Salute

Selfie al sole senza protezione? Attenzione agli occhi

Raggi UV ma anche sabbia, altitudine e bagni in mare con le lenti a contatto possono mettere a repentaglio la salute degli occhi durante la bella stagione. Ecco le dritte degli esperti S.I.S.O.

Come la pelle, anche gli occhi hanno bisogno di protezione quando andiamo al mare. Oltre all’esposizione prolungata ai raggi UV, la sabbia e l’altitudine, anche trascorrere troppe ore davanti allo smartphone può farci incorrere in fastidiosi disturbi. Per salvare l’estate ed evitare problematiche a lungo termine ai danni della vista, ecco tutto ciò che è bene sapere.

Autoscatti in spiaggia: quali sono i rischi

Ogni giorno nel mondo vengono scattati 93 milioni di selfie. Una tentazione ancora più forte al mare, complici la luce, i drink e i costumi colorati che, però, può avere brutte conseguenze. Fissare direttamente il sole, anche per pochi secondi, alla ricerca dell’inquadratura perfetta, può creare un danno fototermico alla retina, anche in modo irreparabile.

Gruppo San Donato

Anche in montagna bisogna stare attenti alla vista

E il problema vale anche per chi va in montagna: le radiazioni UV aumentano del 10% ogni 1.000 metri di altitudine a causa della diminuzione dell’assorbimento atmosferico. Per cui gli occhi, se non si adottano misure di prevenzione e protezione, possono essere colpiti in modo irreversibile, cosa che è necessario prendere molto sul serio.

Sotto all’ombrellone con la tecnologia? Sì, ma anti-riflesso

Un danno alla retina può essere causato anche dall’uso prolungato di smartphone e tablet. Infatti, lo schermo esposto al sole fa da superficie riflettente come uno specchio e i raggi dannosi, convergendo sulla macula, la parte più nobile della retina, producono un effetto degenerativo. Se vogliamo leggere le ultime notizie o il nostro e-book meglio applicare delle pellicole protettive anti-riflesso sui nostri device tecnologici.

Come si riconosce la maculopatia solare

Come reso noto dal Journal of Medical Case Reports, ci sono stati due casi di danni permanenti alla retina, dovuti uno all’uso prolungato del tablet in montagna, l’altro di uno smartphone in spiaggia. «Sono chiari esempi di maculopatia solare», spiega Scipione Rossi, direttore UOC Ospedale Oftalmologia San Carlo di Nancy di Roma e segretario tesoriere S.I.S.O.

«Una condizione determinata dall’assorbimento da parte della retina e dell’epitelio pigmentato di una elevata energia radiante che causa una sensazione di abbagliamento. Nei casi più gravi le cellule nervose in pochi giorni formano una macchia nera al centro dell’occhio (scotoma). La lesione può essere permanente e causare una riduzione della visione centrale irreversibile».

Perché camminare senza occhiali è pericoloso per la vista

L’utilizzo improprio dei dispositivi elettronici non è l’unico errore che si tende a fare in estate. Anche l’eccessiva esposizione al sole, camminando o stando fermi in spiaggia o in montagna, può comportare rischi per la vista. L’acqua riflette dal 10 al 20% dei raggi UV ma anche in montagna, dove i raggi ultravioletti sono spesso più intensi che in pianura, gli escursionisti, che non indossano occhiali da sole con filtri adeguati, possono riportare gravi alterazioni della superficie oculare.

Gli occhi possono scottarsi con il sole

«I raggi UV possono danneggiare gli occhi proprio come le scottature solari fanno con la pelle. Le lesioni oculari da raggi UV possono essere temporanee o permanenti», dichiara Stanislao Rizzo, direttore Clinica Oculistica Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e membro del Consiglio direttivo S.I.S.O. Il danno è dovuto all’esposizione eccessiva e non protetta ai raggi ultravioletti, amplificato dal riflesso di acqua e dall’altitudine provocando congiuntivite, un’infiammazione della congiuntiva da disidratazione, e fotocheratite, una lesione della cornea che si manifesta con estrema sensibilità alla luce e dolore.

Come riconoscere la fotocheratite

Si tratta di una cecità temporanea che può comparire cinque ore dopo l’esposizione al sole. La fotocheratite è caratterizzata da:

  • occhi arrossati;
  • eccessiva sensibilità alla luce intensa;
  • lacrimazione inarrestabile;
  • sensazione di avere qualcosa all’interno dell’occhio.

Sono necessarie almeno 2 ore di esposizione non protetta ai raggi ultravioletti per sviluppare questa perdita temporanea della vista.

Sabbia e vento possono irritare le palpebre

I danni da raggi UV possono essere confusi con altri fattori irritanti per gli occhi come sabbia e vento. Ecco perché è importante chiarire i sintomi tipici che si manifestano di solito dalle 3 alle 12 ore dopo l’esposizione solare: occhi doloranti e pruriginosi, lacrimosi, arrossati e una vista appannata e non nitida. «Nella maggior parte dei casi guariscono dopo due o tre giorni ma per determinare l’entità del danno, è necessario farsi visitare da un oculista che potrà prescrivere antinfiammatori in collirio, antibiotici e gel contenente vitamina D».

Cataratta e altri danni alla retina

La continua sollecitazione data dai raggi solari può provocare fenomeni di secchezza oculare cronica che comporta arrossamento e assottigliamento del filtro lacrimale, ma può addirittura aumentare il rischio di degenerazione maculare e cataratta. Questo tipo di lesione insorge più frequentemente nelle persone di età superiore ai 45 anni.

Infezione batteriche per colpa delle lenti a contatto

Quando si entra in mare o in piscina i pericoli raddoppiano: per il riflesso dell’acqua che aumenta le probabilità di lesione agli occhi e per chi indossa lenti a contatto. Bisogna evitarne l’utilizzo quando si fa il bagno per evitare infezione batteriche o fungine.

Come scegliere gli occhiali da sole

Gli occhiali da sole devono rispondere a questi requisiti:

  • essere realizzati con buoni materiali;
  • essere omologati, avere il marchio CE ed essere acquistati in uno negozio specializzato;
  • le lenti devono essere polarizzate per ridurre i riflessi della luce;
  • essere della misura giusta e adattarsi alla forma del viso, altrimenti possono cadere.

I consigli degli esperti S.I.S.O. per proteggere gli occhi dai danni da raggi UV

Non prendere le giuste misure comporta alcuni rischi che possono essere semplicemente evitati adottando una serie di precauzioni. Gli esperti S.I.S.O. danno una serie di consigli affinché una bella giornata sotto il sole non comprometta la propria salute visiva.

  1. Gli occhi vanno sempre protetti con occhiali da sole di qualità, dotati di filtri certificati che garantiscano il 100% di protezione anche contro i raggi UVA e UVB, con montatura ampia meglio ancora se a maschera, e con lenti polarizzate in grado di filtrare i raggi riflessi da altre superfici riducendo l’abbagliamento.
  2. Gli occhiali da sole vanno utilizzati anche all’ombra e con cielo coperto perché i raggi UV passano lo stesso.
  3. Anche le zone della pelle immediatamente vicine all’occhio vanno coperte con creme solari che facciano da barriera fisica.
  4. Evitare l’esposizione ai raggi solari, soprattutto d’estate nelle ore centrali della giornata, anche in montagna perché l’altitudine aumenta l’intensità dei raggi UV.
  5. Massima protezione deve essere garantita ai bambini perché il loro cristallino, fino al dodicesimo anno d’età, è più trasparente. È quindi importante assicurarsi che indossino, oltre a un buon occhiale da sole, anche un cappellino con visiera.
  6. Attenzione particolare va posta anche per gli occhi delle persone anziane, tra i soggetti più a rischio visto che l’invecchiamento comporta perdita di gran parte dei processi di riparazione dei tessuti oculari, compresi quelli danneggiati da esposizioni pluridecennali al sole.
  7. In caso di scottature, rivolgersi il più rapidamente possibile all’oculista per valutare l’entità della lesione ed escludere eventuali conseguenze più gravi.
  8. Evitare di strofinare gli occhi, anche in caso di bruciore, per non danneggiarli ulteriormente. Rimanere in un luogo buio fino a quando i sintomi non si saranno attenuati.
  9. Rimuovere immediatamente le lenti a contatto per evitare ulteriori irritazioni.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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