SaluteTumori

Tumore del cavo orale: cause, sintomi e cure

Il 1° aprile si svolge la Giornata Nazionale della Prevenzione Otorinolaringoiatrica con visite gratuite per controllare la salute della propria bocca

In Italia l’incidenza del tumore del cavo orale è piuttosto alta: questo tipo di neoplasia, infatti, presenta 12 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti e colpisce soprattutto a 60 anni. Per questo motivo l’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI) ripropone per il secondo anno consecutivo la Giornata Nazionale della Prevenzione dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale: l’1 aprile, presso gli ambulatori dei reparti di otorinolaringoiatria degli ospedali delle principali città italiane, si effettuano visite gratuite. L’elenco delle strutture che aderiscono all’iniziativa è consultabile qui.

Domenico Cuda, presidente AOOI e direttore dell’Unità ORL dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, ne spiega i sintomi, le cause e le cure.

Gruppo San Donato

Cosa si intende per “cavo orale”?

Il cavo orale comprende le labbra e la bocca: nello specifico, le guance, il palato duro, la lingua, le gengive e il pavimento orale (che si trova al di sotto della lingua). Il palato molle, cioè l’ugola, le tonsille e la parete della faringe, si chiama “orofaringe” e non fa parte del cavo orale.

Che incidenza ha il tumore del cavo orale?

È molto variabile a seconda della prevalenza dei fattori di rischio ma possiamo affermare che all’anno, facendo una media tra zone ad alta e bassa incidenza, colpisce fino a 12 persone ogni 100.000 abitanti e ha un picco intorno ai 60 anni di età.

Quali sono i fattori di rischio?

Il primo fattore di rischio che può provocare l’insorgenza di questo tipo di tumore è senz’altro il fumo, seguito a ruota dall’assunzione continuativa di alcolici. Tra le altre cause troviamo una scarsa e cattiva igiene orale, la presenza di microtraumi, una dieta povera di frutta e verdura, l’esposizione al sole (limitatamente alle labbra) e le infiammazioni croniche della mucosa del cavo orale (come ad esempio il Lichen, una patologia che si manifesta sotto forma di strie bianche simmetriche). L’altro aspetto che rappresenta un grosso problema per l’orofaringe (cioè tonsille, ugola, base della lingua) è l’infezione del Papilloma Virus (Hpv) che in alcuni casi può indurre anche il tumore del cavo orale.

Il sesso orale favorisce la trasmissione del Papilloma virus. Può essere quindi considerato come una delle cause del tumore del cavo orale?

Assolutamente sì, anche se è necessario specificare che in questo caso è a rischio soprattutto l’orofaringe. I rapporti orali non protetti, soprattutto se praticati con più partner occasionali, possono favorire la trasmissione dell’Hpv e condurre allo sviluppo di questo tipo di neoplasia.

Come si manifesta?

Si manifesta sotto forma di una piccola ulcerazione, che spesso è dolente, o attraverso una piccola escrescenza o una chiazza bianca o rossastra. Ogni lesione del cavo orale che duri più di 15 giorni deve essere approfondita: bisogna prestare attenzione a tutto ciò che è ulcerato o presenta escrescenze e colore strano, soprattutto se si rientra nelle categorie a rischio.

È possibile fare prevenzione?

La prevenzione primaria si fa tenendo sotto controllo i fattori di rischio, cioè il fumo, l’alcol, la dieta, l’igiene orale, i rapporti sessuali orali. Parliamo di stili di vita e buone norme d’igiene insegnati già in età pediatrica. L’altro aspetto della prevenzione è quello della diagnosi precoce: il tumore del cavo orale in uno stadio precoce si asporta con molta facilità e di norma guarisce; ovviamente man mano che si va avanti con lo stadio della malattia le probabilità di guarigione si abbassano e i trattamenti rischiano di essere molto mutilanti.

Come si cura?

La chirurgia è sicuramente la scelta primaria. Tutti i tumori del cavo orale devono essere asportati perché i trattamenti radioterapici o le chemioterapie costituiscono terapie integrative applicabili solo dopo aver rimosso la neoplasia. Chemioterapia e radioterapia sono riservati agli stadi più avanzati della malattia. Se le lesioni sono piccole, la chirurgia è endo-orale, cioè realizzata attraverso la bocca; se le lesioni sono più importanti bisogna allora applicare degli approcci combinati che prevedono l’asportazione esterna. Non dimentichiamo che alcuni di questi tumori possono dare delle metastasi ai linfonodi del collo quindi i trattamenti spesso prevedono anche lo svuotamento degli stessi. I progressi della chirurgia ricostruttiva ci hanno permesso di intervenire chirurgicamente anche in stadi molto avanzati, ottenendo dei risultati estetici e funzionali (come il parlare e il deglutire) abbastanza soddisfacenti.

Come si svolge la seconda Giornata Nazionale della Prevenzione Otorinolaringoiatrica dell’1 aprile?

L’obiettivo della campagna è la prevenzione: nelle persone che esamineremo vogliamo individuare eventuali fattori di rischio e istruirle sugli stili di vita più appropriati. Nei casi in cui si riscontrano delle lesioni, prendiamo in carico il paziente per svolgere ulteriori approfondimenti. Le visite sono gratuite e vengono fatte in 170 reparti otorinolaringoiatrici italiani, perlopiù di mattina.

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Guardiamoci in bocca per difenderci dal tumore del cavo orale

Sesso orale, virus HPV aumenta il rischio di tumori a testa e collo

Tumori: 12 segnali da tenere d’occhio

HPV e tumori di testa e collo: giovani sempre più colpiti

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio