Salute

Male alla schiena, al collo, ai muscoli: il dolore è causa di sedentarietà

In Italia il dolore muscolo-scheletrico causa la sedentarietà in 7 persone su 10, ma tornare a muoversi è possibile e terapeutico, soprattutto con le semplici attività quotidiane

Gli italiani si muovono poco. Non solo perché sono pigri, ma anche perché hanno dolori. Alla schiena, al collo, ai muscoli: un dolore muscolo-scheletrico di cui 9 persone su 10 hanno dichiarato di soffrire almeno una volta nella vita. Il dato, emerso da un’indagine Global Pain Index promossa da GSK Consumer Healthcare, spiega in parte il motivo per cui più della metà degli italiani è sedentaria: il 62% del campione intervistato, infatti, ammette di non fare alcuna attività sportiva e il 60% di non praticare neanche le più comuni attività quotidiane. Banalmente andare in bicicletta per fare piccoli spostamenti, utilizzare le scale invece dell’ascensore, fare del giardinaggio. Ci sono poi la mancanza di tempo, e di voglia.

Tanti fattori alla radice

All’origine del dolore muscolo-scheletrico possono esserci più cause, in genere sforzi o traumi che causano uno stato infiammatorio dei tessuti. «Il dolore muscolo-scheletrico può colpire tutte le persone, a tutte le età e in qualunque periodo della loro vita – spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) – Le motivazioni sono moltissime e possono essere dovute a un’eccessiva sollecitazione causata da movimenti impropri, che non abbiamo mai fatto prima o sforzi fisici. In altri casi queste tipologie di dolore sono legate a cause traumatiche, mentre nell’età più avanzata il dolore muscolo-scheletrico è generalmente associato alla malattia chiamata osteoartrosi».

Gruppo San Donato

Ostacola il movimento

Una condizione che si pone come ostacolo allo svolgimento di attività fisica, come dichiarano 7 italiani su 10, con conseguenze sul benessere fisico, ma anche mentale. Il dolore, continua Cricelli, «impone periodi di stop forzati e crea disagio durante l’attività. Questo vale per lo sport, ma anche per la normale attività fisica che rientra nelle nostre abitudini quotidiane».

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Muoversi fa bene al corpo e alla mente

Un peccato, perché l’esercizio fisico e più in generale il movimento sono fondamentali per stare bene e prevenire l’insorgenza di patologie. «Si riattiva la muscolatura e, di conseguenza, tutta una serie di funzioni di tipo vascolare e circolatorio, contribuendo a diminuire l’insorgenza di malattie metaboliche e vascolari e stimolando la secrezione di sostanze che intervengono anche sul benessere psicologico» spiega l’esperto. Non è un caso che finito un allenamento o una corsa ci si senta meglio: lo sport aumenta la produzione di endorfina e serotonina, gli ormoni del piacere e del benessere.

La quotidianità come una palestra

Per combattere la sedentarietà non occorre esserre degli sportivi, anzi. Nelle vita quotidiana si nascondono numerose occasioni per muoversi. Pensiamo alle scale al posto dell’ascensore, a una passeggiata con il cane, al lavaggio della macchina, all’utilizzo dell’aspirapolvere per fare le pulizie oppure a una semplice attività di giardinaggio. Situazioni semplici, che possono evolversi anche in qualcosa di più strutturato, sempre in casa: per le persone anziane, soprattutto, si può pensare a utilizzare una sedia per alzarsi e sedersi ripetutamente, due piccoli pesi per le braccia oppure una ciclette per le gambe.

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Come fermare il dolore e riprendere a muoversi

Nel dolore muscolo scheletrico, lo sport non si pone solo come prevenzione, ma anche come terapia, soprattutto in fase di riabilitazione. Se infatti all’inizio l’episodio di dolore va assecondato con la sospensione di qualsiasi attività, ad un certo punto, riprende Cirelli, «deve subentrare la fase di convalescenza riabilitativa, in cui l’individuo deve rieducare il proprio organismo al movimento, il prima possibile e a seconda della propria condizione. Nelle forme dolorose più comuni e meno gravi gli antinfiammatori più conosciuti sono sicuramente validi strumenti per facilitare la scomparsa del dolore e la ripresa. Esistono figure, come il medico di famiglia e il farmacista in primis, a cui ci si può rivolgere in caso di necessità».

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