Salute

Migliori terapie per ciclo abbondante

Un flusso mestruale troppo copioso (ipermenorrea) può avere cause diverse. Ecco come diagnosticarlo e curarlo

Quando le mestruazioni sono copiose, si parla di “ipermenorrea”: un cruccio per il 20% delle donne, soprattutto nella fascia tra i 30 e i 49 anni, con forme patologiche nel 5% dei casi. Ma quali potrebbero essere le cause di questo disturbo e le terapie più indicate?

Immaturità ormonale

Nelle giovanissime, l’orologio biologico non è ancora ben calibrato e questo può comportare modificazioni del ciclo. In particolare i cicli anovulatori (senza rilascio dell’ovulo) dei primi anni possono provocare lo sbilanciamento degli estrogeni, che favoriscono l’ispessimento dell’endometrio e un’alterazione del flusso mestruale.

Gruppo San Donato

Diagnosi: dopo la visita specialistica e un’ecografia dell’utero, si procede con i dosaggi ormonali attraverso le analisi del sangue.
Soluzione: cicli brevi di pillola contraccettiva o progestinici, in attesa che la natura faccia il suo corso.

Stress e dimagrimenti

I periodi di tensione e dimagrimenti eccessivi possono influire sugli assetti ormonali, specie per le donne fra i 20 e i 35 anni. E l’ipermennorea diventa una sorta di segnale dell’organismo che, di fronte a uno stato psicofisico non ottimale, riduce la fertilità.

Diagnosi: si procede con una visita dal ginecologo, un’ecografia uterina e i dosaggi ormonali; se serve, ci si può affidare a uno psicologo.
Soluzione: rimozione del problema a monte, anche attraverso l’aiuto di un percorso di psicoterapia. Poi, antiemorragici (acido tranexamico e mefenamico), antinfiammatori, estroprogestinici (pillola).

Premenopausa

Intorno ai 40-50 anni, per il graduale esaurimento del patrimonio follicolare, possono verificarsi cicli senza ovulazione, con aumento del flusso.

Diagnosi: si fa una visita specialistica dal ginecologo con ecografia dell’utero e si fanno i dosaggi ormonali.
Soluzione: farmaci estroprogestinici o dispositivo intrauterino a rilascio di progestinico. Inserito attraverso la vagina dal ginecologo, il dispositivo regola lo spessore dell’endometrio riducendo gradualmente le mestruazioni e nel giro di un anno le stabilizza a livelli molto bassi. Ha anche un effetto contraccettivo. Da non confondere con la spirale al rame, spesso responsabile di flussi mestruali abbondanti, il dispositivo intrauterino è composto da materiale plastico leggero e flessibile, quindi poco aggressivo. Ma soprattutto ha il grande vantaggio di rilasciare ormoni direttamente in loco, eliminando gli inconvenienti delle somministrazioni sistemiche. Se si desidera una gravidanza, va rimosso con ritorno alla fertilità dopo due mesi.

Polipi o fibromi

Le cause organiche come polipi del collo dell’utero e fibromi uterini sono più frequenti dopo i 40.
Diagnosi: non sempre è sufficiente l’ecografia. Nel caso dei fibromi sottomucosi, responsabili di eccessivi sanguinamenti nel 25% dei casi, e di polipi è necessario integrarla con l’isteroscopia diagnostica (indolore se eseguita da mani esperte): è un esame ambulatoriale che consente la visione diretta della cavità uterina e del canale cervicale, grazie a microsonde dotate di sistemi ottici da inserire attraverso il collo dell’utero.
Soluzione: si ricorre a un intervento di chirurgia endoscopica conservativa, che in day hospital, senza ricovero, consente di eliminare solo il fibroma salvando l’utero. Stesso trattamento per i polipi, che in questo modo possono venire estirpati alla radice (contrariamente a quanto avviene coi raschiamenti), senza rischio di recidiva.

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