Salute

Quanto tempo si resta contagiosi dal coronavirus?

Non c'è certezza sul numero dei giorni che servono per perdere la possibilità di trasmettere il virus

È la domanda delle domande in questo periodo in cui i governi stanno ragionando sull’allentamento delle regole del contenimento sociale. Diciamo subito che la risposta è che nessuno lo sa con certezza. Del resto Covid-19 è una malattia molto recente. Mancano quindi ancora studi clinici poderosi che possano dare una risposta univoca.
Sta facendo molto discutere il video postato da un inviato della trasmissione televisiva Le Iene, Alessandro Politi, che ha raccontato di essere positivo al coronavirus dopo 30 giorni. L’infettivologo Massimo Galli ha confermato che ci sono diversi casi di persone che sono positivi per diverse settimane e che bisogna approfondire la situazione. In attesa che arrivino studi più precisi quali sono quindi le ipotesi più importanti per cercare di rispondere alla domanda: quanto tempo si resta contagiosi?.

Quando si guarisce da Covid-19?

Partiamo dalle certezze. Negli ultimi giorni stanno aumentando i numeri delle persone guarite dalla malattia. Ci si può definire ufficialmente guariti dopo che si risulti negativi a due tamponi. Quindi ai pazienti che sono risultati positivi al tampone, ne vengono rifatti due diversi giorni dopo la fine dei sintomi. I due tamponi nasofaringei devono essere effettuati a distanza di almeno 24 ore, per verificare la presenza del materiale genetico del virus nei campioni di muco e saliva. Sono gli unici ad avere la certezza di essere guariti.

Gruppo San Donato

Se uno dei due tamponi risulta invece positivo, il paziente non può dichiararsi guarito. In questi casi bisogna aspettare un’altra settimana per procedere a un nuovo tampone e così via.

Per cautela anche chi sia dichiarato guarito deve rispettare un ulteriore isolamento. In pratica deve comportarsi per altri giorni – dai 7 ai 14 – come se avesse ancora i sintomi. Se è possibile trascorrerà questo periodo a casa, altrimenti in una delle strutture messe a disposizione dal Comune per evitare di contagiare i familiari. Passato anche questo periodo, la persona può ritornare definitivamente alle sue abitudini, rispettando comunque le limitazioni valide per tutti. Deve anche ricevere il via libera da parte dell’Ufficio Igiene della propria Asl. È una questione importante per capire chi potrebbe essere diventato immune alla malattia.

Quanto tempo si resta contagiosi: chi non ha mai fatto il tampone?

Come sappiamo molte persone hanno manifestato i sintomi di Covid, ma non sono stati sottoposti ad alcun tampone. Naturalmente chi teme di essere stato contagiato deve avvisare telefonicamente il proprio medico di base e rimanere in isolamento in casa. Chi si trova in questa situazione, una volta che non manifesta più nessun sintomo, deve mantenere l’isolamento per altri 14 giorni. In seguito deve contattare la propria Asl per essere sottoposto al tampone. Solo se sarà negativo potrà considerarsi guarito.

Sappiamo però che specie nelle prime convulse fasi dell’epidemia solo poche persone hanno avuto accesso al tampone.

Quanto tempo si resta contagiosi: gli asintomatici

In più c’è la questione degli asintomatici. Anche se la maggior parte degli esperti sostiene che siano meno contagiosi degli altri – basti pensare che non tossiscono e non fanno starnuti – il pericolo resta alto. Ecco perché chiunque deve indossare la mascherina chirurgica prima di uscire di casa.

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