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Muore a 18 anni per la “terapia” di Hamer

Non ha curato la leucemia con la chemioterapia ma si è affidata al metodo dell'ex medico Ryke Geerd Hamer

Il 20 giugno scorso Lino Bottaro e Rita Benini sono stati ritenuti colpevoli di concorso in omicidio colposo e condannati dal Tribunale di Padova a due anni di reclusione ciascuno, con la sospensione condizionale della pena. La figlia Eleonora, deceduta nel 2016 all’età di 18 anni, aveva rifiutato di ricorrere alla chemioterapia per curare la leucemia che le era stata diagnosticata l’anno precedente quando era ancora minorenne. Alle terapie tradizionali, infatti, la ragazza aveva preferito il metodo Hamer, di cui lei e i suoi genitori erano seguaci. Oggi, a distanza di qualche mese, sono state rese note le motivazioni della sentenza.

Perché i genitori sono stati condannati

«L’ordinamento non pone il diritto di vita o di morte dei figli nelle mani dei genitori, al contrario i genitori sono custodi della vita dei figli, che hanno l’obbligo di proteggere» scrivono i giudici di Padova. Madre e padre della ragazza avrebbero dovuto «il preciso dovere di attivarsi per garantire alla figlia il diritto primario, quello di vivere» ma, al contrario, «hanno fatto tutto quanto era in loro potere per sottrarre Eleonora alle cure che la potevano guarire, sia direttamente, negando il consenso che giuridicamente spettava loro esprimere, sia indirettamente, lasciando Eleonora in una falsa convinzione di guarigione». Infine per il giudice «sottrarre la figlia all’unica cura che lascienza medica conosce e che, fortunatamente, è anche una cura con elevata possibilità di successo, non è una scelta che risponda a prudenza e perizia».

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Per conoscere la storia di Eleonora, continua a leggere qui sotto.

La storia di Eleonora Bottaro

Eleonora Bottaro ha fatto la sua scelta (estrema): rifiutare la chemioterapia e affidarsi al metodo Hamer per sconfiggere la leucemia diagnosticata a inizio anno. Si apre così la triste vicenda di una studentessa padovana di 18 anni: la malattia, che non è mai stata curata, non le ha però lasciato scampo e l’ha condotta alla morte nel giro di pochi mesi. Eppure i medici dell’Azienda ospedaliera di Padova, dopo averle confermato la diagnosi, le avevano consigliato di procedere immediatamente con la terapia tradizionale che, secondo quanto afferma Giuseppe Basso, Primario del reparto di Oncoematologia pediatrica, al giorno d’oggi è in grado di guarire il tumore delle cellule del sangue in 4 casi su 5.

Il rifiuto della chemioterapia

La ragazza aveva rifiutato le cure ma i genitori avrebbero potuto comunque opporsi alla decisione della figlia a causa della sua minore età e dare il proprio consenso ad avviare il trattamento chemioterapico. Il padre e la madre della giovane, però, hanno appoggiato e sostenuto la sua scelta – definita dal professor Basso come “scellerata” – e chiesto le dimissioni della figlia dal reparto. Il motivo? I genitori sono sostenitori della filosofia dell’ex medico Ryke Geerd Hamer, secondo cui il tumore è frutto di un conflitto interiore del paziente, guaribile solo con la risoluzione del disturbo psicologico stesso. Stando a questo assunto, Eleonora si sarebbe ammalata dopo aver vissuto il trauma della prematura morte del fratello, stroncato da un aneurisma a soli 22 anni, e della migliore amica, colpita anch’essa da leucemia. Da qui la decisione di lasciare l’ospedale e di iniziare ad assumere cortisone e vitamina C come terapia curativa. Il 14 agosto la ragazza è deceduta, proprio in concomitanza con la decisione del Tribunale per i minorenni di Venezia di togliere la potestà genitoriale ai Bottaro. Ma ormai era troppo tardi.

Cos’è il metodo Hamer

Il metodo Hamer (anche noto come Nuova medicina germanica) continua a mietere vittime. L’ex medico tedesco, che dal 1986 non possiede più la licenza per praticare la professione medica, ha sviluppato e predicato una teoria che non è mai stata dimostrata scientificamente. Ma di cosa si tratta esattamente? Continua a leggere qui.

Chiara Caretoni

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