
L’AIRC ha pubblicato l’elenco dei sintomi che potrebbero indicare l’insorgenza di un tumore. Meglio essere prudenti, ma senza farsi prendere dal panico, perché si tratta di situazioni che possono indicare anche problemi molto banali. La lista dei 13 campanelli di allarme è stato redatto originariamente in seguito a uno studio dell’American Society of Clinical Oncology, la società americana di oncologia clinica.
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Perdita di peso immotivata
È uno dei sintomi da non sottovalutare mai, anche se qualcuna potrebbe addirittura esserne felici. Non stiamo parlando di uno o due chili. Perdere un po’ di peso può dipendere da moltissimi fattori. Se si perdono diversi chili, da cinque chili in su senza aver modificato alimentazione e attività fisica, occorre verificarne le cause. Le cellule tumorali consumano molta energia.
In genere potrebbe anche trattarsi di un problema della tiroide, che colpisce più spesso il genere femminile, o un disturbo dell’apparato gastrointestinali, come la malattia di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile. Se dagli esami del sangue non risulta nulla, bisognerà indagare con altri esami strumentali, come risonanza magnetica o radiografie.
Gonfiore addominale
Questo è un sintomo che molte donne lamentano, che può dipendere da una moltitudine di fattori, da quelli ormonali, all’alimentazione, passando per lo stress. Un addome gonfio, soprattutto se ci sono altre manifestazioni come dolore, sensazione di pienezza anche se non abbiamo mangiato, forte stanchezza, mal di schiena potrebbe indicare la presenza di un tumore alle ovaie. Ha senso procedere a una visita medica se la situazione dura da tempo e non passa.
Ovviamente sono tantissime le condizioni che possono far gonfiare l’addome, quindi non bisogna preoccuparsi troppo. Comunque è sufficiente sottoporsi a un’ecografia addominale, ma anche a un esame della pelvi e a un’ecografia transvaginale.
Cambiamenti a carico del seno
Il tumore al seno è il più diffuso tra le donne, quindi è normale dare grande attenzione. Gli esperti ricordano che non solo i noduli possono dirci che si sta sviluppando un cancro alla mammella. Ad esempio un arrossamento della pelle della zona, o un ispessimento, che a volte assomiglia alla buccia di arancia, devono far scattare l’allarme.
Molta attenzione alle variazioni di forma e colore del capezzolo, ma anche perdite di sangue, siero o latte. Va da sé che non vale per le donne che stanno allattando.
Perdite di sangue tra due cicli
Le perdite quando non abbiamo le mestruazioni devono sempre essere indagate. Ancora più urgenza se siamo in menopausa. Se si è ancora fertili in genere si deve a variazioni ormonali del tutto fisiologiche. Il problema è che può essere sintomo di cancro all’endometrio o della cervice uterina.
Di solito il ginecologo esegue un’ecografia di controllo e un Pap-test, per verificare che non vi siano lesioni nelle cellule cervicali. Può decidere anche per esami del sangue per escludere la presenza di malattie sessualmente trasmissibili.
Alterazioni della pelle
Generalmente ci si concentra molto sulla presenza dei nei. Ci sono anche altri cambiamenti che invece andrebbero indagati. Una cute eccessivamente arrossata in un punto specifico che non guarisce, potrebbe essere un tumore della pelle, come il basalioma. Oppure anche pelle ruvida simile a una verruca che potrebbe essere un carcinoma spinocellulare. Se questi problemi alla pelle durano più di sei settimane, meglio andare da un professionista.
Sanguinamenti non comuni
Perdere sangue è un sintomo che va sempre investigato. Se troviamo sangue nelle feci o nelle urine potrebbe trattarsi rispettivamente di un’infiammazione alle emorroidi o di un’infezione al tratto urinario, ma bisogna sempre fare controlli approfonditi.
Il sangue nelle feci potrebbe derivare dallo sviluppo di un cancro del colon, il secondo tumore più frequente nella popolazione femminile, che ha anche un alto tasso di mortalità. La presenza di sangue nelle urine potrebbe invece essere il segnale di un tumore della vescica.
Cambiamenti all’interno della bocca
Si tratta di piccole piaghe sulla mucosa, o un’escoriazione alla gengiva, che non passano neanche dopo aver utilizzato farmaci da banco. In questi casi meglio farsi controllare, soprattutto se si fuma o se si bevono alcolici o superalcolici. Potremmo essere in presenza di un tumore della bocca. La diagnosi precoce è essenziale per non andare incontro a interventi chirurgici molto invasivi.
Dolore
In genere è vero che se c’è dolore, non dovremmo essere in presenza di un cancro. Ma non è sempre così. Ad esempio uno dei sintomi del tumore all’esofago è proprio una sensazione di dolore durante la deglutizione. Anche il mal di testa che dura per più di un paio di settimane e che non risponde ai farmaci, così come il mal di schiena che non passa, nonostante gli antinfiammatori. In questi casi meglio andare da uno specialista.
Linfonodi ingrossati
In genere rappresenta il sintomo di una infezione in corso, perché questi organi hanno il compito di filtrare i virus per spingere il corpo a produrre anticorpi. Succede molto spesso. Se però restano ingrossati per diversi giorni o continua ad aumentare di volume, meglio fare un’ecografia. Si potrebbe trattare anche di leucemie.
Febbre persistente
Una febbriciattola che non passa deve sempre essere indagata. La febbre tendenzialmente non è un sintomo di tumore, perlomeno all’inizio. Può accadere però che le cellule tumorali causino delle alterazioni nei sistemi di controllo della temperatura corporea.
Stanchezza importante
Sentirsi costantemente stanchi, soprattutto se non conduciamo una vita ad altissima intensità, è un segnale che non va mai sottovalutato. In genere siamo di fronte a carenze nutrizionali o anemia, che comunque fa parte dei campanelli di allarme. Se la situazione supera le due settimane anche se ci riposiamo, ecco che occorre verificare la condizione.
Tosse persistente
Se si è fumatori, è “normale” avere una tosse persistente, quindi in questo caso non è un campanello di allarme, anche se sappiamo che fumare è la prima causa per sviluppare un tumore ai polmoni. Se non fumiamo e abbiamo una tosse secca, che non passa, soprattutto in presenza di attacchi importanti anche per pochi minuti, una visita di controllo è obbligatorio.
Sudorazione notturna eccessiva
In menopausa è del tutto normale una sudorazione eccessiva anche di notte a causa delle vampate. Se però non si è in menopausa e ci sono altri sintomi come prurito diffuso, febbre, spossatezza, linfonodi ingrossati, è fondamentale eseguire una visita specialistica. Potrebbe essere un tumore del sangue, come il linfoma di Hodgkin.