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Tumore al colon retto: la dieta è un fattore di rischio?

Una ricerca ha rivelato che nel 2015 oltre 80 mila nuovi casi di tumore registrati in America si possono attribuire a un'alimentazione inadeguata. Scopri quali sono i cibi a maggiore rischio

La correlazione tra dieta e cancro, sia come fattore di rischio, sia come strumento di prevenzione, è in studio da anni. Parlando del tumore al colon retto, alcuni recenti studi scientifici hanno permesso di calcolare la percentuale di nuovi casi di neoplasia attribuibili a un’alimentazione inadeguata.

Lo studio 

Tra questi, un articolo pubblicato su JNCI Cancer Spectrum, che giunge alla conclusione che ben il 5,2% (cioè 80.110 casi) di tutti i tumori registrati nel 2015 negli Stati Uniti possono essere collegati a una dieta squilibrata. Di questi, il 4.4% è correlabile direttamente a una dieta sbagliata, mentre nello 0.82% dei casi il fattore di rischio dieta è mediato dall’obesità.

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Gli alimenti a maggiore rischio 

Prima di tutto uno scarso consumo di cereali integrali e di latticini da una parte e l’elevato consumo di carni processate (dagli insaccati alle salsicce e i wurstel) dall’altra. È proprio il tumore del colon retto quello che risulta maggiormente correlato alla dieta (ben il 38,3% del totale dei casi), in particolare tra i maschi di mezza età (45-64 anni). La dieta influisce anche sull’insorgenza di recidive.

La chimica degli alimenti

I meccanismi biomolecolari attraverso i quali gli alimenti favoriscono o proteggono dall’insorgenza di cancro sono stati finora poco studiati. Tuttavia, ormai è scientificamente dimostrato il ruolo protettivo nei confronti del tumore di alcune componenti bioattive, come le fibre, la vitamina E, il selenio, i polifenoli e gli omega 3.

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Dieta e neoplasie dell’apparato gastrointestinale

«Dai risultati di questo studio epidemiologico emergono ulteriori conferme sull’importanza della dieta nella genesi delle malattie neoplastiche in generale, ma soprattutto di quelle che interessano l’apparato gastrointestinale» afferma la professoressa Filomena Morisco, Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell’Università di Napoli Federica II.

Dati Airc

Nelle società occidentali il cancro al colon retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza subito dopo quello al seno nella donna e il terzo dopo polmone e prostata nell’uomo. La malattia, piuttosto rara prima dei 40 anni, è diffusa soprattutto in persone di età compresa fra i 60 e i 75 anni, con poche distinzioni fra uomini e donne. Secondo l’Airc, in Italia si stima che questo tumore colpisca circa 23.000 donne e 30.000 uomini ogni anno (dati AIRTUM – Associazione Italiana Registro Tumori 2017). Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle diagnosi di tumori del colon retto, ma anche a una diminuzione della mortalità, probabilmente grazie ai programmi di screening, alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, sempre più mirate e personalizzate.

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