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Guardiamoci in bocca per difenderci dal tumore del cavo orale

Chiazze e indurimenti sospetti sulla mucosa sono facilmente visibili: basta essere attenti all'igiene orale e sottoporsi a regolari controlli. Il 10 aprile la giornata AOOI per la prevenzione

Un’ulcerazione che sanguina, un dolore sordo e localizzato che non passa, un inspessimento visibile della mucosa: sono pochi i segnali di lesioni pre-cancerose o tumori del cavo orale ma sono ben riconoscibili. La diagnosi precoce è semplice tanto quanto guardarsi in bocca, lo ricordano gli esperti della Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI) che per il prossimo 10 aprile hanno organizzato, con il patrocinio del Ministero della Salute, la 1ma Giornata della prevenzione AOOI dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale. «La bocca, per fortuna, è molto sensibile perciò è semplice percepire una sensazione anomala riconducibile a lesioni che possono fare da segnale», spiega Domenico Cuda, presidente della società scientifica. «Bisogna guardarsi in bocca, molto banalmente, e insospettirsi quando si individuano chiazze o placche con colore anomalo, soprattutto bianche o rossastre, sanguinamenti anomali che non sono riconducibili a una temporanea infiammazione delle gengive, la presenza di indurimenti all’interno della bocca».

Dei tumori che si sviluppano da gengive, lingua, labbra, palato e pavimento orale si parla poco. Eppure non sono così rari: solo in Italia sono diagnosticati 12 nuovi casi l’anno ogni 100 mila abitanti, per lo più nella fascia tra i 50 e i 60 anni di età. Colpa di vizi e cattive abitudini, il più delle volte, in prima fila il fumo, masticare tabacco, abuso di alcolici e anche stati di malnutrizione, soprattutto carenze vitaminiche associate a una dieta povera di frutta e verdura che nel tempo mettono a repentaglio la salute della bocca. «Con un po’ di attenzione alla prevenzione e all’igiene del cavo orale è possibile però arrivare a una diagnosi precoce e lesioni molto piccole sono esportabili con un minimo impatto sulla deglutizione, fonazione ed estetica», prosegue l’otorinolaringoiatra. A dover stare più attenti, le categorie a rischio: ovvero, chi segue uno stile di vita scorretto, persone con precedenti per papillomatosi o infezione da HPV o colpite da Lichen ruber planus, una malattia immunitaria che infiamma le mucose e la pelle. «In presenza di questi fattori di rischio è bene intensificare i controlli dall’otorinolaringoiatra. Negli altri casi, invece, è sufficiente sottoporsi all’annuale visita dall’odontoiatra di fiducia una volta l’anno che saprà eventualmente indirizzare il paziente verso uno specialista».

Gruppo San Donato

Durante la giornata dedicata alla prevenzione orale, gli specialisti AOOI metteranno a disposizione un servizio di screening gratuito ad accesso libero presso gli ambulatori dei reparti di Otorinolaringoiatria degli ospedali delle principali città italiane (qui l’elenco) e, in caso di esito positivo dei test, indirizzeranno i cittadini a visite di approfondimento. Nel corso degli incontri informativi organizzati saranno insegnate le regole d’oro per prendersi cura del proprio sorriso e mettere al bando le pessime abitudini.

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