Salute

Itp, terapia all’avanguardia

La malattia del sangue può essere contrastata con un nuovo farmaco: aumenta la produzione delle piastrine che la milza distrugge per errore

La Itp, sigla che sta per porpora trombocitopenica immuno-mediata, è una malattia autoimmune poco diffusa: 10mila le persone colpite in Italia.
Il sistema immunitario aggredisce le piastrine (che, prodotte dal midollo osseo, concorrono nel processo di coagulazione del sangue) come se si trattasse di corpi estranei e induce la milza a eliminarle.
«La malattia può avere un impatto devastante sulle persone colpite, costringendole a una vita di rinunce per il timore di procurarsi una ferita qualsiasi», spiega Enrica Morra, l’ematologa del Niguarda di Milano che ha sperimentato una nuova terapia anche sul lettore di OK Giovanni Zinnato (leggi la sua storia).

• Cause: sono ancora sconosciute. Si ipotizza che sia innescata da batteri o virus.

Gruppo San Donato

• Sintomi: all’inizio il paziente non ne ha e la diagnosi è occasionale (esami del sangue eseguiti per un check up). Sotto le 30mila piastrine, i sintomi diventano evidenti: emorragie cutanee (minuscoli puntini rossi) o estese (ematomi, ecchimosi), sanguinamento dal naso (epistassi) e dalle gengive, anche non provocati da traumi. Sotto le 20mila c’è il rischio di emorragie più severe, ad esempio gastrointestinali, dell’apparato urinario, cerebrali.

• Cure. Il primo passo sono i farmaci cortisonici, che vanno limitati alle fasi acute perché possono avere molti effetti collaterali: cresce il rischio di infezioni, di diabete e di osteoporosi, aumenta il peso corporeo, subentrano fragilità cutanea e perdita di massa muscolare.
«Il secondo passo è l’asportazione della milza, l’organo in cui avviene l’anomala distruzione delle piastrine», spiega Morra. «L’intervento non compromette la qualità della vita (altri organi si fanno carico delle mansioni della milza) e risolve il problema a lungo termine nel 70% dei casi».

• Il nuovo farmaco: prossimo a entrare in commercio in Italia, è basato sul principio attivo romiplostin. «Mentre cortisonici e asportazione della milza cercano di bloccare la perdita di piastrine, la nuova molecola ne fa aumentare la produzione agendo sul midollo osseo e ne mantiene il numero costante nel tempo», dice Morra. «L’approvazione del farmaco è basata su due studi clinici. Tra i dati più significativi, l’incremento e il mantenimento del numero delle piastrine nell’83% dei casi. Con effetti collaterali di severità lieve o moderata».
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Ultimo aggiornamento: 8 febbraio 2010

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