Salute

Pillole per smaltire la ciccia? Sono un’utopia

Le compresse per dimagrire funzionano davvero? No, risponde il dietologo: ecco perché

Le pillole per dimagrire, come la recente Meratol (si dice che la usi anche Leonardo DiCaprio), funzionano? «No», spiega Fabio Galvano (puoi chiedergli un consulto), professore associato di scienze dietetiche applicate all’Università di Catania. «Nessuna compressa può far perdere i chili in eccesso come per magia, semplicemente ingoiandola e aspettando che faccia effetto».

La virtù reale degli integratori alimentari
Meratol è un composto di alga bruna, fico d’India, minerali e oligoelementi. Promette di aumentare la capacità del metabolismo, grazie allo iodio contenuto nell’alga, di bruciare più velocemente i grassi e di aumentare il senso di sazietà in virtù della fibra di cui è ricco il fico d’India.
«Tutte falsità! Un integratore alimentare, perché questo è Meratol, non può assolutamente fare tutto ciò», dice Galvano. «Esistono in commercio numerosi integratori, acquistabili senza ricetta medica in farmacia o in parafarmacia, con presunte capacità dimagranti, ma nessuno di essi ha efficacia».
Si tratta per lo più di capsule a base di erbe e principi attivi naturali (fibre, minerali, vitamine). Ce ne sono di vari tipi, per esempio:
• quelli a base di fibra alimentare (glucomannano, gomma guar, cellulosa e inulina), che conferiscono un senso di pienezza riducendo lo stimolo della fame;
• quelli a base di chitosano, una sostanza derivata dai crostacei che dovrebbe aiutare a bruciare i grassi (ma non esistono studi seri in proposito);
• quelli a base di citrosano, ricavato dall’arancio amaro, che dovrebbe influire sui processi che regolano la termogenesi dell’organismo, in particolare quella dei grassi (ma anche in questo caso non si hanno evidenze scientifiche comprovate).

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La verità è che il massimo che possono fare gli integratori è procurare un momentaneo senso di sazietà, grazie alle fibre di cui sono composti, che si imbevono d’acqua e si gonfiano. Dopo un’ora al massimo, però, il segnale sparisce e lascia spazio agli attacchi di fame.
Insomma, le pillole non fanno certo diminuire il girovita stando comodamente seduti alla scrivania. È vero che gli integratori riportano, per obbligo di legge, la dicitura che li indica come possibili coadiuvanti della perdita di peso, ma attenzione: sempre e solo in associazione a una dieta ipocalorica e alla costante attività fisica. «Ebbene, vi assicuro che se si riesce a mettersi a dieta e fare sport, si dimagrisce senza troppi problemi e senza dover sprecare tanto denaro in alcun integratore», dice Galvano.

Troppi effetti collaterali
nei farmaci dimagranti
È diverso il discorso per i medicinali veri e propri. La premessa fondamentale è che qualunque farmaco deve essere preso solo dietro prescrizione medica. In ogni caso non esiste alcun farmaco, né tantomeno psicofarmaco, la cui assunzione sia giustificata per ritrovare la linea.
Diuretici e purganti hanno un effetto sul calo di peso, ma non sul dimagrimento, perché non intaccano i grassi corporei ma eliminano temporaneamente i liquidi. In ogni caso non vengono prescritti per il dimagramento ma per la cura di altre patologie.

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Esistono farmaci che, stimolando la produzione di ormoni tiroidei, accelerano il metabolismo e potrebbero quindi far perdere qualche chilo, ma sono indicati esclusivamente nella cura di una tiroide poco attiva, mentre stimolare farmacologicamente una tiroide sana porterebbe molto presto a impigrirla, con il serio rischio di comprometterne definitivamente la funzionalità.
Infine, i medicinali contro l’obesità sono riservati esclusivamente alle persone che hanno gravi problemi di peso, non certo a chi vuole eliminare le maniglie dell’amore. Fra queste sostanze c’era la sibutramina, uno psicofarmaco che agisce sul sistema nervoso centrale e potenzia il senso della sazietà, riducendo quindi il desiderio di mangiare. È stato ritirato dal commercio: troppo pericoloso.
«Nella categoria degli antiobesità rientra anche l’orlistat, un inibitore della lipasi pancreatica, cioè della trasformazione dei trigliceridi in monogliceridi, che impedisce l’assimilazione dei grassi, oggi purtroppo venduto sotto altro nome e senza bisogno di ricetta medica, con il principio attivo dimezzato», spiega Galvano. «Bisogna starne alla larga. Gli effetti collaterali sono molto seri, tollerabili solo se si deve sconfiggere una grave obesità».
Non rimane che fare qualche sacrificio a tavola e, soprattutto, rimettersi in moto con una costante attività fisica. «A tutti i lettori di OK raccomando: lasciate perdere le pillole dimagranti spacciate per miracolose».
Francesca Gambarini – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 10 marzo 2011

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