare in tavola alimenti provenienti da agricoltura biologica. In generale bisogna sempre verificare le etichette dei cibi prima dell’acquisto. I prodotti freschi o congelati sono da preferire ai cibi in scatola.
  • Per la conservazione degli alimenti sarebbe meglio optare per barattoli di vetro o ceramica, eliminando quanto più possibile quelli in plastica.
  • L’attività fisica è fondamentale per favorire l’eliminazione delle tossine e la traspirazione corporea. Tra le attività consigliate ci sono la camminata, la pedalata in bicicletta, lo yoga, il nuoto.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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